Tu-tu tum.
Tu-tu tum.
Era il suo cuore a battere? O le stavano solo esplodendo le tempie?
Tu-tu tum.
Provò a sollevarsi dal suolo bagnato e a fare un passo verso la voragine che splendeva di rosso.
Tu-tu tum.
Quel rumore non partiva dal suo corpo.
Tu-tu tum.
Iniziò a scendere gradino dopo gradino, attratta dal fuoco che si propagava al centro del...vortice?
Cosa sto guardando non ci capisco più niente.
Tu-tu tum.
Fu solo scendendo sempre di più quell'infinita scala a chiocciola che riconobbe meglio il rumore.
Tu-tu tum.
Tamburi?
Tu-tu tum.
Musica.
E dopo la musica sentì degli ululati.
No.
Non erano ululati, forse delle semplici voci.
Urla.
Una musica acida e tribale risuonava dalle viscere della Terra; Marisa stava scendendo in direzione del suo centro. Si aspettava di vedere il Nucleo incandescente esploderle negli occhi.
Sono al Centro della Terra, mi scioglierò nella lava.
Ma perché non aveva caldo?
Le pareti della grotta sembravano liquefarsi, tutto intorno a lei era tinto di rosso e nero, ma lei aveva i brividi.
Tu-tu tum.
La musica si fece sempre più forte. Capì di essere arrivata quando, affacciandosi, dall'ultima rampa di scale vide dei vermi muoversi al ritmo dei tamburi, tutti ammassati dentro al Nucleo.
I vermi avevano due braccia, un viso, dei corpi sinuosi. Forse anche delle gambe. Man mano che Marisa si avvicinava riconosceva delle connotazioni umane, simili alle sue.
Che buffo, mi somigliano, sembrano persone.
Due di quei vermi si avvicinarono a lei.
«Ehi! Bevi qualcosa con noi, sei appena arrivata, no? Questa festa è una favola, in tutta la città non ne fanno di deliri simili!».
Marisa non capiva perché quelle strane creature le parlassero con tale chiarezza e loquacità. Usò tutte le sue forze per formulare una frase:
«Che bravi, parlate proprio come degli esseri umani».
E piantò in asso quei due vermi alti e incamiciati.
Iniziò a perdersi nella folla. Qualcuno le cadeva addosso, altri ridevano sguaiatamente.
Sentì dietro di lei due voci urlare tra loro.
«Hai visto che luna pazzesca c'è stasera? Sembra fatta di sangue!».
«Ma cos'è che c'è, un'eclissi?».
«Non ne ho idea. Andiamo in bagno a scopare?».
Non parlarono più.
Marisa trovò quel discorso senza senso: la Luna? Come facevano a vedere la Luna se in quel momento erano tutti a svariate migliaia di chilometri sotto la superficie terrestre?
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CENERE A GODGRAVE
Ficción GeneralQUESTA NON È UNA STORIA D'AMORE. Godgrave è una città sospesa nel vuoto. Un non-luogo, intriso di paure e diffidenze, dove la delinquenza e gli abusi fanno da sfondo annoiato a una vita piatta e indifferente. È la Città, una città che potrebbe ess...