Non me lo ricordavo così lungo il volo, l'ultima volta che sono stato in Italia, avevo circa 12 anni ed ero con i miei genitori. Ricordo di non aver parlato ai miei per circa una settimana, ero incazzato nero di non poter passare l'estate con Nate e lui lo era con i suoi. Ne sono cambiate di cose da allora. Eravamo davvero inseparabili noi due, abbiamo vissuto così tante esperienze insieme che a volte non mi sembra vero che ci siamo allontanati così tanto negli ultimi due anni.
<<È arrivataaa>> Rebecca afferra il suo trolley dal nastro e lo mette giù, mentre della mia valigia niente ancora. Sono andati via tutti, siamo rimasti solo noi due ad aspettare.<<Ecco la mia.>> Esclamo afferrandola al volo e finalmente possiamo incamminarci verso il pullman che ci aspetta nel parcheggio dell'aeroporto.
<<Liam, a cosa pensi?>> Mi domanda improvvisamente Rebecca alzando il viso per guardarmi.
<<Pensavo a quando sono venuto in Italia con i miei...>> Devo dirlo con un tono così malinconico, tanto che Rebecca lascia il suo trolley e mi avvolge le braccia al collo.
<<Quando ti serve un'amica, io sono qui.>> Mi bisbiglia all'orecchio stringendomi tra le sue braccia esili.
<<Lo sai che vorrei che tu fossi più di un'amica, ma ti ringrazio.>> Le pizzico la guancia e lei mi sorride.
Mi fa sempre battere il cuore quando mi sorride così.<<Se avete finito di amoreggiare voi due, forse potremmo anche partire.>> La professoressa di Rebecca ci parla attraverso il microfono del bus sollevando i fischi divertiti dei nostri compagni.
<<Che figura, Liam.>> Rebecca arrossisce e cerca di coprirsi il viso con la felpa.
<<Vuole unirsi a noi, prof?>> Le chiedo salendo sul pullman facendo ridere tutti, tranne Rebecca che mi spinge lungo il corridoio premendo i palmi sulla mia schiena.
<<Sta scherzando, professoressa.>> La biondina cerca di difendermi continuando a spingermi lontano da quella donna spaventosa.
<<Andate a sedervi!>> Urla indicandoci gli unici due posti liberi a metà corridoio.
<<Dove eravate finiti?>> Ci chiede Nate infilandosi l'ennesimo chupachups in bocca.
<<Ma la smetti di mangiare schifezze?>> Lo richiama Rebecca, sistemando la borsa nello spazio apposito sopra le nostre teste.
<<E tu la smetti di digiunare?>> Sentenzia lui sollevando un sopracciglio.
<<Nate, ancora con questa fissa?>> Ribatte lei che sembra essersela presa un po' troppo.
<<Neanche io ti ho visto toccare nulla in tutto il volo, ora che ci penso.>> Da un po' di tempo ho notato che Rebecca non mangia più come prima, credevo che fosse solo una mia impressione. Ma ho notato che è dimagrita molto dall'ultima volta che l'ho vista.
<<Siete diventati due nutrizionisti?>> Rebecca incrocia le braccia al petto mostrando un'espressione piuttosto indispettita.
<<No, ma siamo atleti e di alimentazione ne capiamo qualcosina. E tu, sei sulla cattiva strada.>> Ribatte serio Nate, peccato che glielo dica puntandogli il chupachups contro, perdendo di ogni credibilità.
<<Cosa mi tocca sentire.>> Rebecca si alza scuotendo la testa e lo supera assestandogli una spallata.
<<Non la sopporto quando fa la bisbetica>> sbotta Nate leccando la pallina alla coca-cola, continuando a guardare Rebecca che si allontana.
<<Il biscotto dalla tua bocca l'ha mangiato però.>> Nate deglutisce appena glielo dico, credeva non l'avessi notato.
Coglione.<<L'ho fatto solo per farle mangiare qualcosa.>> Di tutte le cazzate che gli ho sentito dire, questa forse è la più assurda.