53-Nate

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Thomas ha ragione, non riuscirei a vivere un solo giorno senza di lei, quando non è con me, mi manca come l'aria.
Ma ho fottutamente paura che le succeda qualcosa per colpa mia, so che mi sta proteggendo ancora una volta.
Ma come cazzo si è vestita?
Solo ora che l'ho fatta sdraiare sul letto, mi accorgo che indossa dei pantaloni di pelle neri e un cazzo di body da cu si intravede perfettamente il reggiseno.
<<No, non farlo>>  Rebecca si lamenta nel sonno.

<<Piccola>> provo a scuoterla, ha la fronte madida di sudore e continua ad agitarsi.

<<Nate>> sbatte gli occhi appena mi vede.

<<Brutto sogno, piccola?>> Le chiedo spostando di lato i capelli he le ricadono sul viso.

<<Non me lo ricordo, ma che ci fai qui?>> Mi domanda smarrita guardandosi intorno.

<<Sei sparita tutta la sera, Reb.>>
Sono stato tentato dal fare irruzione in quella cazzo di casa.

<<Scusami, non volevo farti preoccupare.>> Si solleva sui gomiti per darmi un bacio sulla guancia.

<<Cosa ti ha detto tua mamma per costringerti ad andare?>> Le domando spostandole una ciocca che ricade sul viso.

<<Non è importante, Nate>> mi avvolge le braccia intorno al petto e sospira profondamente.

<<Piccola, devi smetterla di proteggermi.>> Non so come cazzo dirglielo più.

<<Non montarti la testa, Anderson.>> Mi dice prima di stamparmi un bacio sulle labbra.

<<E questa è l'ultima volta che vai vestita così da quel coglione, sei mezza nuda.>> Mi girano le palle se penso che l'abbia vista vestita così.

<<Se non la smetti di criticare il mio modo di vestire, giuro che esco in mutande la prossima volta.>> Mi avverte puntandomi un dito contro.

<<Mi sta sul cazzo che ti guardino tutti, va bene?>> Alzo la voce allargando il braccio libero.
Non poteva essere una di quelle ragazze che indossano solo felpe?
Proprio a me doveva capitare la ragazza che si veste come se fosse uscita da una cazzo di rivista di Vogue, senza contare che è così bella che la guarderebbero anche se fosse coperta da un tendone.

<<Dillo che sei geloso.>> Esclama alzando gli occhi al cielo.
<<Vuoi proprio sentirtelo dire?>>
<<Ero sarcastica, scemo.>>

<<Sono geloso, okay? Sono fottutamente geloso di te, come non mi era mai successo prima. Neanche sapevo l'esistenza di questa sensazione che mi prende ogni cazzo di volta che qualcuno ti guarda come se volesse scoparti. Senza contare di quell'altro che ogni volta che mi distraggo un attimo, lo ritrovo acca...>>
Inaspettatamente si mette a cavalcioni su di me e preme ripetutamente le labbra sulle mie.
Adoro quando lo fa.

<<Ti amo da morire, Nate.>> Mi sussurra dolcemente sulle labbra, prima di stamparmi un altro bacio. Non resisto più, le avvolgo la guancia con una mano per avvicinarla di nuovo a me e le riempio la bocca con la mia lingua che brama la sua da tutta la sera.
Dio quanto mi manca quando non è con me.
E così mi fotte ancora una volta, il fatto che io ne sia consapevole, rende la cosa ancora più grave.

<<Ti amo anche io, rompiscatole>> sussurro prendendo fiato, prima di baciarla di nuovo.
Stringo i suoi glutei sodi nascosti dal tessuto di pelle e la spingo contro la mia erezione, poi con una sola mossa la faccio scivolare sotto di me per sfilarle i pantaloni.

<<Divarica le gambe, piccola.>> Le ordino mentre le tolgo il tanga nero.

<<Mi vergogno così...>> Mi dice coprendosi il viso arrossato dall'imbarazzo.
Ma quanto cazzo è bella?
Infilo un ginocchio tra le gambe costringendola a divaricarle come le ho chiesto, infilo la testa nel mezzo e soffio lentamente contro le sue labbra gonfie senza sfiorarla con un dito.

-Broken Glass II -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora