21-Summer

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Appena usciamo dal pullman, veniamo subito travolti dai colori e dai profumi di questa città meravigliosa.
Napoli è davvero bella come dicevano, trasmette allegria solo a guardarla.
Il nostro hotel si trova in un meraviglioso palazzo antico di via Toledo, una delle strade principali della città.
<<Benvenuti a Napoli, ragazzi. Essendo una residenza storica, le nostre camere sono solo da due, spero non sia un problema per voi.>> Ci spiega la ragazza alla reception, ma anziché prestarle attenzione, mi soffermo a guardare gli affreschi alle sue spalle.
<<E ora?>> Prendo le chiavi che mi porge e mi volto a guardare Grace.

<<Baby, tu dormi con me.>> Max mi strappa le chiavi da mano e se le infila in tasca, prima che possa aprire bocca.

<<Nate, tu stai con me?>> Jason lancia il mazzo di chiavi a Nate che lo prende al volo.

<<Non provare ad approfittarti di me anche stanotte.>> Lo avverte scherzoso.

<<Reb, sei pronta per questa luna di miele?>> Grace fa l'occhiolino a Rebecca che scuote la testa divertita.

<<Oh sì, non vedo l'ora di infilarmi nel tuo letto.>> Ribatte allusiva lei.

<<Cazzo, queste due ci danno sotto, non mi invitate?>> Scherza Jason avvicinandosi a Grace.

<<No>> rispondono entrambe e scoppiano a ridere con le mani sulla bocca davanti alla faccia deluda di Jason.

Non so per quale motivo, ma decidiamo di entrare tutti insieme in ascensore, sarà la smania di correre a visitare la città o la pigrizia di dover attendere l'ascensore che salga e riscenda più volte.
<<Bella idea del cazzo>> borbotta Nate con il suo solito broncio.

<<Se si blocca, io impazzisco ve lo dico.>> Si lamenta Grace con le mani sudate, ha sempre avuto la fobia di entrare in ascensore non so per quale motivo.

<<Come la fate lunga, stiamo già per uscire.>> Rebecca indica l'ascensore che sta per fermarsi al quarto piano.

<<Ci vediamo tra mezz'ora giù?>> Chiedo alle mie amiche che si scambiano uno sguardo d'intesa.

<<Vi basta?>> Sghignazza Grace guardandoci allusiva.

<<Puoi scommetterci, riccia.>> Max le fa l'occhiolino spingendomi nella nostra stanza.
Mi fermo con le braccia incrociate al petto e lo guardo accigliata, lui si toglie il giubbino e lo appoggia su una sedia senza accorgersi di niente, quindi decido di attirare la sua attenzione battendo un piede a terra.
<<Che ti prende?>>

<<Un po' di discrezione, no?>>
Esclamo accigliata appena si volta a guardami.

<<Stavo scherzando, scusa>>
Sono tutti più esperti di me e non danno peso a certi argomenti, io invece non ci riesco ancora.
Ormai dovrebbe saperlo.

<<Per me è una cosa nuova, non mi va di parlarne con gli altri, almeno non ancora.>> Gli confido timidamente, ammorbidendo il tono.

<<Perdonami, baby>> mi dice, prima di baciarmi sulle labbra.

<<Come faccio a non perdonarti?>> Max è di una dolcezza unica, non riuscirei ad avercela con lui neanche se volessi.
<<Ti va di rifarlo?>> Mi chiede lasciandomi dei baci sul collo.
<<Non farà male di nuovo?>> L'altra notte ho sofferto davvero tanto, non immaginavo neanche lontanamente che facesse così male la prima volta, nessuno me l'aveva mai detto.
Fanculo a Natflix che romanza tutto.
<<Andrà meglio, tranquilla.>>

E aveva ragione, la seconda volta va molto meglio, non sento più il dolore dell'altra sera e riesco a godermela finalmente.
<<Che ti avevo detto?>> Mi domanda mentre crolliamo esausti sul letto.
<<Avevi ragione, vuoi proprio sentirtelo dire?>>
<<Sì>> ribatte ridendo.
<<Adesso vestiamoci o ci prenderanno tutti in giro.>>

-Broken Glass II -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora