20-Rebecca

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Nella mia camera ci sono Summer e Max che dormono abbracciati come due koala.
Sono dolcissimi insieme, sono felice per loro, sono una coppia stupenda. Soprattutto sono contenta che la mia migliore amica, abbia finalmente trovato qualcuno che la ami come merita.
Cerco di fare il meno rumore possibile mentre mi lavo, mi infilo al volo la felpa grigia che ho lasciato sulla sedia ed esco di nuovo dalla camera per non importunarli.
Appena apro la porta, incontro Nate in corridoio.
<<Ciao>> Lo saluto e mi richiudo la porta alle spalle.
<<Che ci fai di nuovo in giro?>> Mi chiede infilandosi le mani nelle tasche dei pantaloni della tuta neri.

<<Summer e Max sono in camera mia nudi. Tu che scusa hai?>> Mi imbarazzo nel dirlo, ma provo a non guardarlo in faccia.

<<Grace e Jason stanno scopando di nuovo.>> Mi dice sollevando le spalle verso l'alto, così ci avviamo insieme verso l'ascensore.

<<Chi l'avrebbe mai detto...credevo che Jason fosse solo da una botta e via.>>
Non mi sarei mai aspettata che perdesse la testa per Grace, lui che neanche le contava più quelle che si portava a letto.

<<Le persone possono sorprenderti, non te l'hanno mai detto?>> Mi risponde appoggiando la schiena contro la parete dell'ascensore.
È maledettamente attraente di anche di primo mattino.
<<Solitamente mi sorprendono in male.>> Replico seguendolo  fuori dall'ascensore.

Ci sediamo su uno dei divani in pelle marrone che si trovano accanto alla finestra della saletta relax dell'hotel. Questo posto è davvero carino, è tutto curato nei minimi dettagli, anche il più insignificante degli oggetti non è stato messo lì a caso.
La cosa che più mi piace, ovviamente, è la libreria.
Peccato che i libri siano tutti scritti in italiano, anzi per mia fortuna, altrimenti sarei rimasta chiusa qui dentro tutto il tempo a leggere e sorseggiare caffè.
<<Quindi siamo rimasti gli unici a non scopare.>> Esclama allungando il braccio sullo schienale dietro alla mia testa, che se non sposta subito glielo stacco a morsi.

<<Vuoi dire che io sono rimasta l'unica! Ti ricordo che ti sei scopato Jess qualche giorno fa.>> Ribatto incrociando le braccia al petto.
Se ci penso mi viene davvero voglia di picchiarlo.

<<Non smetti mai di rinfacciarmelo.>> Sospira reclinando la nuca contro il poggiatesta.

<<Ho solo detto la verità, non te lo sto mica rinfacciando. Per quanto mi riguarda, puoi salire di sopra e scoparti chi cazzo ti pare.>> Gli indico l'ascensore con la mano e prendo una rivista in mano per fingermi indifferente.
Ma col cazzo che lo sono.

<<Quasi, quasi... ci vado.>> Mi punzecchia il cretino, io lo guardo dintraverso e non riesco a fare a meno di prenderlo a giornalate.
Non sono una persona che riesce a nascondere le sue emozioni, penso che a questo punto lo abbiano capito pure i bambini che sono ancora nel grembo materno.

<<Sei gelosa, ammettilo.>>
Ma no che dici, io gelosa perché ti sei scopato un'altra?
Ti prenderei a calci in culo nel culo, altro che gelosa!

<<Contaci>> ribatto tornando al mio posto, cercando di darmi un tono.
Prima regola: mai dare soddisfazione a Nate Anderson.
Questa regola dovrebbe valere per tutte quelle che hanno a che fare con i ragazzi come lui.
<<Dai andiamo, ti porto a fare colazione fuori.>> Si alza in piedi e allunga una mano verso di me, sollevo il capo e lo osservo per un attimo senza dire niente. Ho la cattiva abitudine di perdermi quando poso i miei occhi su di lui.
La felpa nera che indossa gli sta da Dio.

<<Non la facciamo qui?>> Gli domando confusa, guardandomi intorno.

<<Muovi il culo, Scott.>> Mi prende per mano e mi tira su, per poi trascinarmi fuori dall'hotel.
<<Dove mi porti?>> Lo seguo cercando di mantenere il suo passo, quanto diavolo è veloce.
<<Non mi va di fare colazione qui, cerchiamo altro.>>

-Broken Glass II -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora