67-Nate

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Sono stato costretto a restare venti minuti in acqua, perché la mia erezione non si decideva a sparire, considerato che vedevo anche da qui il suo culo perfetto.

<<Ma non hai un costume che ti copra di più?>> Mi lamento sedendomi sul telo da mare, la svampita di solleva di scatto, ma la spingo di nuovo giù con la mano.
<<Sei senza costume, cretina.>>

<<Se ti guardi intorno, puoi notare che sono quasi tutte in topless.>> Mi indica con il pollice le ragazze poco distanti da noi che non avevo per nulla notato.

<<Uno: non me ne frega un cazzo, sei tu la mia ragazza non loro. Due: tu non passi inosservata con le bombe che hai al posto del seno.>>
Nel frattempo che mi lamento, le spalmo la crema sul sedere per il solo gusto di farlo.

<<Non sono così grandi>> mette il broncio come se l'avessi offesa.

<<Guarda che a me piacciono da impazzire, ma vorrei essere l'unico a vederle...>>

<<Sei proprio geloso, Anderson>> alza gli occhi al cielo.

<<Per quanto mi riguarda puoi anche andartene in giro nuda>> replico sarcastico.

<<Quindi non hai problemi se mi metto seduta così>> prova a girarsi per alzarsi, ma sono più veloce di lei e la blocco con il braccio.

<<Reb, mi stai facendo girare le palle.>> Sbuffo spazientito e lei trattiene a stento le risate.

<<Lo vuoi capire che sono solo tua?>> Si copre il seno con un braccio e si solleva per baciarmi.

<<Vola giù, Scott>> la spingo di nuovo giù e la copro con tutto il mio corpo.

<<Oh, ma guarda che carino>> esclama Rebecca voltando la testa per guardare un Golden Retriever che si struscia sulle sue cosce.

<<Scusatelo, è sempre in cerca di coccole.>>
Dice il ragazzo con la corda in mano, che tra esattamente dieci secondi si ritroverà avvolta intorno al collo, se continua a guardare Rebecca che oggi ha deciso di farmi girare le palle.

<<Prendi il cane e vattene>> dico spazientito lanciando la mia maglietta a Rebecca.

<<Nate!>> Mi richiama lei, come si fa con i bambini.

<<Non iniziare con le tue cazzate, mancava poco che ti infilasse la testa tra le tette>> sbotto alzandomi in piedi.
<<Andiamo a mangiare qualcosa?>> Le domando allungando la mano per aiutarla ad alzarsi.

<<Solo se ti togli quel broncio dalla faccia, antipatico.>> Si alza in piedi e mi stringe forte.

<<Sei bellissima...>> Ha i capelli biondi scompigliati dal vento e le guance arrossate dal sole.

<<Più passo del tempo con te, più ho paura...>> Sussurra con un tono malinconico posando la faccia sul mio petto.

<<Di cosa hai paura?>>

<<Mi sto innamorando troppo di te>> risponde con una sincerità disarmante, stringendomi forte a lei.

<<Piccola, non riuscire a vivere un solo giorno senza di te.>> Le dico e mi abbasso per baciarla sulla testa.

                         ***

Prima di ritornare in hotel, ci fermiamo a mangiare in un irish pub con l'insegna verde e i tavoli in legno.
<<Vi accompagno al tavolo.>> La cameriera con i lunghi capelli neri e le labbra rifatte continua a guardami spudoratamente, beccandosi la versione "Rebecca gelosa".

-Broken Glass II -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora