«Ciao» Rose non si sforzò più di tanto a nascondere la sua perplessità «cosa ci fai qui?».
Il volto di Christian sorrideva, ma a Rose dava l'effetto della simulazione di un'emozione. Gli angoli all'insù delle sue labbra sembravano disegnati con mano incerta, tremolante.
«Vengo qui da almeno due settimane, dopo le lezioni».
«Tutti i giorni?!».
«Tutti i giorni».
«Ma...proprio qui?».
«Sì».
«E posso sapere come mai?».
«Aspettavo te» fu la semplice risposta di Christian.
Rose sentì la confusione crescere in lei a dismisura. Si rimise seduta a terra, davanti a suo padre.
«Dovresti avere ancora il mio numero, anzi, sai pure dove abito, come mai non sei venuto lì?».
«So che c'è Niko, ho preferito evitare» Rose si sentì colpevole a sentire quella risposta, eppure non seppe spiegarsi il perché «e so anche che non vai da tua madre da un po', così come non ti fai vedere più al College» Christian sorrise ancora «credo che questo fosse il luogo più adatto. Aspettavo semplicemente di vederti, anzi, sono sollevato, ti ho raggiunta giusto in tempo».
«A me questo non sembra proprio il luogo adatto».
«Lo è per me» fu la risposta secca di Christian.
Ci fu un momento di silenzio, i due ragazzi sembravano studiarsi a vicenda, ognuno con degli scopi diversi.
«Ok» si arrese Rose «possiamo almeno andarci a mettere da qualche altra parte? Mi si sta gelando il culo a stare seduta qui a terra».
«Certo».
A differenza di Parco Rott, lì non c'erano panchine su cui sedersi. Decisero di uscire direttamente.
Rose si appoggiò a uno dei muretti che delimitavano il cimitero. Rimase in quella scomoda posizione, non completamente seduta ma nemmeno ben ritta in piedi, a osservare e soprattutto a sentirsi osservata dagli occhi scuri e placidi del suo interlocutore.
Aspettava solo che si decidesse a parlare.
«Mi dispiace, per tuo padre» cominciò Christian.
«Grazie».
«Com'era?».
«In che senso?».
«Era una brava persona? ».
«Sì».
«È un vero peccato che muoiano sempre le persone migliori; come se l'essere state brave in vita le destinasse a una sofferenza maggiore» fissava Rose con un'intensità spropositata «Dio è crudele» aggiunse.
Rose provò un leggero brivido lungo la schiena.
«Lo sai, Niko non crede in Dio, no?» continuò il ragazzo.
«Già».
«Ricordo che diceva che lui pensa che non esista niente; che sicuramente c'è stato un "prima", sai, il Vuoto, il Big Bang, le varie ere geologiche, ma non c'è mai un "dopo". Sono in moltissimi a pensarla come lui, anche io ad esempio. Tu sei d'accordo?».
Rose cominciava a innervosirsi: «Non lo so, Christian. Cos'ha tutto questo a che vedere con il motivo per cui sei qui? Sapere se la penso come Niko ha qualche valore?».
«Beh, vivete insieme. In genere questi sono discorsi che si fanno, magari è importante sapere se avete questo aspetto in comune».
«Per me non lo ha. Ho le mie idee sul dopo, sul prima, su Dio. Se devo darti una risposta breve, sì, credo che ci sia qualcosa, ma non ho idea di che cosa possa essere».
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CENERE A GODGRAVE
General FictionQUESTA NON È UNA STORIA D'AMORE. Godgrave è una città sospesa nel vuoto. Un non-luogo, intriso di paure e diffidenze, dove la delinquenza e gli abusi fanno da sfondo annoiato a una vita piatta e indifferente. È la Città, una città che potrebbe ess...