2.

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Alla fine, la serata si conclude abbastanza bene.
Yugi mi riaccompagna a casa e siamo quasi arrivati quando inizia a parlare,l'aria si è fatta più fresca, nonostante sia estate, e la brezza è piacevole.

"Stai tranquilla, prima o poi si accorgerà di te," dice Yugi al volante, il suo sguardo fisso sulla strada.

Mi giro per guardarlo, cercando di trovare conforto in quello che dice.

"Se lo dici tu."

"Lo conosco bene. Ora è preso dalla musica, ma quella ragazza è solo un passatempo," continua Yugi, cercando di rassicurarmi.

"Si, ok Fra, ma io? Lo sarei anche per lui?" chiedo, la mia voce appena un sussurro.

"Non lo so, vi conoscete da anni, quindi magari no.
Ma ora non c'è nulla tra voi, quindi è inutile pensarci su," dice Yugi, con un tono più deciso.

Annuisco, accettando la sua logica, anche se il cuore ancora duole un po'.
Cambio argomento e gli chiedo di Valeria.
Mi dice che crede che tra loro sia destinata a finire, ma sembra più razionale riguardo alla situazione rispetto al solito.
Sono contenta di vederlo meglio.
Arriviamo a casa mia e mi saluta con un sorriso affettuoso.

"Grazie per tutto, Fra. Buonanotte."

"Buonanotte, Ali. Ricorda, ci siamo sempre noi."

Scendo dalla macchina, sentendo un po' di serenità per poi salire a casa.
Alcuni giorni dopo, mi preparo per uscire con Neri e poi raggiungere gli altri in un bar.
Indosso dei jeans lunghi stretti e un top nero semplice, lasciando i miei capelli sciolti e ondulati.
Il trucco è leggero, ho solo un po' di mascara per enfatizzare gli occhi.
Ci troviamo in una piazzetta e vedo Neri, che sembra quasi un pusher,non posso fare a meno di ridere tra me e me.

"Ciao Aliii," urla Neri, attirando l'attenzione.

Giro gli occhi, ma sorrido.
"Ciaooo Neri," rispondo, avvicinandomi per abbracciarlo.

"Tutto apposto?" mi chiede, guardandomi con un sorriso.

"Sì, tu?" rispondo, ricambiando il sorriso.

"Yess, io e Papa oggi abbiamo registrato una hit," dice con entusiasmo.

"Davvero? Poi me la fai sentire," dico curiosa.

"Certo," risponde con sicurezza.

Papa lo conosco di vista, ma si sa che è un bravo ragazzo.
Anche se non lo conosco molto bene, ho sempre sentito parlare bene di lui.
Camminiamo insieme verso il bar, chiacchierando e ridendo.
Arriviamo e vedo gli altri già seduti a un tavolo.
Yugi è lì con il suo solito atteggiamento rilassato, mentre Artie sta raccontando qualcosa di divertente che fa ridere tutti.

"Ecco i ritardatari," scherza Yugi, alzando lo sguardo per salutarci.

"Scusate, colpa mia," dice Neri, alzando le mani in segno di resa.

Ci sediamo e ordiniamo da bere.
Mentre sorseggio il mio drink, noto Tony che entra nel bar.
Non è con Giulia e sembra di buon umore stranamente.
Si avvicina al nostro tavolo e saluta tutti con un sorriso.

"Ciao a tutti," dice, prendendo una sedia e sedendosi accanto a noi.

"Ciao Tony," dico, cercando di mantenere un tono casuale.

"Come va, Ali?" chiede, guardandomi con un'espressione amichevole.

"Bene, grazie. Tu?" rispondo, cercando di sembrare naturale.

"Bene, molto bene. Stasera sono solo, volevo godermi un po' di tempo con voi"dice, guardandomi negli occhi.

Annuisco, apprezzando la sua sincerità.

"Menomale, fra, stai solo in studio," dice Yugi, lanciando una frecciatina a Tony.

"Vero, in effetti," aggiunge Artie.

"Vabbè, sono qua, no?" risponde Tony, alzando le mani come per difendersi.

"Certo," dice Neri, ridendo.

