Mi sveglio di soprassalto a causa del frastuono che arriva dal piano di sotto. Ho un sonno terribile, io e Nate siamo andati a dormire alle quattro del mattino, per aiutarlo a non pensare al casino di ieri sera, io e Jason abbiamo pensato di venire qui da me e sfidarci alla Play, la cosa ci è sfuggito di mano e abbiamo fatto le ore piccole.
<<Ma chi cazzo bussa alle sette di domenica mattina?>> Mi porto un cuscino sulla testa.<<Ma che cazzo ne so, vado a vedere.>> Nate si alza dal letto controvoglia e scende le scale che portano al piano di sotto.
All'improvviso sento un rumore di vetri che si infrangono sul pavimento e salto giù dal letto per correre al piano di sotto.
<<Sei contento, stronzo?>> Brian ha appena lanciato Nate contro il tavolino di cristallo che si è rotto in mille pezzi.<<Ma di che cazzo stai parlando?>> Ringhia Nate afferrandolo per il collo della maglietta.
<<Per colpa tua ha lasciato la California!>> Sbraita Brian premendo un palmo sul petto di Nate che barcolla all'indietro sbattendo ripetutamente gli occhi.
<<È andata via?>> Gli chiede Nate spalancando la bocca e Brian gli lancia in faccia un biglietto arrotolato in una palla che finisce a terra. Mi inginocchio io a raccoglierlo, perché Nate non si decide a reagire, sembra essersi disconnesso dal suo corpo.
<<Il biglietto dice: scusami se sparisco senza salutarti ma non amo gli addii, ora più che mai. Non potevo continuare a rimanere qui, devo andare avanti con la mia vita, lo devo a me stessa. Ti voglio bene fratellino, il tuo mostriciattolo.>> Lo leggo ad alta voce e Nate per poco non sviene.
<<Spero che tu ti ritenga soddisfatto.>> Sputa con rabbia Brian guardando Nate con Disprezzo.
<<Brian, vai via da casa mia.>> Spalanco la porta invitandolo ad uscire con un segno del capo.
<<Non finisce qui, Anderson>> lo minaccia prima uscire.<<È andata via, non la rivedrò più...>> Mormora Nate, guardando un punto fisso nel vuoto.
Cazzo, quanto mi fa male vederlo in questo stato.<<Forse è meglio così per entrambi, vi facevate solo del male continuando a vedervi.>>
Entriamo in cucina e ci sediamo sugli sgabelli.<<Ti rendi conto che non potrò più vederla?>> Si porta le mani in faccia appoggiando i gomiti sulla penisola.
<<Ha avuto coraggio a lasciare tutto e andarsene.>> Mormoro infilandomi in bocca una manciata di cereali.
All'improvviso il cellulare di Nate inizia a vibrare e glielo passo senza neanche guardare il display, a differenza sua che sospira chiudendo gli occhi appena legge il nome che compare e mette in vivavoce la chiamata.<<Devo ringraziare te per aver fatto cambiare stato a mia sorella?>> Gli domanda sarcastico l'altro fratello della bionda.
<<Mi dispiace, Thomas.>> Nate è distrutto, non ci sta capendo un cazzo di niente.
<<Ti dispiace?>> Sbraita l'altro e Nate si porta le mani alle tempie chiudendo gli occhi.
<<Questo è il motivo per cui volevo che le stessi lontano, sei inaffidabile.>> Chiude la telefonata senza neanche attendere che gli risponda.
<<Cazzo>> Nate lancia con forza una mela che scanso per un pelo e finisce nel lavello procurandogli un' ammaccatura degna di una martellata.
<<Dammi questo cellulare>> glielo strappo da mano e lo spengo.
<<Perché lo spegni?>> Mi domanda confuso.
<<Sospetto che non sarà l'unica chiamata che riceverai, se Rebecca è partita senza avvertire neanche suo fratello, sono piuttosto sicuro che non ha avvertito nessun'altro.>>
Non oso immaginare come la prenderanno Grace e le altre, sono piuttosto sicuro che ce le ritroveremo qui fuori con i lanciarazzi.
Mi sa che saremo noi a dover cambiare stato.<<Me l'aveva detto che non aveva lasciato la città solo per me, credevo scherzasse. Invece quella ragazzina ha avuto le palle per farlo davvero.>>
<<Già>> mi limito a rispondere sollevando gli occhi per guardarlo.
<<Sto impazzendo senza di lei>> mormora uscendo dalla cucina.
Spero che Rebecca riesca a ritrovare se stessa lontano da qui, mi ha fatto male vederla ridotta in quello stato.
È pur sempre la ragazza di cui ero innamorato poco meno di un anno fa.
Mi sono rassegnato quando mi sono reso conto che Nate era felice come non lo era mai stato prima, i suoi occhi sembravano illuminarsi ogni volta che la guardava.
Era riuscita a tirare fuori il meglio di lui, grazie a lei era diventato di nuovo solare e spensierato come lo era un tempo.
Per quanto mi sforzassi di non esserlo all'inizio, ero felice per lui.
Ma non era solo Nate ad essere cambiato, lo era anche lei.
Rebecca quando guardava Nate, le splendevano gli occhi dalla felicità, si notava lontano un miglio quanto fosse follemente innamorata di lui, avrebbe fatto qualsiasi cosa per mio fratello.
Anche andare via per non rivederlo più, pur di non continuare a soffrire per lui.