La serata continua senza troppi intoppi, anche se il clima rimane teso per via di quello che è successo con Ale. Gli altri iniziano a rilassarsi e a bere di più, e Neri, ormai visibilmente ubriaco, viene da me ogni tanto per chiedere di ballare o per domande assurde. È talmente su di giri che a stento lo riconosco, e questo mi fa sorridere. Vederlo così leggero e spensierato mi fa quasi dimenticare il caos di poco prima.
Tony, invece, è un'altra storia. È evidente che la situazione con Ale gli ha rovinato la serata. Lo noto nervoso, il suo sguardo sempre vigile, e ogni volta che mi muovo, lui mi segue o rimane poco dietro di me, come a voler assicurarsi che tutto vada bene. Questa sua attenzione costante mi fa sentire al sicuro, ma è anche un po' opprimente.
Quando mi dirigo verso il bagno, lui mi tiene la mano, restando appena dietro di me. "Puoi anche non seguirmi in bagno," dico scherzando e sbuffando, mentre cerco di staccarmi delicatamente dalla sua presa.
Lui sbuffa a sua volta, ma riesco a intravedere un leggero sorriso sulle sue labbra. Nonostante il nervosismo, è chiaro che non riesce a lasciarmi andare completamente, nemmeno per un momento.
Entro in uno dei bagni e, come immaginavo, è un disastro. Cerco di non pensarci troppo e mi sbrigo. Quando esco, lo trovo ancora lì, ma il suo sguardo è fisso su Ale dall'altra parte della stanza. Non ha nemmeno più toccato la canna che fumava prima, e sembra essere più lucido di quanto lo sia stato tutta la sera.
"Dai," dico, mettendo di nuovo la mano sul suo viso per attirare la sua attenzione su di me. Sento il bisogno di farlo uscire da quel loop di preoccupazione.
"Fidati, quello fa qualcos'altro," dice lui, senza distogliere lo sguardo da Ale. La sua voce è bassa, carica di sospetto. È chiaro che non riesce a lasciar andare l'idea che Ale possa combinare qualche altra cazzata.
Giro gli occhi, cercando di non fargli pesare la cosa. "Smettila," dico, con un tono di dolcezza, dandogli un bacio sulla guancia. È un gesto per calmarlo, per fargli capire che tutto va bene e che non c'è bisogno di preoccuparsi così tanto.
Tony sospira profondamente, e ci fermiamo in un angolino più tranquillo, lontano dal caos della festa. Cerco di attirare la sua attenzione ogni tanto, ma noto che il suo sguardo continua a vagare, sempre in cerca di Ale.
"Oh, sembri ossessionato, basta eh," dico scherzando, cercando di allentare la tensione, ma lui non sembra essere dell'umore giusto per prenderla alla leggera.
"No, Ali, ho una brutta sensazione," risponde, il tono della sua voce più serio di quanto mi aspettassi. Il suo sguardo è cupo, e mi fa sentire un piccolo nodo allo stomaco.
Sbuffo, cercando di nascondere la mia preoccupazione. "Al massimo a questo punto lo meni veramente," dico, cercando di fare una battuta per alleggerire l'atmosfera. Ma Tony non dice niente, il che mi fa capire che non è il momento di scherzare su questa cosa.
Sinceramente, non so neanche io cosa fare riguardo ad Ale. Il fatto che mi abbia toccata in quel modo mi lascia una sensazione strana, come un peso che non riesco a scrollarmi di dosso. Non è solo la tensione della serata, è qualcosa di più, un'inquietudine che non riesco a definire bene.
"Comunque, ho ancora quella brutta sensazione," dico dopo un po', più a me stessa che a Tony, ma lui mi sente e finalmente distoglie lo sguardo.
"Mh?" chiede, tornando a concentrarsi su di me, la sua espressione si addolcisce leggermente.
Gli ripeto ciò che ho detto, poi lo abbraccio, cercando conforto. Metto le braccia intorno al suo collo, e lui mi avvolge delicatamente, come se avesse paura di farmi male. In questi momenti, mi ricordo quanto possa essere dolce, nonostante tutto.
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Lei resta.
RomanceAlice e Tony sono stati amici fin da quando erano bambini, ma ultimamente, crescendo, si sono un po' allontanati nonostante facciano parte dello stesso gruppo di amici. Alice ha sempre avuto una cotta per lui, ma Tony è sempre stato il tipo di raga...