44-Thomas

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Entro in macchina incazzato nero, continuo a guardare di traverso Nate che sbuffa platealmente.
<<Quando ti ho chiesto di tenerla d'occhio, non pensavo lo prendessi alla lettera!>> Sbotto aprendo i finestrini, infilo le chiavi nel lunotto e metto in moto.
Ma di cosa mi meraviglio? Dovevo aspettarmelo che finisse così.

<<Non credevo di doverti chiedere il permesso.>> Sbuffa e si infila una sigaretta in bocca.

<<Nate, se la fai soffrire...>> Gli dico guardandolo negli occhi.
Conosco che grande testa di cazzo è con lei ragazze, fino a qualche mese fa anche io ero come lui, insieme ne abbiamo fatte di tutti i colori.

<<Thomas, se non tenessi così tanto a lei, non l'avrei neanche sfiorata.>>
Io non penso che lui non tenga a mia sorella, non ho dubbi che abbia perso la testa per lei da ancora prima che lo capisse. Quello che mi preoccupa sono i casini che si trascina dietro, di quelli ho davvero paura.
Allo stesso tempo, in questo periodo incasinato, mi rassicura che ci sia lui nella vita di Rebecca. So che ci tiene davvero a lei, anche se non sa come comportarsi il più delle volte.
<<Ti prego, non entrare nel dettaglio.>> Alzo una mano e lui scoppia a ridere.

<<Cazzo, ha diciotto anni e la tratti come se ne avesse dieci.>> Scuote la testa divertito.
<<È mia sorella, stronzo.>> Gli punto un dito contro.
È pur sempre la mia sorellina.

<<Come la mettete con la storia del trasferimento?>>
<<È davvero questo quello che vuoi chiedermi?>> Gli domando alzando un sopracciglio.
Come se non lo conoscessi.
<<Chi è il figlio dello stronzo?>>
<<Adesso ragioniamo...>> Scuoto la testa ridendo.
<<So solo che si chiama Brian.>> Appena sente questo nome, si volta lentamente a guardarmi come se avessi nominato il diavolo.
<<Brian? Brian Miller?>> Mi domanda con fin troppa enfasi.

<<Sì, lo conosci?>> Mi fermo al semaforo e mi volto a guardarlo.

<<Ma porca puttana>> si passa nervosamente una mano tra i capelli.
<<Mi odia>> aggiunge pensieroso.

<<In tutta la California esiste qualcuno a cui non stai sul cazzo?>>
Ha più nemici lui che un boss mafioso.

<<Sono stato con la sua ragazza, quando l'ha scoperto mi ha minacciato che me l'avrebbe fatta pagare, poi si è diplomato e non l'ho più rivisto.>> E figurati se non ne avesse combinata una delle sue.

<<E poi ti domandi perché mi preoccupo che tu stia con mia sorella?>>
<<Non posso cancellare il mio passato.>> Mi dice guardando fuori dal finestrino.
Non posso essere ipocrita con lui, in fin dei conti neanche io sono un santo.
<<Dio, che cazzo di casino>> esclamo parcheggiando la macchina fuori al vialetto di Nate, sollevo la testa e vedo Alexander venire verso di noi con una sigaretta incastrata tra le labbra.

<<Bentornato, fratellino>> lo saluta infilando la testa nel finestrino.
<<Come mai tanta euforia?>> Sbotta apatico Nate.
<<Sei una testa di cazzo>> gli dice spalancando la porta della mia macchina.
<<Come ti è venuto in mente di aggredire l'aggancio di Tony?>>Aggiunge alzando la voce.

<<Mi ha provocato lui>> rilancia Nate aprendo il bagagliaio per prendere la sua valigia.

<<Quando c'è Rebecca di mezzo tu non ragioni un cazzo di niente, prima o poi finisce male>> sbraita allargando le braccia.

<<Posso sapere cosa c'entra mia sorella?>>
<<Rebecca è sua sorella?>> Gli chiede Alex spalancando la bocca.
<<Tony ci ha minacciato, l'abbiamo dovuta portare con noi.>> Mi spiega Nate abbassando lo sguardo sull' asfalto.

-Broken Glass II -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora