Nota di chi scrive: il seguente episodio contiene episodi di violenza e abilismo. 

Il sangue scorreva sul suo viso. Le stava riempiendo la bocca.

Rose cercò di sputare senza pensare troppo al dolore del suo naso.

Fachenonsiarottofachenonsiarottofachenonsiarotto.

Si era accasciata quando aveva accusato il colpo, e pensò che fosse meglio rimanere con la testa bassa, protetta, per un po'.

L'uomo, nudo, in piedi davanti a lei le stava urlando qualcosa che Rose stentava a capire.

Poteva cogliere solo alcuni stralci coloriti e un "mi hai rotto il cazzo".

Era lunedì e mancavano 24 ore al suo incontro con Lucifero, a cui avrebbe dovuto rendere almeno il 90% dei proventi della vendita di sabato. Vendita che era andata a fondo. Letteralmente.

Nel cesso.

L'incontro animato con quel tizio che le aveva appena tirato un pugno sul naso era parte della compensazione che prevedeva per il suo capo, ma il match si stava risolvendo in modo drammatico.

Spero che almeno mi paghi dopo aver soddisfatto il suo ego da psicotico figlio di troia.

L'uomo nel frattempo, sembrava essersi calmato, dopo aver visto il suo "acquisto" sottomesso a dovere, e si era rimesso a letto.

«Asciugati il naso e vieni qui. Ricominciamo. E questa volta, cazzo, se ti dico di fare una cosa tu la fai. Altrimenti te ne vai col naso che sanguina e senza soldi».

Rose si tirò dritta.

Un sorriso colorato di sangue.

«Scusami un momento».

Andò in bagno a controllarsi il viso.

Perfetto.

Rotto non pareva, ma si sarebbe annerito quasi sicuramente il giorno dopo.

Semplicemente perfetto.

Si diede una sistemata e uscì dalla stanza.

Fece un altro sorriso tirato, si rimise a letto e aspettò di consumare il secondo amplesso della serata.

Per poi, come stabilito dal suo compratore, farsi pisciare addosso.

***

Il gentleman in questione era a Godgrave da poco per dei progetti edili promossi dal comune. A quanto pareva possedeva degli appetiti particolari, che aveva scoperto di poter soddisfare solo in una precisa zona della città.

Dunkle Straβe.

Era dunque lì con Rose, in uno degli insolitamente numerosi alberghi della via, sperando che la polizia del posto non fosse avvezza a cose quali retate o controlli antidroga.

La ragazza non era sicuramente niente di che, ma ad ogni modo desiderabile: forse un po' troppo truccata e con uno sguardo a tratti squilibrato negli occhi, ma sapeva dedicarsi a lui con una devozione commovente.

Si era infastidito molto però quando aveva tentato di deviarlo dalle sue intenzioni. A tratti non gli era sembrata più servizievole, quanto imprevedibile.

Si era sentito messo alle strette, e non gli piaceva quando qualcuno non agiva come aveva stabilito lui. Dunque aveva cercato di farle capire chi era, in quelle due preziose ore, il padrone del suo culo.

Rose a quel punto era stata costretta a cedergli.

Le ore stabilite erano così finalmente passate, e la ragazza aveva ricevuto quanto bastava per poter spiegare a Lucifero che, sì, c'era stato un intoppo la sera della festa, ma almeno aveva recuperato il valore senza perdite.

CENERE A GODGRAVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora