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•𝙰𝚛𝚒𝚎𝚕•

Aspetto ore, prima di rivedere James.
Non ne ho avuto la possibilità.
Ho provato a cercarlo, ma lui non mi ha mai risposto, e ho dato per scontato che fosse a causa del suo capo.

O a causa del suo lavoro.

Quando torna a casa, lui è sfinito.
Corre direttamente nelle mie braccia.

I suoi occhi parlano.
Non ha avuto un attimo di pausa.

«Vita mia, non prendertela, ma devo correre in bagno»

È una presa in giro?

«Stai scherzando?»

Lui si allontana.
Non è riuscito nemmeno ad andare in bagno per cinque minuti?

Bene, deve lasciare questo lavoro.
All'istante.

«James» Lo richiamo.

Sono andata dietro di lui, ma sono rimasta ferma fuori alla porta.

«Ehi»

«Questo lavoro non fa per te, siamo solo al primo giorno, e ho sentito un sacco di novità che non mi piacciono»
«Purtroppo, non è colpa mia, Ariel»
«Non l'ho detto, ma tu, devi lasciare immediatamente questo lavoro»
«Non posso, sono vincolato»

Quel vincolo non lo sopporto.
Non sopporto l'idea che lui debba essere obbligato a stare dietro ad un lavoro che non è il massimo.

Quando esce dal bagno, i miei occhi puntano all'istante i suoi.

«Mi dispiace di tutto, se vuoi posso iniziare ad aiutarti, James»
«Smettila, ti stai occupando di Giselle e quindi mi stai aiutando. Sono io che devo risolvere questo problema»
«Cos'hai intenzione di fare?»
«Non lo so, Ariel, sono sincero. Ho voglia di lasciar perdere, e di continuare per questa via, fino a che reggo»
«James, cosi mi fai arrabbiare. Hai tante altre possibilità, non restare in un posto dove la situazione è quella che è»
«Cosa dovrei fare? Mi maledico ogni giorno per aver interrotto gli studi»

Decido di abbracciarlo.
Non resisto.

«Non sentirti incolpa. È successo e noi non possiamo fare altro. Non possiamo tornare indietro nel tempo, ma possiamo cambiare il tuo futuro. Ho avuto un'idea spettacolare, però ho bisogno di te»

Forse è una cavolata.
Ma voglio proporgliela.

«Di che tipo?»
«Apriamo una nostra attività, insieme»

Lui mi guarda.
Forse si aspettava altro, ma non abbiamo altre occasioni, se non quella di rifarci una vita insieme.

«Suvvia, che vuoi che sia» Rido.
Cerco di prenderlo un po' in giro.

Lo noto molto teso.

«Figurati, con te sarà stupendo. Mi preoccupo di Giselle»
«Che può stare con i nonni»
«Ariel, mia madre e mio padre non possono impazzire con Giselle, avranno anche loro da fare»
«Assolutamente, specie tuo padre, che lavora di notte e la mattina si riposa»

Annuisce.
Sospira un attimo dopo.

«Perchè ho scelto questo lavoro?»

Con le mani nei capelli, cammina avanti e indietro per il salotto.

«Non fartene una colpa»

Lo blocco dal polso.

«Che tipo di attività vorresti aprire?»
«Non so, magari una pizzeria, o un negozio di bambini. Sono tante le idee ma dobbiamo metterci sotto. Di certo non è qualcosa che si fa in pochi giorni»

Lui mi abbraccia di nuovo.
Posa il viso sulla spalla.

«Dovrei informare loro che non vado più»
«E se ti dovessero mettere nei casini, non preoccuparti, perchè la soluzione la troviamo, James»

Annuisce.
È quello che succede infatti.

James contatta il suo capo per informarlo del suo cambio di pensiero.
L'uomo, riferisce a James che, essendo sotto contratto per tre mesi, non potrebbe ritirarsi, se non a causa di eccezioni speciali.

In caso di ritiro, James deve sborsare denaro e non una piccola quantità.

«Sto impazzendo, cavolo» Borbotta.
«Ti prego, sta calmo, perchè ne usciremo insieme, Jam»
«Come faccio a stare tranquillo? Lo vedi in che situazione sono?»
«Jam, sai bene che non puoi agitarti, quindi smettila immediatamente se non vuoi avere uno dei tuoi attacchi»
«Ariel, io ho una famiglia da portare avanti, rendo l'idea?»
«Si, ma non sei da solo, James. Se come dici tu, per tua madre e tuo padre, stare con Giselle tutti i giorni è un problema, allora si trova una babysitter, ma io non ti lascio in questa situazione. Troverò anch'io lavoro, il primo che mi chiama tra tutti quelli che mi piacciono. Nel frattempo, mettiamo da parte per aprire la nostra attività. Forse, meglio sfruttare la laurea, che dici?»

Mi sorride, avvicinandosi ancora di più.

«Tu, Ariel, hai un grandissimo potenziale e lo sai, quindi, metti in pratica la laurea, se davvero vuoi iniziare a lavorare. Ma sappi che per me non ci sono problemi, e che per quanto riguarda la penale, posso benissimo uscire da questa situazione col tempo»

Nego col viso.

«Non farmi stare buona in un angolo»
«Ariel»
«No, James. È una situazione tua, che automaticamente, è diventata mia, visto che a breve sarò tua moglie»

Non parlavamo da molto di questo.
Eppure lui è felice di avermi.

«Penso che ti sposerò a brevissimo»
«Prima risolviamo questa questione»
«E se non dovessimo risolverla?»
«Siamo in due, no? Possiamo farcela»

La sua bocca si avvicina alla mia.
Le nostre labbra si sfiorano.
Così bello avere un contatto con lui.

Nel pomeriggio, aiuto Josephine con i servizi da fare, mentre James non smette di giocare con Giselle.
Gwenda aiuta noi ragazze.

Appena ho del tempo libero, giro su internet per trovare un lavoro.
Cercano come commessa, e soprattutto come modella.

Penso di impazzire, perché ho sempre visto serie tv che trattavano di
stiliste e modelli.
È un altro dei miei sogni, sfilare.

«Che c'è?» James mi parla, con Giselle tra le braccia.
Indico lo schermo.
«Guarda»

Lui diventa pallido.
Forse, per la gelosia.

Rido.

«Modella? Sei impazzita?»
«James» Mi mantengo dal continuare a ridergli in faccia.
«No, non esiste. È una pessima idea»
«Perchè?»
«Volevi sfruttare la laurea, perchè ti sei focalizzata su questo?»
«Sin da quando ero bambina, questo è stato il secondo lavoro dei miei sogni»
«E non me ne hai mai parlato»
«Perchè non credevo sarei mai stata pronta per questo. E invece, James, cavolo non vedo l'ora di gettarmi in questo nuovo lavoro»
«Non chiedono l'esperienza?»
«Ovviamente, dicono che chi ha cominciato a lavorare da poco, o che ha zero esperienza, imparerà. James, se partecipiamo a Miss America potrei sognare, aiutami a rendere possibile questo sogno, ti prego»

Lui mi sorride.
So bene che sta mettendo da parte tutta la gelosia.
Non è facile.

Spero però possano prendermi.

«Sai che ti dico? Tu che puoi, fallo»

Continua a guardarmi.

«Insegui il tuo secondo sogno, ed io sarò orgoglioso di te, vita mia»

Ed è proprio dopo la sua spinta, che invio il mio curriculum.

𝙳𝚞𝚎 𝙲𝚞𝚘𝚛𝚒 𝙸𝚗 𝚄𝚗𝚘.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora