•𝙹𝚊𝚖𝚎𝚜•
In questo momento, ho una sola certezza.
Non cambierà nulla.Una semplice parlata non può far prendere una strada diversa, ad una donna che ha sempre voluto il male per sua figlia.
Ma io ho bisogno di vendicare Ariel e di urlare addosso a quella che dovrebbe essere sua madre.Non ho idea di dove cercare.
Parto quindi, dall'unico posto dove so che lei potrebbe stare.
Li, dove sta salutando suo marito.E infatti la vedo seduta, con occhi colmi di lacrime e la mano stretta in quella del padre di Ariel.
Sarò cattivo, ma non credo che quelle lacrime siano vere.
O siano rivolte ad Ariel.Cammino, desiderando soltanto una cosa.
Andarle contro.
Appena mi nota, mi sorride, ma poi i suoi occhi si posano su altro.
Non capisco perchè mi ha dedicato un sorriso in questo momento.È squallido.
«Le devo parlare, e non mi sembra il caso di farlo qui, davanti a tutti. Quindi se non è un problema, potrebbe seguirmi un attimo?» Le domando, ma non risponde.
Sto per innervosirmi.
Cerco di non comportarmi come lei ha fatto con sua figlia.
Davanti a tutti, spingendola per terra.All'improvviso mi rivolge parola.
«James... Credevo stessi con Ariel»
«Certo, ma sono qui appunto per parlare con lei, e capire cosa le passa per la testa in un momento cosi delicato»
«A me? Nulla. Piuttosto cosa passa nella testa di mia figlia, che si vergogna di me e di mio marito, nonché suo padre»Stavolta ride.
Ride, e non si ferma.«Capisci, James? Abbiamo salvato Ariel dall'orfanotrofio, e lei si vergogna di noi come se fossimo la sua rovina»
Continua a ridere.
Al contrario mio, che resto serio.
E forse, più nervoso.«Si è chiesta perchè? È vero, l'avete salvata dall'orfanotrofio, ma le avete successivamente rovinato la vita»
«Tu che ne sai?» Urla.Non da importanza al contesto in cui si trova.
Semplicemente, vuole aggredire.«So quello che devo sapere! Avete impedito ad una ragazza di uscire con gli amici, di organizzare feste ad ogni suo compleanno, e le avete lasciato cicatrici sulla pelle solo perchè prendeva brutti voti a scuola, o perchè non eseguiva un vostro ordine! Ariel è stata operata, e lei cos'ha fatto? L'ha lasciata da sola, in quella sala operatoria, mentre sua figlia rischiava di rimanere paralizzata!»
«Vedo che sei informato, ragazzo mio»Si alza, posizionandosi davanti a me.
Cerca di sfidarmi con lo sguardo.Nonostante sia donna, è più alta di me.
Ed è qui che si nota che persona è.«Sono informato, e allora?»
«Allora, non capisco il tuo bisogno di volermi provocare, James. Ho toccato con un dito il tuo punto debole, nonché la mia stessa figlia. Credi non sia capace di fare altro? Ariel è vittima del suo stesso destino, è lei che voleva arrivare a questo punto con noi, ed è lei che ha lasciato il funerale di suo padre»Continua ad urlare.
Tanta è la voglia di mandarla male.
Ma l'unico modo è contenermi.Non posso andare oltre.
«Lei è una persona orribile, lo sa?»
L'affronto.
«Con quale diritto lo dici?»
«Come fidanzato di sua figlia, e specialmente come uomo! Per fortuna che non tutte le donne sono come lei, e Ariel ha preso dalla sua vera madre, ne sono certo al mille per mille! Quella donna avrebbe amato sia i suoi difetti che i suoi pregi, perchè è questo quello che una madre fa! Avrebbe permesso ad Ariel di frequentare gente, non le avrebbe messo addosso il peso di un brutto voto preso a scuola, che poteva benissimo recuperare! Avrebbe organizzato anche mille compleanni per renderla felice, per vedere i suoi occhi brillare e lei, come persona, realizzarsi»Strano, ma vero, piango.
Io, che piango per una donna.
La mia.È qualcosa d'inaspettato, ma di coinvolgente al cento per cento.
Dimostrazione che per Ariel, non è più solo affetto, o semplice attrazione.Sta nascendo qualcosa di forte.
