TW: violenza domestica, linguaggio sessuale esplicito, comportamenti narcisistici e manipolatori
Per la sua fidanzata, Alex Montero era l'uomo più bello del mondo.
La carnagione scura e priva di imperfezioni, le labbra delicate su cui faceva capolino un accenno di peluria che veniva sempre domato sul nascere - «Non mi piace la barba», diceva quando Arianna gli accarezzava il mento - gli davano un aspetto selvatico ma controllato allo stesso tempo.
Gli occhi erano scuri e penetranti e non mancavano di essere a volte seducenti, altre volte appuntiti come spilli.
La parte preferita di Arianna erano i capelli. Lunghi, folti, corvini. Nei quattro anni che stavano insieme non li aveva mai tagliati, solo leggermente spuntati per mantenere la lunghezza appena sopra le spalle. Amava passarci le dita, che non rimanevano mai intrappolati da quanto erano lisci e fluenti. Montero aveva una cura maniacale per i suoi capelli: trascorreva più tempo in bagno di Arianna, tra maschere rinforzanti e balsami districanti. Non mancava inoltre di renderli profumati con fragranze apposite.
Era consapevole del potere che i suoi capelli esercitavano sulla sua fidanzata e si divertiva a stuzzicarla dicendole che anche le altre donne non erano esenti dal loro fascino.
Il resto del corpo non sfigurava di certo, rispetto al viso: non era fisicamente palestrato e non poteva vantare una presenza particolarmente massiccia, ma era tonico, compatto e affusolato.
I movimenti di Montero erano leggeri al punto da sembrare liquidi, evanescenti. All'interno di una stanza si destreggiava con grazia e inaspettata forza, consapevole di attirare l'attenzione solo con la propria, luminosa presenza.
Arianna fu catturata anni prima dal suo portamento. Lo conobbe tramite amici in comune una sera in cui l'obiettivo principe dell'intero gruppo era quello di sballarsi e dimenticarsi delle pene della settimana.
Montero all'epoca aveva i capelli più corti, ma vestiva con la stessa affettata cura e stravaganza. Parlò tutta la sera con lei, divertendosi ogni tanto ad attirare l'attenzione del gruppo di amici con un aneddoto buffo o con delle storie ridicole che lo riguardavano. Sembrava non prendersi mai sul serio, nonostante l'aspetto ricercato indicasse tutt'altro. Anzi, Arianna di primo impatto aveva ipotizzato di lui che fosse la persona più concentrata su se stesso che potesse esistere.
Quella stessa sera andarono a casa di lei e passarono la notte insieme.
Non poteva credere alla fortuna che le era capitata incontrando un uomo del genere. Non era solo "bello", nel senso meno convenzionale del termine, ma il sesso con lui era totalizzante, coinvolgente. Non reclamava attenzioni solo per sé, ma si dedicava con prestanza alla sua partner, rivelando una galanteria che aveva però un che di animalesco, anche pericoloso.
«Ci piace! È un ragazzaccio!» commentarono le sue amiche quando, la settimana successiva al loro incontro, si ritrovò a raccontare dell'intensa nottata passata con l'uomo. Non si era dilungata in dettagli, aveva un inaspettato senso della pudicizia, nonostante la natura del racconto condiviso, ma le ragazze dovettero aver percepito molto di più da ciò che non aveva detto. Arianna si chiese se quella volta avessero avuto anche solo una vaga idea dei morsi, dei graffi e delle ecchimosi che si erano vicendevolmente lasciati sul corpo, sfoghi improvvisi di due bestie assassine che per accertarsi della loro materialità dovevano artigliarsi l'un l'altro.
«Finalmente uno che sa usarlo e non ne ha paura» fu lo sfacciato commento del gruppo.
Inaspettatamente, per Arianna almeno, la relazione proseguì. Lei aveva appena terminato di studiare moda in un'università privata che aveva previsto anche un tirocinio - non pagato - presso una stilista molto conosciuta, mentre Montero era a pochi passi dal terminare la sua tesi di Dottorato, e puntava all'opportunità di vedergli assegnata una posizione come assistente del professore di Antropologia che aveva seguito il suo percorso accademico.

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CENERE A GODGRAVE
Художественная прозаQUESTA NON È UNA STORIA D'AMORE. Godgrave è una città sospesa nel vuoto. Un non-luogo, intriso di paure e diffidenze, dove la delinquenza e gli abusi fanno da sfondo annoiato a una vita piatta e indifferente. È la Città, una città che potrebbe ess...