Per Rose era solo questione di tempo, lo sapeva.
Prince avrebbe provato a cercarla praticamente ovunque, per questo motivo sarebbe stata costretta ad assumere un profilo più basso nelle settimane successive.
Doveva stargli alla larga per un po', o forse per sempre. Riconosceva la dedizione dell'uomo nei suoi confronti, così come avvertiva la forza possessiva nelle sue braccia, pronte a stritolare qualunque cosa credesse di amare.
Era stato bravo, però. La Preda era stata adeguatamente cacciata, la Punizione era ricaduta su di lui.
Dio poteva riposare.
Forse dovrei premiare Prince un po' meglio.
Decise comunque di dimenticarsi temporaneamente del ragazzo, e continuare a vivere la sua pessima vita come meglio poteva.
C'era poi un'altra questione: Niko.
Era assolutamente certa che il fatidico momento in cui il ragazzo l'avrebbe affrontata a muso duro sarebbe arrivato a distanza di un po' di tempo dai fatti di Dionne.
Come faceva a saperlo?
Perché era da un paio di settimane che si sentiva osservata.
Appurando che Prince non l'avesse ancora intercettata nelle settimane seguenti al fattaccio dell'hotel, aveva visto più volte Niko bazzicare i locali in cui la ragazza lavorava, senza apparentemente fare nulla di più che guardarsi intorno. Era come se la ignorasse volutamente, senza risultare particolarmente convincente.
Lo sarebbe stato sicuramente di più se non lo avesse visto una sera, di ritorno da un servizio a Dunkle Stra𝛃e, appostato dietro a un albero del Parco Rott, apparentemente intento a osservare con attenzione il suo cellulare, notando a malapena l'ambiente circostante e la ragazza che lo osservava a pochi metri.
«Mi stai cercando?» gli chiese cordialmente.
Il ragazzo ci mise un po' a sentirla, forse a causa delle cuffie che aveva alle orecchie. Dopo un po' sollevò lo sguardo verso di lei, si tolse le cuffie, ripose il cellulare in tasca e, con semplicità, girò i tacchi per andarsene il più lontano possibile da lei.
Una lama di ghiaccio tra le scapole sarebbe stata meno gelida.
Le settimane passarono senza alcun tipo di novità, per Rose. Come conseguenza dell'abbandono più o meno forzato dell'attività nella palestra di Arti Marziali, si era decisa a occuparsi delle persone più deboli, svolgendo dunque attività di volontariato e assistenza dei senza fissa dimora, che si aggiravano principalmente tra Parco Rott e la stazione ferroviaria.
Il suo terapista aveva saputo dei suoi rendez-vous con Prince solo per metà.
La metà legale.
«Forse dovrei richiamarlo, ci siamo lasciati in modo un po' brusco. O forse dovrei provare a chiamare Niko, invece» raccontò corrucciata a Pluton.
«Penso che Niko abbia bisogno di trascorrere un po' di tempo lontano dalle dinamiche del tuo trio. Potrebbe fare bene anche a te. Dovresti contattarlo solo quando sarai pronta a scusarti effettivamente e a rimediare ad ogni cosa».
"Ogni cosa" era troppo grande per permettere a una persona piccola e sola come lei di scusarsene.
«Non credo ci sia ancora un trio. Johan studia a casa e non viene a lezione. Marisa non risponde ai miei messaggi e quando potrebbe parlarmi direttamente mi evita. Sento che li sto perdendo».
Un consiglio di Pluton però cercò di seguirlo. Non contattò più Niko, perché era assolutamente sicura che si sarebbe fatto avanti lui nel momento più opportuno.
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CENERE A GODGRAVE
Ficción GeneralQUESTA NON È UNA STORIA D'AMORE. Godgrave è una città sospesa nel vuoto. Un non-luogo, intriso di paure e diffidenze, dove la delinquenza e gli abusi fanno da sfondo annoiato a una vita piatta e indifferente. È la Città, una città che potrebbe ess...