«Un domani, quando Ariel diventerà madre, con me o senza di me, sarà una mamma migliore di quello che lei può pensare in questo momento! Perchè le esperienze ti cambiano la vita, in positivo e in negativo, e Ariel si comporterà al meglio! Ne ho la certezza e ci metto la mano sul fuoco, nessuno mi toglierà questa convinzione. Ma stia bene attenta, perchè un'altra mano su Ariel e io non gliela farò passare liscia!»
«Mi stai minacciando, James?»
«Si, esatto! Stia alla larga da Ariel, o giuro su quello che ho di più caro, che vado di denuncia, e nessuno mi fermerà su questo, chiaro?»Ad urlare sono io.
A non dare importanza alla gente, stavolta, sono io.
Cammino, allontanandomi da lei e dal posto ormai buio.Sapevo che non avrei resistito e alla fine avrei gridato a più non posso.
Ma perchè Ariel non me la tocca nessuno.Mentre ritorno verso la mia auto, decido di non tornare a casa.
Decido anche di non raggiungere Ariel.Ho bisogno di tempo.
Voglio restare da solo e metabolizzare quello che è successo oggi.Una mano su Ariel, è una mano su di me.
Quello che passa lei, lo passo io.
Ariel sta soffrendo, e io soffro con lei.È amore questo.
E non cambierò mai idea.C'è soltanto un modo per mettere fine a questa sofferenza.
A questo dolore inaspettato, ma al tempo stesso che ci aspettavamo.Guardo la strada, ma osservo anche i vari negozi che ci sono intorno.
Mi perdo nei pensieri.Ascolto poi il cellulare squillare, ed è proprio Ariel a cercarmi.
Ma non riesco a rispondere.Sono talmente concentrato coi miei pensieri, che mi è difficile premere quella cornetta verde.
All'improvviso, tutto si fa più chiaro.
Tutto diventa più sicuro.Ritorno indietro, facendo inversione.
Cambio direzione, volendo a tutti i costi raggiungere la mia Ariel.
Appena arrivo davanti a casa sua, la guardo mentre mi aspetta fuori alla porta, come se sentisse che da un momento all'altro sarei arrivato.Corro nelle sue braccia, così come lei.
Ci stringiamo forte.«È tutto ok, Ariel... Sono qui»
In realtà sono distrutto.
Dalle parole che sua madre ha usato.Dal tono di voce.
«Sicuro? Non mi sembra sia tutto ok»
«Fidati di me, ti prego»Poggio la mia fronte sulla sua.
Quello che voglio è così chiaro e glielo dirò adesso.«Ariel»
«Dimmi... Cos'è successo?»
«Ho bisogno di parlarti e tu devi ascoltare parola per parola»Annuisce.
I suoi occhi puntano i miei.«Io ho bisogno di vivere la mia vita con te al mio fianco. Non voglio separarmi mai più da te, e rischiare di perderti ancora, a oggi, non è un opzione»
Sorride, e le sorridono anche gli occhi.
Vale a dire tutto.«Non ti prometto che la nostra vita sarà tutte rose e fiori, perchè nessuno vive in maniera così tranquilla. Però, posso prometterti che ti amerò fino alla fine dei miei giorni, e che non ci sarà un solo momento dove metterò me prima di te»
Ariel rimane folgorata da quelle parole.
Sento che le ripete nella sua mente."Ti prometto che ti amerò fino alla fine dei miei giorni"
«Cosa stai cercando di dirmi, Jam?»
Le nostre mani si incontrano.
Così come le nostre promesse in questo momento.«Non ho un anello che possa aiutarmi a domandartelo, Ariel, ma ho il mio cuore in mano, che spero possa bastarti per rispondere "si" alla mia domanda»
«Che domanda?»Un attimo di silenzio.
Poi, tutto cambia.«Vuoi passare anche tu il resto della tua vita insieme a me? Vuoi diventare mia moglie, Ariel?»
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𝙳𝚞𝚎 𝙲𝚞𝚘𝚛𝚒 𝙸𝚗 𝚄𝚗𝚘.
FanfictionNon bisogna mai giocare col fuoco, poiché si rischia di scottarsi. Eppure, ad Ariel non importa: preferisce scoprire una dolorosa verità, che potrebbe farle crollare il mondo addosso, piuttosto che vivere la vita per come si presenta, senza provocar...