Parliamo un po' e noto che Tony ogni tanto mi guarda, ma nulla di che.
Si è già acceso la solita canna e sembra rilassato.

"Raga, comunque mi sto sentendo con una," dice Artie all'improvviso, attirando l'attenzione di tutti.

"Oddio," esclamo io, un po' sorpresa.

"Alice, muta," dice Artie, scherzando.

"Parla, va," incalza Neri, curioso.

"Si chiama Anna e, nulla, per ora mi trovo bene," dice Artie con un sorriso.

"Dai, ci sta,Speriamo sia una cosa seria," dice Yugi, con tono incoraggiante.

"E tu, Valeria? Non la vedo da una vita," dice Tony, cambiando argomento.

"Niente, ci devo chiudere," risponde Yugi, con un'aria seria.

Tony annuisce continuando a fumare, mentre Artie fa una faccia confusa.

"Perché?" chiede Artie, cercando di capire.

"Non va più bene, tutto qui," spiega Yugi, scrollando le spalle.

"Capisco," dice Artie, guardando Yugi con comprensione.

La conversazione si sposta su argomenti più leggeri e ci godiamo la compagnia l'uno dell'altro.
Tony, nonostante tutto, continua a lanciarmi qualche occhiata, ma cerco di non farci troppo caso.
Dopo un po', decidiamo di ordinare qualcosa da mangiare.
Arriva il cameriere e ci porta da mangiare.
Notando che continua a guardarmi, mi sento un po' confusa.
Artie se ne accorge e sorride maliziosamente.

"Ali, vai da lui," dice Artie, provocandomi.

"Ma ce la fai?" rispondo, incredula.

"Prova," aggiunge Neri ridendo.

Neri, che sa dei miei sentimenti per Tony, vuole davvero che vada da un cameriere? Guardo Tony, sperando in una qualche reazione, ma lui semplicemente fuma e osserva la scena in silenzio.

"Vabbè, vado," dico, alzandomi.

Mi avvicino al cameriere, cercando di mantenere la calma.
Sento gli occhi di tutti puntati su di me, e un misto di ansia ed eccitazione mi attraversa.

"Ciao," dico al cameriere, cercando di sembrare disinvolta.

"Ciao," risponde lui con un sorriso. "Posso aiutarti?"

"Boh,ho notato che continuavi a guardarmi. Volevo solo... capire se c'è un motivo," dico, cercando di sembrare sicura.

Lui sorride ancora, un po' imbarazzato.
"Scusa se ti ho messa a disagio. È solo che sei una bella ragazza,tutto qui. Mi chiamo Luca, piacere di conoscerti."

"Piacere, Alice," rispondo, stringendo la mano che mi porge.

Torno al tavolo, e vedo Artie e Neri ridacchiare.
Tony è ancora lì, con il suo atteggiamento imperturbabile, ma noto una leggera tensione nei suoi occhi.

"Com'è andata?" chiede Neri, con un sorrisetto.

"Bene, si chiama Luca," rispondo, cercando di non dare troppa importanza alla cosa.

"Grande Ali," dice Artie con un sorriso.

La serata continua tra risate e battute, ma non posso fare a meno di notare che Tony è più silenzioso del solito.
Quando la serata volge al termine, ci salutiamo e ci prepariamo a tornare a casa.
Prima di andare, Tony mi ferma.

"Alice, possiamo parlare un attimo?" chiede, con un tono serio.

"Certo"rispondo, seguendolo fuori dal bar.

Fuori, l'aria è fresca e la città è calma.
Tony si accende un'altra canna, prendendosi un momento prima di parlare.

"Senti, mi dispiace se sono stato distante ultimamente. Ho avuto molte cose per la testa, ma non voglio che pensi che non mi importi di te," dice, guardandomi negli occhi.

"Non ti preoccupare"rispondo, cercando di essere sincera.

Lui annuisce, "Voglio che tu sappia che ci tengo a te,come anche agli altri."

Il fatto che abbia aggiunto "come anche agli altri" mi fa pensare.
Perché si è sentito il bisogno di dirmelo proprio ora?dopo che un altro ragazzo ha mostrato interesse per me?

Lei resta.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora