Ansia, agitazione, paura, questo è quello che provo in questo momento.
Ognuno di noi in questa stanza sta aspettando di essere chiamato dalla conduttrice per sapere il proprio futuro nel programma, c'è chi ripassa i passi di una coreografia e chi i testi di una canzone, io? sono seduta sulle gradinate della sala relax cercando di calmare il tremolio della mia gamba e fare respiri profondi, osservando il monitor davanti a me che mostrava ciò che succedeva in puntata.
La conduttrice inizia a chiamare i nomi dei ragazzi, la prima ragazza non riesce a conquistare il banco di canto, arriva il secondo ragazzo, si chiamava Alex, dal vestiario immagino sia un cantante, Maria inizia a leggere la sua descrizione e oltre ad avermi colpito appena entrato, ciò che dice di lui e del suo carattere mi resta impresso in mente, e quando si posiziona al pianoforte e parte la melodia della sua voce, rimango fissa sul monitor, facendo attenzione ad ogni parola di quel testo, se si fanno scappare un talento del genere, sono pazzi, e infatti la Prof Cuccarini gli da un banco, il primo di quest'edizione.
Ad uno a uno, veniamo chiamati incontro alla nostra sorte, fino a che arriva il mio turno, una ragazza della produzione mi comunica che sarei stata la prossima e di prepararmi, mi alzo e mi riscaldo un minimo, dopo poco avrei dovuto raggiungere le quinte, mi danno un gelato in mano e mi augurano buona fortuna, se prima ero in ansia, ora sono in iper ventilazione.<Ora è il turno di Giulia>
Appena sento il mio nome, faccio una breve corsetta fino al centro del palco.
<Salve> saluto timidamente tutti, non sono una persona che parla molto, sono molto introversa e chiusa.
<Come stai?> mi sorride la conduttrice, in questi mesi di casting abbiamo avuto modo di parlare, ha cercato di mettermi a mio agio, capendo subito il tipo di carattere che mi apparteneva.
<Bene, grazie, tu?> le risposi con un sorriso sincero.
<Tutto bene, allora vediamo cosa dici di te?> annuisco aspettando che legga la mia scheda.
<Balla da quando ha 3 anni, ha iniziato con danza, crescendo si è spostata sul modern e da pochi anni ha iniziato a prendere lezioni anche sull'hiphop, ha 18 anni e vive con papà e fratello maggiore>> annuisco quando mi guarda, probabilmente notando che non ho scritto di mamma, ma non mi sentivo di raccontare la mia storia con la possibilità che non sarei entrata, invece lei sapeva, era riuscita a farmi parlare di lei anche se la ferita è ancora aperta.
<Balliamo?> mi domanda con tenerezza nella voce
<Si> corro a posare il microfono e mi metto in posizione.
Cerco di mettere tutta me stessa non pensando a quante persone mi stanno osservando e non pensando a possibili commenti della maestra, riesco ad arrivare fino alla fine senza che un Prof abbassi la leva.
Appena finisce la musica, corro a prendere il gelato e mi rimetto al centro cercando di stabilizzare il respiro.
<Allora, sei arrivata fino alla fine, ora sentiamo loro che dicono>>
annuisco
<Vuoi partire da qualcuno in particolare?>
<No Maria, fai pure tu>
<Partiamo da Veronica> le da la parola la conduttrice
<Ciao giulia, sei wow, mi è arrivato tutto il dolore che volevi trasmettere, hai un bel movimento e una bella dinamica, banco si Maria>
sono dentro, mi copro il viso cercando di non piangere, riuscendoci, odio piangere in pubblico.
<Giulia, sei una nuova allieva di Amici>
inizio a ringraziare tutti, con le mani giunte all'altezza del cuore.
<Sentiamo gli altri giudizi, Raimondo?>
<Maria, brava è brava, molto, ho preso Serena e penso siano molto simili, sono sicuro che con Veronica farà un bel percorso> ringrazio anche lui
<Alessandra?> paura
<Allora Maria, per me banco no, vedo un interpretazione carina, ma non vedo tutto l'altro, linee, fisico...> me lo aspettavo, ma fa male lo stesso
<Ribadiamo che parliamo esclusivamente di danza>
<Certo Maria, come sempre>
<Beh, ce ne faremo una ragione Giulia no?> Maria sapeva come sdrammatizzare e buttarla sul ridere.
le sorrido alzando le spalle.
<Me l'aspettavo>
<Allora ora Ambra ti consegna la maglia> mi avvicino ad Ambra Sabatini, era colei che mi avrebbe consegnato la mia maglia di Amici, le sorrido e la ringrazio.
Salgo al posto, liberato da quest'ultima e indosso la maglia, era mia, non ci credevo.
per il resto della puntata non presto granché attenzione e penso alla mia famiglia, a quanto sarebbe stata fiera di me mamma, e alla reazione che avrà papà appena glielo comunicherò.Finita la puntata, ci rechiamo tutti in sala relax, dove partono delle brevi presentazioni.
Vengono a presentarmi a me Carola, Serena, Luca e Luigi.
Mi reco nei bagni, mi appoggio al lavandino con le mani e mi osservo allo specchio, ero dentro Amici, non avrei più avuto i baci di papà la mattina e gli abbracci di mio fratello nei miei momenti bui per un lungo periodo.
mi sciacquo il viso mentre qualcuno della produzione comunica le prime persone che potevano raggiungere la casetta e tra quelle persone c'ero io, Serena e Carola, prendiamo le nostre valige e ci avviamo.
<Tu non parli molto vero?> Carola parla guardandomi
<No non molto, preferisco ascoltare che parlare> le dico sorridendo
<Tranquilla che stando con noi ti faremo diventare una chiaccherona> dice questa volta Serena.
Sorrido alle ragazze, un sorriso sincero, sembrano delle brave ragazze, senza cattiveria e mi faceva piacere avere avuto questa buona impressione, sperando sia reciproca.
Arrivate, decidiamo di stare nella stessa stanza, stanza rossa, completamente occupata da tre ballerine.
Mi butto sul letto cercando di liberarmi dallo stress e dall'ansia per la puntata, non vedendo l'ora di chiamare casa.
Si era fatta sera, la casa era stata popolata da tutti i ragazzi che sono riusciti a prendersi la maglia, potevo chiamare casa, quindi mi reco nel giardino sul retro con il mio telefono in mano, chiamo papà che risponde subito.
<Allora amore, com'è andata?> sorrido vedendolo e inquadro la maglia alla sua domanda.
<Sapevo ce l'avresti fatta, sei una ballerina fortissima, mamma sarebbe fiera di te, lo sai?> si emoziona
<Si papà, lo so, le sarebbe piaciuto vedermi in questo programma, era molto fan di Amici> cerco di non piangere ma la mia voce inizia ad essere spezzata.
Ero da sola, potevo lasciare sfuggire quelle lacrime, ma non volevo far preoccupare papà.
<Ale dov'è?> chiedo di mio fratello
<Ora te lo chiamo amore, era in ansia per te, dovevi vederlo> sorrido al pensiero. Dopo pochi secondi la sua figura si palesa davanti alla fotocamera.
<Allora principessa? sei dentro?>
annuisco facendogli vedere la maglia, si emoziona facendo scendere una lacrima sul suo viso.
<Ale no però> guardo in alto per non fare scendere i lacrimoni dagli occhi.
<Ero sicuro saresti entrata, mi mancherai, ma devi rimanere fino alla fine e vincere>
<Anche voi mi mancherete, non so come farò senza di voi qua> dico con la voce incrinata.
<Amore, mi raccomando viviti quest'esperienza al massimo, non isolarti, e non farti abbattere se ci saranno critiche, sai che ogni volta che chiamerai noi saremo qui, per te> dice papà, il mio papà
<Basterà che alzerai gli occhi al cielo e avrai la mamma vicino nei momenti in cui non potrai chiamarci, lei è sempre lì con te lo sai principessa, crediamo tutti in te, sai e sappiamo quanto vali>
una lacrima sfugge al mio controllo, ma non mi interessava in quel momento.
<Siete la mia vita, vi amo, devo lasciarvi ora> singhiozzo
<Non piangere amore, sorridi, è il tuo momento questo> mi dice papà con dolcezza
<ti amiamo anche noi principessa, ciao amore mio>
saluto e spengo il telefono.
Mi copro il viso e altre lacrime scendono, cerco di calmarmi velocemente asciugandole.
Dopo poco sento il cigolio della porta aprirsi, alzo lo sguardo e noto il primo ragazzo ad avere ricevuto la maglia.
<Posso?> mi chiede educatamente.
<Certo> gli faccio un piccolo sorriso, che ricambia facendo spuntare una fossetta.
<Piacere Alex, non abbiamo avuto modo di presentarci> mi tende la mano osservandomi
<Piacere Giulia> ricambio la stretta e il sorriso.
<Tutto bene?> domanda con incertezza, avrà notato i miei occhi rossi.
<Si tutto apposto, ho parlato con la mia famiglia>
dopo questa mia frase, cala il silenzio, un bel silenzio, non di quelli imbarazzanti.
Subito dopo aver tolto lo sguardo dal cielo lo poso sul suo profilo, è veramente un bel ragazzo, ed è uno di quelli che quando lo guardi ti trasmette tranquillità, calma e anche una sorta di malinconia. Così passo la mia serata, ad osservarlo senza farmi notare, anche quando si sono aggiunte persone in quel giardino.
Era arrivato il momento di dormire, saluto i ragazzi e do la buonanotte, avviandomi nella mia stanza, pronta a dormire dopo aver fatto la mia skin care e lavato i denti.
sorrido ancora incredula e chiudo gli occhi pensando a mamma.
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tra silenzi -alex-
Fanfictiontocchiamo la vita con pochi gesti TW: dca, attacchi di panico