12-Nate

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Vorrei fare qualcosa per farle ritornare il suo splendido sorriso, sono settimane che cerca di maschere il dolore che prova facendo una cazzata dietro l'altra. La capisco perché io ho fatto lo stesso, ma non auguro a nessuno di tenersi tutto dentro come faccio io. Il dolore è come una goccia che ti logora dentro, ti consuma giorno dopo giorno.
Non voglio che il dolore la cambi, proprio come è successo a me.
<<Ehi...>> Liam mi mette una mano sulla spalla.

<<Vuoi sederti?>> Provo subito ad alzarmi, ma mi fa segno di no con la mano.
<<No, non svegliarla. Mi sembra stravolta.>> Lancia un'occhiata preoccupata a Rebecca. Anche io sono parecchio in ansia per lei, a preoccuparmi è soprattutto il suo aspetto fisico, mi sembra fin troppo dimagrita.

<<Quando sono arrivato, stava piangendo.>> Gli dico guardando Rebecca che mi avvolge un braccio intorno ai fianchi come ogni volta che dorme con me.
Come mi manca dormire insieme a lei.

<<Lo supererà, tutto si supera.>> Risponde guardando fuori dal finestrino.

<<Tu come stai?>> Non abbiamo mai parlato da quando sua madre è morta, i nostri rapporti sono ancora piuttosto altalenanti per sederci al bar con una birra in mano come facevamo un tempo.

<<Non lo so come sto>> risponde abbassando gli occhi sulla moquette dell'aereo.

<<Nessuno ti capisce più di me.>> Sospiro profondamente pensando a mio padre. La morte di un genitore è qualcosa di davvero difficile da accettare per un figlio. Quando sei piccolo pensi che i tuoi genitori ci saranno per sempre, che ti protegeranno in ogni momento. Nessuno ti insegna a vivere senza di loro, nessuno ti dice quanto sia fottutamente difficile continuare a vivere nonostante il dolore che ti porti dentro.

<<Lo so>> risponde sospirando dandomi una pacca sulla spalla.

<<Certo che siamo messi tutti alla grande.>> Gli dico cerco di sdrammatizzare.

<<Potremmo essere scelti per uno di quelle stupide ricerche che analizzano anche quante volte vai a pisciare.>> Aggiunge lui e scoppiamo a ridere entrambi, svegliando Rebecca che solleva la testa e si stropiccia gli occhi come una bambina.
Ma perché è così bella?

<<Perché ridete?>> Si stiracchia alzando le braccia verso l'alto e la felpa risale fino al bordo del reggiseno. È proprio svampita, se fosse la mia ragazza le avvolgerei del nastro adesivo intorno alle magliette.

<<Liam cercava di fare il simpatico e ci è pure riuscito, pensa un po'.>> Lo indico con il pollice.

<<Ha parlato il comico.>> Liam mi assesta uno schiaffo dietro alla testa, io mi alzo di scatto, gli avvolgo il braccio intorno al collo e lo spingo verso il basso per scompigliargli i capelli.
Rebecca ride così forte da far girare tutti verso di noi.

<<Oh raga, ammucchiataaa>> urla Mike da lontano correndo verso di noi, trascinandosi dietro Sebastian e Tyler. Così, in meno di due minuti ci ritroviamo tutti addosso.

<<Mike, cazzo non ne approfittare>> lo prende in giro Liam.

<<Non fare l'omofobo, Liam.>> Ribatte scherzoso Mike.
Nessuno di noi si è mai permesso di mancargli di rispetto, sa bene che tutti scherziamo sulla sua omosessualità, ma senza alcun fondo di cattiveria o pregiudizio.
A nessuno di noi frega un cazzo con chi scopano i nostri compagni di squadra.

<<Ragazzi, siete pregati di accomodarvi.>> L'hostess ci richiama passando in mezzo a noi.

<<Carina...>> Tyler assesta una gomitata a Liam indicando con il capo la bruna che raggiunge la cabina di pilotaggio.

-Broken Glass II -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora