trentanove

546 13 0
                                    

La mattina mi svegliai con Carola che mi scuoteva.
<Giu è la quinta volta che spegni la sveglia e torni a dormire> a quelle parole mi alzo di scatto e raggiungo il bagno, lavandomi il corpo velocemente, mi lavai i denti e faccia e mi truccai, mi vestì con l'abbigliamento di classico e Carola mi aiutò a fare lo cignon, sistemai velocemente il borsone e uscimmo dalla nostra stanza andando in cucina, dove trovai anche Alex oltre ai ballerini, mancavano circa quindici minuti all'inizio della lezione.
Do un buongiorno generale e poggio il borsone vicino al tavolo da pranzo.
<scricciolo> mi girai verso il ragazzo e ricambio il saluto.
<fai colazione che ieri sei andata a dormire senza cena> mi dice con tono di rimprovero, sospiro prendendo una mela.
<non è una colazione quella giu, ora ti preparo il tuo the e ti mangi dei biscotti>
<non li voglio, perché sei sveglio?> gli chiedo mentre testardo com'è inizia a preparare ciò che ha detto.
<perchè volevo parlarti ma sei in ritardo> spiega in breve, dopo poco appoggia davanti a me una tazza di acqua calda con la bustina di the già dentro e dei biscotti.
<mangia che mancano dieci minuti>
Sospiro non ribattendo, erano le 6:50 di mattina e la voglia di discutere era sotto zero.
<amore ti aspettiamo in Relax, non tardare> mi comunica Carola mentre escono tutti e rimaniamo io e il moro.
Bevo tutto il the e mangio tre biscotti, sciacquo la tazza e la metto in lavastoviglie, tutto questo sotto il suo sguardo.
<posso un bacio o siamo litigati?> chiede girandomi verso di lui
<non te lo meriti> gli dico semplicemente
<perché?>
<perché non conti fino a dieci e parti con le tue idee non ascoltando>
<lo so Giu, mi dispiace, poi appena torniamo dalla palestra parliamo meglio, ora posso un bacino?> chiede addolcendo il tono di voce, sospiro e mi avvicino lasciandogli un bacio a stampo, guardo l'orologio e mancavano quattro minuti, cazzo.
<merda, sono in ritardo> mi stacco velocemente dal ragazzo, prendo il borsone e esco dalla casetta sotto le risate del moro.
Arrivo giusta in tempo con il fiatone e inizia la lezione.
Solita routine, dopo l'ora di classico, pausa di venti minuti e poi palestra.
I cantanti entrano in Relax e arriva con loro anche Cosmary, probabilmente avrà l'incontro con la maestra.
Alex, Luigi, Albe e Luca raggiungono me, Serena e Carola salutandoci.
<Tieni, mangia> mi dice Alex porgendomi una barretta, la prendo ma non la mangio.
<Mangiala Giu>
<La mangio dopo la palestra> sospira alle mie parole e mi fa avvicinare al suo corpo mettendomi un braccio sulle spalle lasciandomi un bacio in testa.
<Alex sai qual è la sala 5?> chiede avvicinandosi la nuova arrivata, alzo gli occhi al cielo e rispondo io al posto del ragazzo
<Quando esci da qui, vai a sinistra, poi a destra e c'è scritto sala 5> le spiego guardandola, ringrazia con una smorfia mascherata da un sorriso sul viso e lascia la stanza.
<Questa tensione quando si è avvicinata?> chiede Luca e non rispondo staccandomi dal moro prendendo ad aprire la barretta iniziando a mangiarla, i ragazzi riprendono a parlare tra di loro, mentre io osservo e addento la barretta.
<Me la fai assaggiare?> mi chiede e io gliela avvicino alla bocca ma lui scuote la testa.
<cosi> prende parola prima che io possa parlare, si avvicina al mio viso e mi bacia coprendo le nostre bocche.
<è buona, mi piace>
<sei scemo> dico sorridendo e ricambia.
Dopo cinque minuti ci avviamo tutti in sala pronti a fare palestra, iniziamo da dello stretching e esercizi e circuiti più difficili.
Alla fine di tutti gli esercizi, il personal trainer ci saluta e ricambiamo uscendo dalla sala andando in relax dove ci vestimmo per poi dirigerci in casetta, andai a posare il borsone in stanza per poi uscire fuori a fumare, osservando da dentro la casetta il moro che al più presto viene raggiunto da Cosmary.
<ci prova un sacco lei> si avvicina Serena prendendo parola e se se n'è accorta pure lei a cui non avevo avuto modo di parlare allora la situazione è seria.
<si l'ho visto Sere> sbuffo continuando a guardarli.
<ieri ho provato a sapere cosa avessi da Alex ma non ha voluto dirmelo, cos'è successo?>
<niente, lei ci provava con lui e io gliel'ho fatto notare e lui se l'è presa perché pensava che me la stessi prendendo con lui, ah, e un piccolo particolare, si conoscono e si sono frequentati un annetto fa>
<cosa?> chiede alzando leggermente la voce e io annuisco.
<no Giu io impazzirei> riprende parola rimanendo con la bocca aperte shoccata.
Finisco la mia heets e rientro dentro superandoli andando nella mia stanza.
<bimba, parliamo ora?> chiede colui che occupa la mia mente entrando nella mia stanza, alzo le spalle in risposta mentre mi preparo dei vestiti per lavarmi il corpo, sospira e si appoggia al mio letto.
<vuoi che parliamo direttamente sotto la doccia?> riprende a parlare immaginandolo con il suo sorrisetto
<Alex non è il momento di scherzare> sbuffo girandomi verso di lui rimanendo in piedi e lui alza gli occhi al cielo, mi stava già infastidendo.
<Se n'è accorta pure Serena del suo comportamento nei tuoi confronti pur non sapendo niente fino a poco fa>
<Giu, io non ho mai negato che ci stesse provando, semplicemente io penso di non aver colpe, non decido io il suo comportamento nei miei confronti, quando Simone ci provava, me la sono presa con te?> corruga la fronte all'ultima frase
<È questo che non capisci o fai finta di non capire, io non me la sto prendendo con te, a parte il fatto che io con Simone ho messo fin da subito in chiaro le cose anche se all'inizio non stavamo neanche ufficialmente insieme, quindi questo esempio non ha senso>
<Lei lo sa che io e te stiamo insieme Giu>
<Forse c'è il bisogno che tu glielo dica, perché ci prova con te anche quando ci sono io nella stanza facendo finta di non vedermi, quindi non immagino quando state soli, tipo prima in cucina> cerco di mantenere la calma e spiegare il mio punto di vista
<Mi stava semplicemente raccontando dell'incontro con la Celentano> risponde e sembra veramente che non abbia capito il mio discorso
<Va bene Alex, vado a lavarmi> prendo i miei vestiti in mano e l'asciugamano e faccio per entrare in bagno
<Aspetta, abbiamo risolto?> domanda alzandosi
<No Alex, sembra che tu non voglia capire ciò che dico>
<Ma cosa non ho capito? ti sto dando ragione> chiede iniziando ad alterarsi
<Quando ti dico che non immagino il suo comportamento in mia non presenza tipo prima tu la giustifichi dicendo che ti stava raccontando della sua lezione>
<Eh ma è la verità>
<Ragazzi, abbassate la voce se volete che questa discussione rimanga privata> dice Luigi aprendo la porta e facendo sbucare il suo viso.
<Abbiamo finito tanto> dico entrando in bagno sotto gli sbuffi del moro.
Mi spoglio e raccolgo i capelli in una crocchia disordinata, mi lavo velocemente, mi asciugo e mi vesto uscendo dal bagno trovando Carola in stanza.
<Avete discusso?> mi domanda alzandosi dal suo letto e annuisco, si avvicina a me e mi lascia un bacio sulla guancia.
<Mi lavo e poi parliamo?> mi domanda dolcemente
<Tranquilla Caro, sto bene> le lascio una carezza sui capelli ed esco dalla stanza lasciandola lavarsi.
<Vieni qui ammor mij> mi dice Luca dal divano e mi avvicino a lui abbracciandolo.
<Come stai piccoletta?> mi domanda e mi appoggio alla sua spalla
<Tutto bene luchino, tu?> gli domando
<io tutto apposto, non mentirmi, questi occhietti dicono il contrario> dice mettendomi un braccio attorno alle spalle.
<niente che non si possa risolvere> rispondo stanca di ripetere questo discorso.
<va bene, non ti costringo a parlare, sappi però che quando vuoi e hai bisogno io ci sono> dice accarezzandomi i capelli e io sorrido
<anche per te vale lo stesso> rialzo il viso e gli lascio un bacio sulla guancia, rimaniamo a chiacchierare per un po' finché non veniamo raggiunti dalla maggior parte dei ragazzi e io mi stacco dal napoletano rimanendo seduta lasciandolo a Elena.
Vicino a me si era messa Carola a cui mi accoccolai avendo bisogno di affetto e lei prese ad accarezzarmi i capelli poggiando le sua gambe sulle mie.
<Chi cucina il pranzo tra poco?, avrei un certo languorino> domanda il napoletano vicino a me
<Se volete ve lo cucino io, sono molto brava a cucinare e Alex lo può confermare> prende parola Cosmary da qualche parte della stanza, alle sue parole sbuffo, rischiavo veramente di sbottare, Carola cerco di tranquillizzarmi e la maggior parte dei ragazzi si gira verso la mia direzione.
Lascio stare accendendo la tv per guardare il monitor con la scheda delle lezioni di oggi, perfetto, ne avevo tre, una dopo pranzo, una alle 16:00 e una alle 18:00 sul compito con Dario.
Meno tempo passavo in questa casetta meglio sarà.
Alla fine i ragazzi accettano la richiesta della nuova arrivata e lei inizia a informarsi su cosa volevano mangiare, alla fine decidono: pollo, patatine fritte e insalata.
Alex si mise seduto per terra di fronte al divano, precisamente davanti a me, iniziando a fissarmi, distolgo lo sguardo iniziando a giocare con i pantaloni di carola.
<Amore, mi devo alzare, devo andare un attimo in bagno> mi dice la mora e mi staccai da lei lasciandola alzarsi, Alex coglie il momento e si alza sedendosi vicino a me, gli faccio più spazio avvicinandomi a Luca, ma lui non ne vuole sapere e mi riavvicina a lui attaccando i nostri corpi, incrocio le braccia continuando a guardare davanti a me, mi prende un braccio che appoggia sul suo corpo e inizia a farmi i grattini, sapeva che ne andavo pazza, lo lascio fare, poggiando la testa sul divano chiudendo gli occhi, la voce stridula della nuova ballerina della celentano mi risvegliò dal mio sonnellino, mi ero addormentata.
Ci alziamo tutti, la tavola è stata apparecchiata da qualcuno, mi misi seduta e il moro si mette vicino a me, invece dall'altro lato si mette Crytical, il nuovo arrivato con cui non ho avuto modo di parlare, davanti si mettono Luigi e Carola, il nuovo arrivato era andato nella stanza blu proprio con il mio amico.
Cosmary si mette davanti ad Alex iniziando ad intrattenere una conversazione, io mi misi a chiacchierare con Luigi, Carola e Crytical, era un bravo ragazzo, timido e ci teneva tanto alla sua musica.
A pranzo mangiai solo l'insalata, non toccando ne il pollo ne le patatine, il moro vicino a me non approvava e neanche i due che avevo davanti, mi alzai velocemente quando finisco di mangiare andando in stanza a prendere il mio borsone, avevo lezione tra dieci minuti, uscì dalla casetta salutando e mi avvio agli studio, andai in relax e mi cambiai, leggins e una maglia corta, era una lezione su una coreo di modern con Giulia, la seconda lezione ce l'avevo con Elena e francesca per cercare di aumentare la mia autostima, spesso io e le due professioniste ci perdevamo in chiacchiere, riuscivano a farmi parlare e mi davano un sacco di consigli e parole dolci, spesso ci spogliavamo tutte e tre rimanendo in culotte e top, davanti allo specchio e ognuno di noi parlava delle difficoltà avute e delle proprie insicurezze.
Dopo la lezione con Giulia, tornai in casetta, avendo due ore libere che non potevo passare in relax, decisi di farmi una corsetta di un ora sul tapis e così feci, infilate le cuffiette e l'mp3 in tasca cominciai la mia corsa, finita l' ora di corsa che riuscì a fare senza pausa raggiunsi la mia stanza, mi girava un po' la testa ma lasciai stare, entrai in bagno salutando serena e mi diedi una sciacquata veloce prima della prossima lezione, mi vesti con culotte, top e infilarmi un pantalone della tuta e una giacca, avevo una mezz'ora prima della lezione, mi lanciai sul mio letto per riposarmi una ventina di minuti e così feci.
<Amo mancano dieci minuti> mi avverte Serena e io riaprì gli occhi ringraziandola, mi alzai dal letto, presi il borsone e uscì dalla casetta.
Dopo un'ora con Elena e Francesca mi salutarono, la prima l'avrei rivista due orette dopo con Dario.
Decisi di rimanere in Relax questa volta, l'ultima lezione l'avrei avuta alle 18:00, chiedo se ci fosse un'aula libera, confermano e mi dirigo in sala quattro, iniziai a smanettare con lo stereo e iniziai a riprovare le coreografie per un'ora intera finché non dovetti andarmene, ritornai in relax, mi fermai cinque minuti bevendo dell'acqua, mi infilai il giubbino e uscì fuori dagli studio per fumare una heets, rientrai e mi rimisi a provare, avevo bisogno di occupare la mente anche se stavo mettendo a dura prova i miei muscoli.
La settimana continua così, passavo più tempo nella scuola che a casa, a riprovare fino a mille, anche se i miei amici non approvavano e neanche il moro, che cercò di parlarmi più volte, ma si rifiniva sempre sullo stesso punto.

tra silenzi -alex-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora