51.

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•𝙹𝚊𝚖𝚎𝚜•

Una volta rimasto solo con mamma, mi ricordo le parole che Ariel ha pronunciato qualche minuto fa, prima di uscire dalla camera.

E la rabbia, aumenta.

Ma non nei suoi confronti, ma nei confronti di quella che, da sempre, si definisce sua madre.
Quando osservo mia madre, lei ricambia il mio sguardo.

Ma non è la stessa di sempre.
È un'altra persona.

«Mamma, ora che siamo soli, vuoi spiegarmi per quale motivo sei cosi pallida in viso?»
«Te l'ho già detto, non avrei mai dovuto lasciare Giselle da sola»
«E io non ci credo. Ariel non ti conosce poi così bene, nonostante siano passati anni da quando vi siete conosciute. Al contrario suo, mamma, io ti conosco alla grandissima, quindi... Parla»
«James, aveva ragione Ariel... Stai delirando per davvero»

Mi parla, ridacchiando, quando pronuncia le ultime parole.
Invece io, resto serio.

«Mamma, ti prego»
«Non ti arrenderai mai, vero?» Nego.
Lei prende la manina di Giselle, e osserva con esattezza, la flebo che permette a mia figlia, di non strillare dal forte dolore.

«Ho ricevuto una chiamata»
«Ok, e?»
«Hai presente Meredith?»
«La nostra vicina, ma non vicina?»

Annuisce.

«Si, ce l'ho presente. Era lei?»
«Esatto, ma non è tanto lei che mi ha chiamato, James, è quello che mi ha detto in preda al panico»

Sgrano gli occhi.

«Che cosa ti ha detto?»
«Ha pensato che tu stessi a casa»
«Ma io ero fuori con Ariel»
«Gliel'ho detto, e lei ha continuato a dire che fuori da casa, c'era una persona che assomigliava a te, e che quindi cercava di entrare... Suppongo sia la stessa persona che ha appiccato l'incendio»

Quasi non mi rendo conto di aver ascoltato quelle parole.
Qualcuno voleva far del male a Giselle.

Volontariamente.

E non mi viene nessun altro in mente.

Con rabbia, decido di fare quel passo che mai, dopo anni, mi sarei aspettato di fare.
Quel gesto che non avrei mai dovuto compiere.

𝚅𝚒𝚎𝚗𝚒 𝚒𝚖𝚖𝚎𝚍𝚒𝚊𝚝𝚊𝚖𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚒𝚗 𝚌𝚊𝚖𝚎𝚛𝚊 𝚍𝚒 𝙶𝚒𝚜𝚎𝚕𝚕𝚎!
𝙳𝚎𝚟𝚘 𝚙𝚊𝚛𝚕𝚊𝚛𝚝𝚒, 𝚊𝚍𝚎𝚜𝚜𝚘.

Messaggio proprio Ariel, perchè è l'unica che può aiutarmi in questo momento.
Nonostante tutto, lei sa.

Qualche attimo dopo, spunta in camera.
Non mi guarda, ma osserva mia madre.

«Potresti anche degnarmi di uno sguardo»
«Che cosa vuoi, James?»
«L'indirizzo di tua madre»

Subito i suoi occhi scattano verso di me.

«Che cosa vuoi?»
«Hai capito bene, ti sto chiedendo l'indirizzo di tua madre»

Mia madre parla, spiegandole la situazione, che non è difficile da comprendere, ma forse impossibile da metabolizzare per lei.

𝙳𝚞𝚎 𝙲𝚞𝚘𝚛𝚒 𝙸𝚗 𝚄𝚗𝚘.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora