Quando esco fuori, trovo Rebecca seduta a terra con le gambe incrociate e la testa reclinata all'indietro contro il muro.
<<Ti sei data allo yoga per rilassare i nervi?>> Mi fermo davanti a lei e mi piego sulle ginocchia per guardarla in faccia.
È incazzata, ma anche triste e malinconica.<<Vuoi prenderle anche tu, Anderson?>> Mi redarguisce alzando il mento per guardarmi.
<<Non sapevo facessi anche tu MMA.>> Scivolo a terra accanto a lei e allungo le gambe sul pavimento, mentre lei continua a tenere le sue intrecciate tra di loro in una posizione che fatico solo a guardare.
<<Mio zio.>> Solleva appena le spalle verso l'alto.
<<L'hai messo al tappeto, brava piccola.>> Le accarezzo il viso con le nocche che diventano sempre più ruvide, colpa della boxe.
<<Come sapeva di Dan?>>
<<Si sarà inventato qualcosa, sai che è uno stronzo...>> Le dico, ma il mio timore è un altro.
Mi fa troppo male mentire in merito a questa storia.
<<Dovrei proprio denunciarlo...>> Sputa all'improvviso lasciandomi di sasso.
<<Adesso hai altro per la testa, lascia stare>> provo a deviare il discorso.
Mi sento una merda a mentirle, ma sto cercando di proteggerla il più possibile.
<<Stasera ceniamo da Liam...>> Aggiungo per cambiare discorso, in fondo è la mia specialità farlo.
<<Io, tu e Liam?>> Si volta a guardarmi come se fossi impazzito.
<<Sì, ti va?>>
<<Mi fa piacere che stiate riallacciando i rapporti.>> La sua bocca si spalanca in un sorriso dolce.
<<Più o meno.>> In parte è vero, stamattina ci siamo chiariti su quella questione.
<<Ti passo a prendere alle otto.>> Allungo le braccia verso di lei e la tiro su.
<<Moto o macchina?>> Si sistema la divisa da pallavolo e raccoglie i capelli in una coda alta che le mette ancora più in risalto i lineamenti del viso che mi fanno impazzire.<<Perché vuoi saperlo?>>
<<Per capire come vestirmi, ovviamente. Non posso mettere un vestitino su una moto.>>
<<Ti fai troppi problemi, Reb.>>
<<Sì, forse hai ragione. Ma sto diventando paranoica, sembra che abbia sempre gli occhi puntati addosso, pronti a giudicare.>> Ecco perchè non deve sapere del video.
<<Quando sei con me, sentiti libera di indossare quello che vuoi. E se qualcuno ha da ridire qualcosa, non ci metto molto a fargli passare la voglia di farlo.>> Se qualcuno si azzardasse a dirle una sola parola in mia presenza, non so come finirebbe la faccenda, probabilmente con me dietro alle sbarre.
<<A più tardi.>> Si avvicina al mio viso come se volesse baciarmi, poi ci ripensa e mi lascia un bacio sulla guancia.
<<A più tardi, piccola...>>
<<... e non picchiare più nessuno>> le urlo da lontano, lei si gira di spalle e scuote la testa divertita.***
Fare tardi penso sia un vizio dei fratelli Scott, non è possibile che non ci sia una sola volta che non mi ritrovi ad aspettare in macchina almeno venti minuti, prima o poi li lascio a piedi.
La puntualità è una cosa che accumunava me e Liam, non ricordo una sola volta che lui abbia aspettato me o viceversa.
<<Reb, sono qui fuori...>> Le dico al telefono.<<È strano sentire la tua voce al cellulare...>> Ha un tono di voce che sembra quasi imbarazzato, questa cosa che le faccia questo effetto, mi fa impazzire.
<<Strano che vorrebbe dire?>> Le domando di proposito per metterla in difficoltà.
<<Hai una voce sexy, Anderson.>> La immagino con le guance arrossate mentre lo dice.
<<Piccola, vuoi fare sesso telefonico con me?>> Abbasso la voce per provocarla ancora.
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