quarantadue

579 17 0
                                    

Cerco di dormire, cerco, perché pur essendo stanca, distrutta, il mio cervello non ne voleva sapere niente di spegnersi.
Dopo, non so quanto tempo, decido di alzarmi dal mio letto e andare in cucina, dove inizio a prepararmi una tisana, sperando mi aiutasse ad addormentarmi.
Aspettando che l'acqua bolla, mi giro appoggiandomi al bancone, rischiando di prendere un colpo, c'era Alex appoggiato al divano in piedi che mi guardava.
<Oddio> prendo paura coprendomi la bocca rischiando di urlare
<Scusa, non volevo spaventarti> dice facendosi spuntare mezzo sorriso, il suo viso era l'illuminato dalla luna quindi riuscì ad intravederlo.
Quella frase mi riportò alle prime volte, di quando spuntava all'improvviso facendomi prendere colpi, nascosi un sorriso sistemandomi i capelli, si avvicina appoggiandosi al bancone tenendo sempre gli occhi incollati nei miei e sul mio corpo, coperto da una canottiera e un pantalone della tuta.
Il rumore dell'acqua mi risveglia da quel momento di trance, versai l'acqua in una tazza e presi la bustina di tisana che intingo, aspettando che faccia il suo compito.
<Come stai?> mi domanda e io rischio di scoppiare a ridere
<Da dio Alex, non vedi?, sono le due di notte e io sono qui invece di essere nel mondo dei sogni>
<Perché non riesci a dormire?>
<Perché questo non si spegne> rispondo toccandomi la tempia
<Perché hai esagerato con gli allenamenti questa settimana? non sono riuscito neanche a vedere se mangiassi qualcosa perché non eri mai qui>
<È un interrogatorio?> domando sorseggiando la tisana in quanto era bollente alzando gli occhi al cielo
<Giu...> sospiro e decido di rispondergli
<Perchè si, non c'è un motivo, quando ballo riesco a spegnere il cervello, quando la musica finisce i pensieri ripartono, e non c'era da vedere niente, perché ho mangiato poco> ammetto sospirando, tanto orami la mia maestra lo sapeva.
<Giulia, sono io la colpa di tutto ciò?> chiede facendo il giro del bancone mettendosi di fronte a me.
Non glielo avrei detto, anche se stavo male per colpa sua, non gli avrei dato colpe, lo proteggo, nonostante tutto.
Scuoto la testa in risposta ma lui sembrava non crederci.
<Lo so che mi hai lasciato Giu-> lo interrompo
<Non ti ho lasciato per mio volere Alex> specifico
<Lo so, volevo dirti che ti aiuterò comunque a mangiare, almeno il minimo, posso?>
<Non ce n'è bisogno, Veronica ha saputo questo mio problema, verrà un nutrizionista che mi darà un piano alimentare sano che devo seguire, se non miglioro, rischio di andarmene a casa>
Alle mie parole sospira strofinandosi il viso mentre io mi riscaldavo con la tazza calda tra le mani.
<Mi dispiace Giu, per tutto te lo giuro, non ho mai avuto dubbi sulla nostra storia o sui sentimenti che provo per te, ho una voglia matta di baciarti in questo momento che non puoi neanche immaginare>
Sospiro non rispondendo, non sapendo che dire, la voglia di baciarlo era tanta, ma non l'avrei fatto.
<Vuoi dei biscotti?> mi chiede cambiando discorso capendo che non avrei parlato, scuoto la testa in risposta
<Fa male mangiare di notte> gli spiego e lui alza gli occhi al cielo facendo un piccolo sorriso
<Non quando a cena mangi solo le verdure>
<Ne ho mangiate due di porzioni eh>
<Si ho visto che ti ha dato la sua Crytical> dice cercando di mascherare il tono infastidito
<Eh si, è stato molto carino, non credi?> dico appoggiandomi al bancone, il suo sguardo finisce più giù del mio mento, seguo la sua traiettoria, in questa posizione si vede una porzione di seno che ricoprì subito
<Mi infastidisce> si risveglia rispondendo
<È felicemente fidanzato, per tua fortuna, e lui lo dice ad alta voce> dico lanciandogli una frecciatina
<Non pensare che io non glielo abbia detto, perché l'ho fatto Giulia, non mi vergogno di te, anzi, sei la cosa più bella che mi sia successa, non pensare male di me> a quelle parole perdo un battito e mi allontano leggermente di un passo.
Rimaniamo in silenzio per un po' finché non decido di tornarmene in camera.
<Posso abbracciarti prima?> mi domanda sussurrando
<No Alex> rispondo velocemente
<Ti prego, non ti chiedo altro>
Sospiro strofinandomi il viso e aspetto che si avvicini, quando capisce, mi stringe la vita e le mie braccia gli stringono il collo dove ci appoggio il mio viso, quanto si stava bene, le mie mani, abituate, finiscono tra i suoi capelli, che presi ad accarezzare.
Rimaniamo così per non so quanto tempo, si erano fatte le tre, avevamo passato un'ora a parlare e la mia sveglia avrebbe suonato tra esattamente tre ore.
Mi staccai leggermente e lui prese ad accarezzarmi il viso, tenendo i nostri corpi vicini, ci perdiamo a guardarci per l'ennesima volta e sempre io decisi di staccarmi completamente dal suo corpo, facendo un passo indietro.
<Vai a coprirti che sei congelata> mi dice e io sospiro
<Vado a dormire> comunico iniziando a camminare all'indietro, ero così tentata di riavvicinarmi e baciarlo o ritornare stretta tra le sue braccia.
<Se vuoi un altro abbraccio, te lo do> prende a parlare vedendo che non mi smuovevo più dal mio posto, mi risveglio e scuoto la testa alla sua proposta, così mi stavo facendo del male da sola.
<Buonanotte Bambi> dopo quelle parole scollai i miei piedi da per terra e raggiunsi la mia stanza infilandomi sotto le coperte, addormentandomi probabilmente dopo un'altra mezz'ora di pensieri.

tra silenzi -alex-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora