19-Grace

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Dopo la telefonata di Nate, mi sono tranquillizzata un po' sulle condizioni di Rebecca e sono andata nella camera di Angelica e Cami per farmi una doccia, considerato che la mia è occupata da Summer e Max. Non riesco a dormire, continuo ad agitarmi da ore ormai, quindi decido di andare a rompere le scatole a quel biondo arrogante.
<<Jas, posso entrare?>> Gli chiedo bussando alla sua porta alle quattro del mattino.
Dopo una breve attesa, Jason apre pigramente la porta.
<<Cosa ci fai qui a quest'ora?>> Mi chiede stropicciandosi gli occhi con una mano.

<<Sei solo?>> Gli domando cercando di guardare dietro alle sue spalle.

<<Sì, sono tutti dispersi al momento>> mi dice spalancando la porta per farmi entrare.
<<Bene>>
<<Bene?>> Chiudo la porta alle mie spalle e lo spingo con una mano contro la parete.

<<Dovresti farmi visita più spesso>> sorride malizioso e subito si infuoca sotto di me.
Io e Jas abbiamo un'intesa sessuale pazzesca, sono attratta da lui in una maniera inspiegabile. Non è di certo il primo ragazzo con cui sono stata, quindi potrei farne abbastanza di paragoni, ma lui li vincerebbe tutti a mani basse, senza ombra di dubbio.
<<Non è colpa mia se non possiamo farci vedere....>> Lo bacio a stampo con entusiasmo e lui ricambia infilandomi la lingua in bocca.

<<Sei tu che vuoi ancora nasconderlo ad Angelica.>> Ribatte tra un bacio e l'altro con il fiato corto, infilandomi le mani ovunque.

<<Glielo dirò, ma ora non me la sento.>> Mi tolgo la maglietta e la lancio a terra.
Ci siamo riappacificate da poco, non vorrei rovinare di nuovo tutto, ho paura che se confidassi ad Angelica che frequento Jason non la prenderebbe bene.
Ha troppi pregiudizi su di lui, magari ha ragione, non saprei al momento, ma lui mi piace davvero.
Forse glielo nascondo proprio per questo, ho paura del suo giudizio.

<<Credevo fossi venuta per fare due chiacchiere>> ridacchia il biondo mordendosi il labbro.

<<Ti sembro una da tè e
pasticcini?>> Gli domando battendo un piede a terra.

<<No, per questo mi piaci.>>
Mi abbassa i pantaloni del pigiama e mi spinge contro il muro, il contatto del mio seno sulla superficie fredda mi fa rabbrividire all'istante.

<<Stavo impazzendo senza farlo tutti questi giorni.>> Mi sussurra roco all'orecchio strusciandosi contro il mio fondoschiena.

<<Sono passati solo tre giorni, Jas>> gli ricordo ansimando con la schiena inarcata e i palmi poggiati sulla parete.

<<E sono tanti, cazzo>> spinge con violenza la sua erezione dentro di me, facendomi urlare il suo nome.
<<Se urli così, vengo in due secondi>> mi morde il lobo e per poco le mie gambe non cedono, adoro quando lo fa.

<<Ho iniziato a prendere la pillola, ho pensato che volessi saperlo...>>

<<Ti vuoi proprio distruggermi stasera.>> Mi fa voltare verso di lui, infila la testa tra i miei seni e inizia a succhiarli.
<<Jas, non torturarmi...>>
<<Quanta fretta, riccia.>>
<<Devo andare altrove?>> Lo provoco per vedere la sua reazione.
<<Provaci soltanto.>> Si blocca per guardarmi serio.
<<Geloso, Jas?>> Gli chiedo inarcando un sopracciglio, la sua espressione contrariata mi sembra piuttosto eloquente.
Colpito.

<<Adesso sei mia, non vai da nessuna parte.>> Mi solleva da terra e mi spinge di nuovo contro la porta penetrandomi con un solo colpo di reni.

<<Jaas>> ansimo, ancora e ancora.
Dopo pochi minuti scoppio in un orgasmo che mi fa tremare le gambe, mentre lui viene dentro di me.
Il primo di una lunga serie, come sempre.

-Broken Glass II -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora