ottantadue

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Oggi era il compleanno di Aisha, finalmente era maggiorenne anche lei, per pranzo le hanno preparato un piccolo sorpresa con palloncini e sushi, senza di me e Alex che eravamo a lezione, ma per loro fortuna ci hanno lasciato da parte il pranzo sennò li avrei uccisi.
È sera e ci hanno appena consegnato la torta per la ragazza che andiamo a chiamare.
Dopo aver espresso il desiderio, soffia sulle candeline e taglia la torta impiattandola per i ragazzi.
Questa mattina, abbiamo avuto un incontro in studio con Costanza Calabrese e ci ha parlato delle stragi della Mafia, per preparare al meglio Alex e Luigi per l'interpretazione de "Signor tenente" di Faletti.
Poi ho passato il pomeriggio in sala per ripassare tutti i pezzi e i guanti di sfida e le coreografie nuove, infatti i miei muscoli chiedevano pietà.
Nel mentre che chiacchieravamo tutti in salotto, Alex viene richiamato nella sua camera da Maria che voleva parlare con lui.

Alex pov's

Poco dopo aver raggiunto la mia camera sotto richiesta di Maria, iniziamo a chiacchierare sul fatto che mi vedesse giù e cerca di farmi parlare, anche se mi viene difficile, se non con Giulia.
E infatti, dopo essermi aperto il minimo, passiamo a parlare della mora.
<Con Giulia invece? tutto bene?> mi domanda
<Con il sorriso che ti è spuntato a sentire il suo nome deduco di sì> continua e mi copro leggermente il viso cercando di darmi un contegno.
<Tutto apposto, è un punto fondamentale per me qui> spiego
<Ti aiuta?> domanda facendomi annuire
<Tanto, lo sai sono complicato, lei non si è mai fermata a nessun ostacolo e con i suoi piccoli gesti mi fa sentire completo> rispondo guardandomi le mani
<Eh lo so che sei uno complicato, il vostro amore è genuino e puro, penso anche che quel periodo in cui vi eravate allontanati abbia rafforzato di più il vostro rapporto>
<È stato veramente un brutto periodo quello e il senso di colpa c'è ancora, penso che non mi perdonerò mai per averla fatta stare male per delle mie paranoie>
<Alex, è normale avere delle paure, siete giovani>
<Lo so, ma ho sbagliato con lei-> dico venendo interrotto
<Si, avrai anche sbagliato, ma se lei ti ha perdonato perché tu non puoi perdonare te stesso?>
<È complicato> sussurro facendola ridacchiare
Qualcuno bussa alla porta e al mio consenso, il viso della mora sbuca, sapevo che non sarebbe riuscita a trattenere la sua curiosità.
<Tutto bene?> domanda preoccupata
<Si> rispondo annuendo
<Pensavo fosse un provvedimento> risponde facendoci ridere
<Ah ma c'è ancora Maria, vi lascio>
<Puoi restare eh> dico
<Davvero?> domanda aprendo la porta rivelando tutta la sua figura, aveva un pantalone della tuta e una delle sue canottiere, era molto semplice ma mi faceva impazzire.
La mora si avvicina mettendosi seduta sul letto di fronte al mio, ormai ero in stanza solo, Dario si era trasferito in camera azzurra con Sissi e Christian se n'era andato.
<Quindi Alex, vuoi sentire casa?>
<Mmm, nono, c'è andesso no> rispondo semplicemente
<Ma lo vedi che sei strano?> domanda retoricamente facendo sorridere la mora davanti a me.
<Non so come spiegarti ma anche quando sono andato in Inghilterra da mio papà, mamma non l'ho mai sentita tantissimo perché so che sono lì e so cosa c'è fra noi, non sento sempre il bisogno di esternarmi>
<Ma tu parlavi in casa?>
<Si, ma non di cose mie, scherzavo tutto il giro, però tipo mia mamma non conosce nulla delle mie relazioni o amicizie, ma quasi nessuno, le tengo per me>
<Hai intenzione di parlare alla tua famiglia della scema che hai davanti?> mi domanda facendo imbarazzare la ragazza
<Si, in realtà l'ho già presentata a papà e a mia sorella> rispondo imbarazzato
<Beh bene no? Tua mamma è severa?> domanda e scuoto la testa in risposta
<E questa severità da chi l'hai presa?>
<Da me> rispondo ridendo
<Okok, hai fatto qualche stupidaggine o neanche troppe?> domanda mentre mi appoggiavo con la schiena al muro
<Ma si certo>
<Hai preso qualche multa?>
<No, ma perché ho solo il motorino>
<Non hai la patente?>
<No> dico ridendo
<No Alex> risponde sconvolta Maria
<Ma perché quando ero in Inghilterra ho fatto il motorino poi sono tornato qua e dovevo farla quest'estate ma sono venuto qua> spiego
Iniziamo a chiacchierare anche dei mie fidanzamenti passati facendo arricciare il naso alla ragazza davanti a me, reazione che mi provoca un sorriso.
<Ma una relazione a distanza è difficile> esclama Maria
<Quando ci sei dentro in realtà non la senti> spiego guardando Giulia
<Beh tu e Giulia siete entrambi di Milano no?> domanda e annuiamo in risposta
<Va bene, se avete bisogno di parlare chiamatemi, mi raccomando> dice Maria prima di salutarci e chiudere il collegamento.
<Mi sono mancate le tue fossette in questi giorni> sussurra la mora guardandomi facendomi spuntare un sorriso.
Apro le braccia nella sua direzione invitandola vicino a me, si avvicina infilandosi nelle mie braccia e la stringo più che posso.
<Scusa se sono stato un po' distante in questi giorni> sussurro facendo scuotere la testa alla ragazza
<Non devi scusarti di niente Alex, ci sta che che hai un periodo un po' così> sussurra la mora staccandosi leggermente per guardarmi in viso.
Mi appoggio con la testa alla parete beandomi delle sue carezze sul mio viso.
<Dormi con me sta sera che sono da solo?> domando alla ragazza che annuisce.
Le avevo proposto di fare cambio di stanza e venire nella mia ma aveva rifiutato non volendo lasciare la ballerina della Celentano da sola, anche lei non stava passando un periodo bellissimo.
<Carola come sta?> domando mentre si posiziona a cavalcioni su di me, metto da parte tutti i pensieri poco casti aspettando la risposta della mora.
<Malino, sono due giorni che piange, però oggi l'ho vista meglio> risponde rattristandosi.
<Se la sta vivendo un po' male, dovrebbe liberare la testa, come qualcuno qua davanti a me> dico punzecchiandole il fianco
<Tu anche> risponde prontamente facendomi ridere.
Le mie mani iniziano a muoversi sui suoi fianchi facendola contorcere per il solletico mentre rideva pregando di smettere.
<Alex, ti prego> ripete riuscendo a fermare le mie mani staccandole dai suoi fianchi.
<Cretino> continua lasciandomi una sberla sul petto mentre ridevo.
<Mhh, vieni qua scema> sussurro baciandola.
Le mie mani finiscono inevitabilmente sul suo sedere mentre le sue vagavano dal mio collo al mio petto.
<Ti amo, tanto> sussurro sulle sue labbra, cercando di trasmetterle tutto l'amore che provo per lei.
<Ti amo anche io> ricambia sorridente.
Non sono un santo, ho avuto le mie esperienze in passato, sia relazionali che cose poco serie.
Ma in 21 anni di vita, mai nessuna mi ha preso come ha fatto lei, forse perché probabilmente non mi ero mai innamorato veramente.
Pur vivendo 24/7 insieme, sento sempre il bisogno di stare con lei, non mi stanco mai, come di solito succede.
<Che pensi?>
<Che prima di ora non mi sono mai realmente innamorato veramente> sussurro risvegliandomi dal mio stato di trance.
Sul viso della mora compare un'espressione tenera all'ascolto della mia frase che mi fa sorridere.
<Sai che prima che ci ritirassero i telefoni, mi era comparso un tuo tiktok con una ragazza?> domanda
<Davvero? mentre cantavamo vero?> domando a mia volta e lei annuisce
<Come mai vi siete lasciati?> domanda curiosa
<Perché abbiamo capito che eravamo più due migliori amici che fidanzati quindi abbiamo deciso che era meglio finirla, siamo rimasti in buoni rapporti> spiego facendola annuire
<Vi sentite ancora?> domanda e scuoto la testa
<Abbiamo chiuso pacificamente ma non ci sentiamo più, l'ultima volta che ci siamo sentiti era durante i miei casting, mi ha augurato un in bocca a lupo e basta> spiego facendola annuire.
Continuiamo a chiacchierare fino a notte fonda finché non ci addormentiamo, ed erano questi i momenti che mi facevano impazzire, quando ci aprivamo l'uno con l'altra.

*_*
Ciaoo come state? spero tutto bene, ecco a voi un nuovo capitolo, spero vi possa piacere, se volete supportare la storia lasciate una stellina e un commento, è molto importante per me⭐️

tra silenzi -alex-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora