Ieri sera devo essermi addormentata sul divano, dopo aver parlato con Nate, sono scoppiata a piangere e Brian per consolarmi mi ha offerto una vaschetta di gelato alla fragola che abbiamo mangiato davanti alla TV.
<<Rebecca, sei pronta?>> Mi domanda Brian bussando alla porta della mia camera.
Thomas è dovuto scappare di mattino presto e ha chiesto a lui di accompagnarmi a scuola.
<<Sì, arrivooo>> urlo prendendo al volo la mia borsa prima di aprire la porta.
Brian indossa dei pantaloni della tuta neri con le strisce laterali bianche e una maglietta bianca aderente, è strano vederlo con un look così informale.
<<Non uso solo giacche e camicie.>> Mi precede, come sempre.<<Devi smetterla di entrarmi nella mente>> ribatto scherzosa.
<<Brian, possiamo fare una deviazione?>> Gli chiedo seguendolo in macchina.
<<Dove abita quel sociopatico del tuo ragazzo?>> Mi domanda alzando gli occhi al cielo.
<<Grazie, grazie.>> Gli dico stringendogli il braccio presa dall'euforia.
<<Giuro che ci metterò due minuti.>> Aggiungo ritornando sul mio sedile.<<Non ho ben capito se passare del tempo con te mi faccia male o bene>> mormora pensieroso voltando a destra.
<<Perché dici così?>>
<<Mi ricordi davvero tanto mia sorella. Quando era euforica, sprigionava energia da tutti i pori, proprio come te. In casa portava sempre molta allegria, la adoravano tutti i domestici.>>
<<Quando vuoi parlarne, conta pure su di me>> gli accarezzo la mano, ma lui resta di ghiaccio con lo sguardo fisso sulla strada.
Brian in apparenza sembra il classico ragazzo ricco con la vita agiata, ma non è per niente così.
È molto paziente e generoso, soprattutto ho capito che di lui mi posso fidare e forse l'ha capito anche Thomas, altrimenti non mi avrebbe lasciata da sola con lui stamattina.Dopo poco ci fermiamo davanti alla casa di Nate, scendo di corsa dalla macchina di Brian e raggiungo la porta di ingresso, ma prima che possa bussare, questa si spalanca e mi ritrovo davanti il fratello sbagliato.
<<Buongiorno, biondina>> mi saluta Alex, con il suo solito sorriso stampato sul volto, a differenza di Nate che ha sempre quel broncio stampato sul viso, motivo per cui lo chiamo "avocado imbronciato".
Il problema è che a me fa impazzire quel broncio.<<Nate sta ancora dormendo?>> Gli domando guardando alle sue spalle.
<<Non è tornato a dormire...>> Si blocca appena vede la mia espressione corrucciata.
<<Non saltare a conclusioni affrettate, non so...>> Lo sento dire, ma ormai ho già raggiunto la macchina di Brian.
<<Sei stata di parola.>> Replica sarcastico il conducente.
<<Non ha dormito a casa.>> Dico in tono monocorde, guardando fuori dal finestrino.
La mia mente ha già elaborato un milione di ipotesi per niente piacevoli.<<Sembri leggermente incazzata...>> Mi guarda di sottecchi trattenendo una risata.
<<Vaffanculo, Brian!>> Gli mostro il dito medio.
<<Dillo al tuo ragazzo, sorellina>> ride scuotendo la testa, prima di alzare la musica a tutto volume.
Quando arriviamo fuori scuola, si voltano tutti a guardare il fuoristrada costoso di Brian.
<<Ti guardano sempre così?>><<A volte.>> Si limita a dire sollevando le spalle.
<<Grazie per ieri sera>> gli dico sinceramente, prima di afferrare la maniglia della portiera.
<<Era solo gelato, ora vai a scuola.>> Mi fa segno con la testa di uscire.
<<Ehi... non trattarmi come una bambina>> gli punto un dito contro e lui ride divertito.
<<Hai un caratteraccio, Rebecca Scott>> mi urla dietro prima di uscire dal parcheggio della mia scuola.
Non mi ero accorta di Nate che si trova accanto alla sua moto con le braccia incrociate al petto e mi osserva senza dire una sola parola. Indossa gli occhiali da sole neri, uno smanicato grigio e un paio di pantaloni della tuta neri. Come se non fosse abbastanza sexy così, ha i capelli castani spettinati sul davanti che lo rendono dannatamente bello.
Ma sono incazzata, meglio che me lo ricordi.<<Che ci facevi ancora con lui?>> Mi chiede mentre mi avvicino.
<<Thomas non poteva accompagnarmi.>>
<<Vedo che andate molto d'accordo voi due>> si scompiglia i capelli con una mano e mi inchioda con i suoi occhi nocciola.
<<Dove diavolo hai dormito?>> Gli domando alzando il mento.
<<Che cazzo te ne frega?>>Butta il fumo verso l'alto e mi osserva serio.
<<Vai al diavolo, Nate!>> Gli urlo contro prima di voltarmi di spalle e andarmene.
<<Torna qui, Scott.>> Lancia la sigaretta a terra prima di seguirmi.
<<State ancora litigando voi due?>> Ci chiede Jason che ci passa accanto con lo zaino in spalla.
<<Chiedilo a quello stronzo del mio ragazzo.>> Gli indico Nate dietro di me.
<<Adesso ti ricordi che sono il tuo ragazzo?>> Mi urla dietro nel bel mezzo del cortile e torno indietro infuriata più che mai.
<<Sei un nevrotico del cazzo!>> Gli dico ad un palmo dalle sue labbra puntandogli un dito sul petto.<<Tu invece sei una pazza, bisbetica del cazzo!>> Ribatte incollando i suoi occhi sulle mie labbra e un brivido corre lungo la mia spina dorsale.
Perché deve esserci così tanta attrazione fisica anche quando siamo così infuriati?<<Vorrei farvi notare che vi stanno guardando tutti...>> Jason si passa una mano dietro alla testa e si guarda intorno piuttosto imbarazzato.
<<Io me ne vado>> alzo una mano in aria e giro i tacchi.
<<Ragazzina, sono io che me ne vado.>> Nate mi supera e si avvia verso l'ingresso di scuola.
<<Non vi dimenticate della festa di staseraaa.>> Ci urla dietro Jason.
Cazzo, avevo dimenticato che stasera c'è la festa di compleanno della riccia.