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TW: ci sono scene esplicite e un po' grafiche, oltre che di, a mio parere, autentica molestia. Se vi fa schifo il pissing passate oltre. 


Quando si compì la seconda cosa orribile di Rose, c'erano Nat e Omar con lei. Qualche sera dopo la "missione" che aveva chiesto a Nat, infatti, la ragazza aveva mandato un messaggio a Niko.

"Dobbiamo parlare. Anzi, devo parlare con Dionne. Dille che ci vediamo stasera davanti al Münster. Le discoteche oggi sono chiuse".

Niko aveva risposto velocemente.

"Non verremo".

"Le conviene invece. Mi trovate lì".

***

Quella sera Niko rimase fermo sulla sua parola: restò a casa. Dionne, purtroppo, non fu dello stesso saggio avviso. Nella sua testa la voglia di rivincita era più forte di qualunque altro prudente sentimento. Voleva parlare a Rose, voleva guardarla negli occhi e farle capire che era finito il suo momento. Cominciava una nuova era per lei: l'era in cui avrebbe dovuto solamente tacere.

Si fece dunque trovare davanti al Münster.

Ha lasciato venire da sola la dama in difficoltà, senza una parola? Che gentleman, pensò subito Rose di Niko, infastidita.

Infastidita da cosa?

Era delusa dal suo comportamento?

Lo aveva idealizzato?

Voleva vederlo?

Fu Dionne a risponderle, quasi intuendo i pensieri di Rose.

«Niko non c'è».

«Lo vedo».

«Gli ho detto che non sarei venuta. Ho mentito».

«Come sta il tuo bambino? ».

Un colpo troppo basso e improvviso da sopportare con faccia stoica. Dionne quasi si piegò per incassare virtualmente la stoccata.

«Ohh...scusami, effettivamente la tua pancia non è più cresciuta. Mi dispiace, ma credo tu abbia fatto la cosa migliore. Non è opportuno far nascere altre vite, in questo mondo».

«Che cazzo vuoi, Rose? ».

Presto detto.

«Allora, perché dite in giro- a mia madre per di più che spaccio droga, quando non è vero? ».

A quel punto fu Dionne a permettersi di giocare un po'. Sorrise, ma lo fece con la più aulica  cattiveria.

«Oh, non è vero? Scusaci allora. Forse abbiamo frainteso, da tutte le foto in cui sembrava che lo facessi».

Rose si irrigidì.

Foto.

«Che foto?» chiese Nat.

«Che foto?» chiese Omar.

«Che foto?» chiese Rose.

«Le foto che abbiamo scattato io e Niko. Pensavi che dessimo solo aria alla bocca? Tesoro...» Dionne espose il labbro inferiore a mo' di bimba imbronciata.

Rose si morse le guance a tal punto da poter sentire il sapore rugginoso del sangue.

Un problema dopo l'altro.

«Mia madre le ha viste? ».

«Ad essere sincera avrei voluto che le vedesse. Giusto per farsi una chiara idea di chi si è tenuta in casa per anni... perché sai, non mi sembrava tanto...consapevole. Alla fine abbiamo pensato che non fosse opportuno. Lei non c'entra niente, e crediamo che sia già abbastanza una punizione avere una figlia come te».

CENERE A GODGRAVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora