novantatre

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Alex pov's

Oggi sono esattamente sei mesi che io e Giulietta stiamo insieme e per mantenere la copertura della sorpresa che le ho fatto, ho fatto finta di niente come se fosse un giorno come un altro.
Se uno sguardo potesse uccidere, io sarei già morto.
È da quando si è svegliata che fa la distaccata, senza volermi dire il motivo, anche se ne sono già a conoscenza.
Ovviamente i ragazzi, ne erano a conoscenza e sono stati al mio gioco.
Serena, con una scusa l'avrebbe fatta preparare per la serata.
Luigi aveva il compito di chiederle di accompagnarlo in studio, per una cosa super urgente.
E io stavo morendo di ansia vestito elegante in questa sala apposita che avevo sistemato ad hoc.

Dopo esattamente dieci minuti, la porta della sala si apre e in tutta la sua bellezza entra guardandosi attorno, rendendosi conto che era una sorpresa per lei.
Luigi dopo avermi fatto un occhiolino, chiude la porta lasciandoci da soli.
Giulia era rimasta a bocca aperta per lo stupore.
<Amore, vuoi stare ancora un po' lì?> chiedo ridacchiando.
Sorride, avvicinandosi a me abbracciandomi.
<Pensavo te ne fossi dimenticato> sussurra stringendomi.
<Figurati bambi se potevo dimenticare una giornata così importante>
Le lasciai un bacio accarezzandole i capelli che le erano finiti sul viso.
<Allora? ti piace?> domando guardandomi attorno.
<Si Alex è bellissimo> sussurra guardandosi attorno.
<E mi sa che ti piacerà ancora di più, quello che ho chiesto di portare da mangiare>
<Sushi?> domanda illuminandosi facendomi ridacchiare.
<Si amore> risposi mentre saltellava.
Le scosto la sedia per farla accomodare, sedendomi poi di fronte a lei.
Mangiamo, chiacchierando di tutto: dal nostro percorso ad Amici fino al futuro.
Le passo il piatto del dolce ancora coperto dalla closh, contenente in realtà il regalo.
Mi guarda non capendo per poi coprirsi la bocca stupita per ciò che aveva davanti.
<No Alex> sussurra mentre intravedo delle lacrime scendere sulle sue guance.
Mi alzo avvicinandomi a lei per poi abbassarmi alla sua altezza.
<Principessa>
Mi abbraccia nascondendosi nell'incavo del mio collo e per stare più comodi, la feci alzare per poi sedermi con lei sopra sulla sedia.
<Era il sogno di mamma visitare New York> sussurra con voce tremolante non staccandosi dal mio collo.
<Lo so piccola, ora tu potrai farlo per lei>
<Non saprei cosa dire o fare per ringraziarti, ti amo Alex> sussurra accarezzandomi i capelli.
<Non devi fare niente principessa, ti amo anche io> sussurro staccandola leggermente per poterla baciare.
Rimaniamo così, stretti tra le braccia dell'altro per un tempo indefinito.
<Balliamo un po'?>
<Alex? chi si è impossessato di te?> domanda ridacchiando.
<Guarda che la mia proposta è ancora valida per poco, prendere o lasciare>
<Scemo, vieni balliamo>
Mi trascina al centro della stanza e in quel momento parte un lento.
<Grazie per quello che hai fatto per me, il mio regalo è in casetta>
<Non ce n'era bisogno amore> sussurro
<Si che ce n'era bisogno, per ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me>
<Non devi ringraziarmi di niente Giu, anzi>
<Smettila, ti ringrazierò per sempre> rispose facendo la linguaccia.

Rimaniamo abbracciati sui puff giganti in un angolo della sala, anche se tra poco dovevamo per forza tornare in casetta.
<Io non credo nel per sempre, di solito niente dura per sempre> inizio parlando mentre le accarezzavo i capelli.
<Però con te, spero che duri il più lungo possibile. Fai uscire la versione migliore di me, in ogni situazione.
E in questi sei mesi, ho capito che sei la donna della mia vita, perché prima di te non ho mai provato tutto quello che provo ogni volta che ti vedo>
<Neanche io credo nel per sempre, ma credo in noi. Mi hai visto in tutte le mie sfaccettature Alex e non te ne sei mai andato via, anche quando potevi benissimo farlo e per me questo vale tanto. Ogni giorno mi fai sentire amata>
<Secondo te, sarà difficile fuori?> domando
<Non sarà come qua dentro, non ci potremmo vedere ogni giorno Alex e questo lo dobbiamo accettare, dobbiamo cercare e trovare un nuovo equilibrio>
<Quindi non mi sveglierò più ogni giorno con te al mio fianco?>
<No amore, tante cose non potremmo più farle, ma potremo fare cose nuove>
<Tipo il baciarti come voglio ogni volta che voglio senza ste dannate telecamere?> domando portando la mia mano sul suo gluteo che stringo.
<Come se ti frenassero> risponde ridacchiando.
<Ti spoglierei qui se non fosse che dobbiamo tornare in casetta ora> sussurro alzandole il viso per poterla baciare.
<Mmm, meno parole più fatti Alexino> risponde alzandosi e abbassandosi il vestitino.
Mi stronfino il viso cercando di mantenere la calma e mi alzo poco dopo sistemandomi i pantaloni.
Ride vedendomi in difficoltà facendomi sorridere.
Usciamo dalla sala dopo aver ringraziato la redazione e ci avviamo in casetta, dove stavano tutti dormendo.
<Vieni da me> sussurro tenendole la mano
<Mi cambio e arrivo>
<Non ti serve cambiarti> sussurro trascinandola con me nella mia stanza.
Appena la porta della stanza verde viene chiusa a chiave prendiamo a baciarmi con gli ormoni a mille.
La girai di schiena per abbassarle la zip del vestito che lasciai cadere per terra, baciai il suo collo e la sua schiena nuda.
Non indossava il reggiseno e le mutandine erano in pizzo nero, cosa che mi faceva andare fuori di testa.
<Sei bellissima> sussurro girandola verso di me.
Sorride baciandomi, iniziando a camminare all'indietro, cadendo poi sul mio letto.
Mi spogliò dalla camicia e dal pantalone, facendoci rimanere entrambi con l'intimo.
Si alzò, capovolgendo le posizioni.
I suoi baci bruciavano sulla mia pelle a partire dal viso fino al basso ventre.
Mi abbassò i boxer, togliendomeli del tutto.
Iniziò con un movimento lento della mano sul mio membro per poi posare dei baci su tutta la lunghezza facendomi uscire di testa.
Aprì il comodino estraendo una bustina blu, consegnandola.
Dopo averla aperta la srotolò intorno a tutta la mia lunghezza.
<Vieni qui> sussurro volendo un bacio.
Le abbassai intanto le mutandine, strofinando un dito sul clitoride.
Mi alzai sulle ginocchia, aumentando il movimento delle dita sulla sua fessura mentre si aggrappava al mio collo.
Fermò il movimento della mia mano facendomi capire di essere pronta.
Si girò dandomi la schiena e capì senza che dovesse parlare.
Gliela baciai mentre stringevo i suoi seni tra le mani.
Premo una mano sulla sua schiena, portandola così nella giusta posizione, per poi infilarmi dentro di lei dopo essermi accertato che fosse pronta.
<Ah- oddio> sussurra coprendosi la bocca.
<Ti fa male? mi fermo?> domandò preoccupato fermandomi.
<N-no Alex, m-mi piace> sussurra imbarazzata.
<Non imbarazzarti con me piccola> dico abbassandomi sulla sua schiena per poterle lasciare dei baci.
Affondai in lei, più volte godendomi i suoi gemiti.
Finché non la girai a pancia in su, riaffondando dentro di lei.
<Voglio guardarti in viso> sussurro sulle sue labbra che baciai.
<Ah- più f-forte> sussurra inarcando la schiena.
Mi aggrappai ai suoi fianchi affondando con colpi ripetuti nello stesso punto, finchè non si lasciò andare tremante.
E dopo pochi affondi vennì dopo di lei.
Mi lasciai andare su di lei, mantenendo il peso con l'affanno.
<Ti è piaciuto?> sussurro al suo orecchio mentre le sue gambe ancora tremavano.
<Tu che dici?> rispose accarezzandomi la schiena.
<Io direi che la notte è ancora lunga> sussurro baciandola.

tra silenzi -alex-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora