10- Angelica

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Sono le otto di sera, ho ancora le valigie da riempire e sono sull'orlo di una crisi di nervi o forse esistenziale, non saprei come descriverla al momento.
<<Dicono che te ne andrai in Italia.>> Marcus entra in camera mia senza alcun preavviso.

<<Cosa ci fai qui?>> Sbatto gli occhi sorpresa di vederlo qui a quest'ora.

<<Sono passato solo a salutarti>> mi dice mostrandomi quel sorrisetto furbo che mi piace da morire.

<<Carino da parte tua.>> Incollo gli occhi sul soffitto, mentre infilo il beauty case in valigia.

<<Non ti mancherò nemmeno un po'?>> Mi domanda avvicinandosi lentamente alle mie spalle, ad ogni passo il mio cuore sussulta sempre di più.

<<Perché dovresti?>> Alzo la testa verso l'alto per guardarlo, Marcus è alto più di due metri.

<<Perché tu mi mancherai...>>
Risponde serio lasciandomi senza parole.
<<... tanto.>> Aggiunge.
<<Marcus, quello che è successo l'altra sera è stato...>> Mi zittisco davanti alla sua espressione, ha la capacità di intimidirmi con un solo sguardo, come mai nessuno prima.

<<Uno sbaglio?>> Termina lui la mia frase, approfittando del mio imbarazzo.

<<Sì, è stato uno sbaglio.>> Mormoro abbassando lo sguardo sulla mia valigia.

<<Ma quanto è bello sbagliare?>> Si avvicina superando la valigia davanti ai miei piedi.

<<Marcus>> sussurro poco convinta, mentre lui mi sposta i capelli su un lato e mi succhia con vigore il collo mandando in allerta tutti i miei sensi.

<<Signorina Angelica>> appena sento la voce della governante, lo spingo via con forza.

<<Un attimo>> mi esce fuori una voce eccessivamente squillante.

<<Nasconditi in bagno>> bisbiglio per non farmi sentire premendo i palmi sul suo petto allenato.

<<Non ci vado un bagno.>>  Ribatte lui.

<<Mio padre mi mette in punizione per i prossimi vent'anni se scopre che faccio entrare qualcuno in camera mia.>> Mette il broncio come un bambino mentre lo spingo via.
Mi guardo allo specchio per sistemarmi rapidamente i capelli, butto fuori l'aria per calmarmi e apro la porta per farla entrare.
<<Signorina, le serve altro?>> Mi domanda con una cesta tra le mani.

<<No, credo di avere tutto. Vado a letto, sono distrutta.>> Cerco di liquidarla velocemente.

<<Notte, signorina.>> Mi fa un mezzo inchino e indietreggia di due passi.

<<Cosa si prova ad essere servita e riverita come una principessa?>> Mi domanda Marcus uscendo dal bagno appena la governante si richiude la porta alle spalle.

<<Non è tutto rosa e fiori come pensi.>>  Sbuffo sedendomi sul divanetto di seta blu. Mi sono rotta dei pregiudizi delle persone, pensano che la vita di chi è ricco sia tutta in discesa. Non nego che io sia agevolata su molte cose a differenza di chi deve sudarsele, ma ci sono tanti aspetti  della mia vita che cambierei volentieri.

<<La vita di nessuno è semplice, ma avere tutto questo...>> Fa roteare un dito in aria prima di continuare.
<<... ti assicuro che aiuta molto.>> Aggiunge.

<<Sono consapevole di essere una privilegiata. Ma sai, a volte darei tutto questo, pur di avere vicino i miei genitori.>> Il suo sguardo si ammorbidisce e si siede accanto a me.

<<Quando vuoi compagnia, io ci sono per te.>> I suoi occhi verdi brillano come due diamanti.
Marcus è davvero bello.

<<Grazie, Marcus.>> Mi stringo nelle spalle con le guance arrossate.

<<Fai buon viaggio, ci vediamo al tuo ritorno.>> Mi bacia sulla fronte e sparisce fuori dalla mia camera.
Non so perché, ma avverto una sensazione di vuoto allo stomaco quando lo vedo richiudersi la porta alle spalle.

-Broken Glass II -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora