La sveglia delle cinque e quaranta mi strappa dai sogni, quel suono odioso che ogni volta vorrei non sentire. Allungo il braccio verso il comodino e spengo il telefono il più velocemente possibile, quasi in preda al panico per far cessare quel rumore. Sbuffo, mi giro e mi strofino gli occhi. Sento tutto il peso della notte addosso, con quelle due ore di sonno contate che non bastano mai, specie dopo la serata al release di Skinny.
Giro lo sguardo e lì, accanto a me, vedo Tony. Ovviamente. Dopo la festa, siamo venuti a casa mia e siamo crollati appena abbiamo toccato il letto. Nessun'altra storia. Eravamo entrambi sfiniti, forse lui più di me. Sorrido al pensiero di quanto fosse distrutto. Dorme come un angelo, con il piumone tirato fin sotto il mento, beato e caldo. Mi fa tenerezza vederlo così. Quel lato di lui, tenero e vulnerabile.
Vorrei rimanere lì, a guardarlo, accoccolarmi sotto il piumone accanto a lui e lasciarmi avvolgere dal suo calore. Ma l'università mi chiama, e io devo rispondere, anche se ogni fibra del mio corpo protesta all'idea di alzarmi. Mi sposto lentamente verso la testiera del letto, appoggiando la schiena, cercando di non fare rumore per non svegliarlo.
Prendo il telefono e lo sblocco. Centinaia di notifiche. Il gruppo non si è mai fermato. Chissà cosa hanno combinato quelli dopo che ce ne siamo andati. Essere ubriachi porta a messaggi senza fine, ripetuti, dove ognuno si parla addosso senza neanche accorgersi. Sospiro ancora. Fuori è ancora tutto buio, senza nemmeno quel minimo accenno di alba che di solito mi dà un po' di speranza. Solo oscurità, come se la notte non volesse finire.
Guardo ancora Tony, quasi gelosa del suo sonno sereno. Alzo gli occhi al soffitto,Che palle.Non ho la minima voglia di affrontare la giornata che mi aspetta.
Sento la porta della camera aprirsi piano e, alzando la testa, vedo mia madre affacciarsi con quel suo modo dolce. "Ali, tutto ok?" mi sussurra, preoccupata ma sempre con la sua calma rassicurante. Annuisco, cercando di non far rumore. Non voglio svegliare Tony che, beato, continua a dormire accanto a me come se non avesse un solo pensiero al mondo.
Lei entra appena e mi guarda con quello sguardo che mi conosce troppo bene. "Te la senti di andare stamattina? Hai fatto veramente tardi..." La sua voce è bassa, ma premurosa. Mi stringo nelle spalle, non sicura di cosa rispondere. Lo so che dovrei andare, ma sento le gambe pesanti, la testa ancora confusa dalla stanchezza, e poi c'è Tony... stronzo. Lo guardo dormire così pacifico, lo odio perché lui può permettersi di dormire fino a tardi mentre io devo farmi il mazzo, svegliarmi alle cinque e affrontare la giornata. Scherzo, ovviamente, ma un po' di invidia c'è.
"Non lo so" rispondo a mezza voce, con una leggera smorfia, cercando un compromesso tra la mia responsabilità e la mia voglia di rimanere a letto. Mia madre mi osserva con un lieve sorriso, poi guarda Tony con quella stessa dolcezza che riserva a me. "Dai, Alicina, dormi un po'. Non hai mai fatto assenze." Le sue parole sono come una coperta calda, e subito mi sento sollevata.
"Sicura?" le chiedo, quasi senza crederci. Quando annuisce, mi viene voglia di abbracciarla. Le mimo un grazie con le labbra e lei mi sorride, richiudendo la porta piano piano. Quanto la amo. Lo so che ormai sono grande, ma in questi momenti è come se capisse esattamente quello che mi serve senza che io debba dire nulla. Altre madri, magari, avrebbero urlato, fatto scenate per aver portato Tony a casa tardi, per il casino della festa o chissà cosa. Lei invece no. È così. Mi capisce e mi lascia vivere.
Non ho mai fatto molte assenze, questo è vero, e forse è anche per questo che oggi mi lascia riposare. Per una volta, va bene così. Mi rigiro sotto le coperte, con quel misto di gratitudine e leggerezza. La giornata può aspettare un po' di più.
Mi giro verso di lui, ancora mezza addormentata, e sento subito il suo corpo caldo contro il mio. Senza pensarci troppo, mi accoccolo ancora di più a Tony, lasciandomi andare a quella sensazione di tranquillità che mi fa dimenticare tutto il resto. Sento il suo braccio stringermi leggermente, e, quanto è bello stare così. Mi addormento quasi subito, come se il suo respiro lento fosse una ninna nanna che mi culla.
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Lei resta.
RomanceAlice e Tony sono stati amici fin da quando erano bambini, ma ultimamente, crescendo, si sono un po' allontanati nonostante facciano parte dello stesso gruppo di amici. Alice ha sempre avuto una cotta per lui, ma Tony è sempre stato il tipo di raga...