24.

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Alla fine, ai magazzini va tutto da dio: Tony spacca e c'è un sacco di gente.
Sono tanto fiera di lui per quello che sta facendo, si vede proprio che è fiero del suo lavoro.
La serata è incredibile e tutti sembrano apprezzare davvero tanto.
Poi in serata, in realtà, non succede nulla di speciale. Semplicemente festeggiamo e finiamo per dormire tutti a casa di Yugi, come ai vecchi tempi.
È bello ritrovarsi tutti insieme, anche se stanchi. Ridiamo, chiacchieriamo e ci godiamo la compagnia l'uno dell'altro, come se il tempo non fosse mai passato.
Le settimane passano veloci e arriva fine marzo, quindi le vacanze di Pasqua.
Non vedo l'ora di tornare al lago e di godermi il tempo con tutti.
Sebbene io sia sempre con loro, concentrandomi un po' su Tony mi sento in difetto, come se stessi trascurando un po' gli altri, specialmente Yugi.
Rivoglio assolutamente lo stesso rapporto con lui, che si sta un po' perdendo.
In questo momento siamo al lago.
La serata è passata, e mi trovo in veranda a parlare con Yugi.
Mi mancava chiacchierare con lui, e ci stiamo aggiornando su alcune cose.
Mi ha raccontato alcune novità su Valeria, che mi hanno lasciata scioccata, ma va bene così.
Qui con noi c'è anche Alessandro, invitato da Yugi per passare questi giorni insieme a causa di problemi familiari. In realtà, sembra a posto.
Vedo Alessandro uscire e sedersi con noi.

"Disturbo?" chiede.

"No," rispondiamo entrambi.

"Menomale," dice, guardando il lago.
"Figo qua, eh."

"Sì, un sacco," rispondo io.
Fa ancora freschino, ma sono solo in felpa.
In questo momento Tony è fuori con Neri.

"Comunque, grazie per avermi invitato," dice Alessandro con sincerità.

"Figurati, siamo amici," risponde Yugi con un sorriso.

Mentre continuiamo a chiacchierare, noto che Tony e Neri rientrano a casa e si dirigono verso dalla veranda. Tony mi lancia uno sguardo rapido mentre entrambi escono fuori.
"Oh, ragazzi, ciao eh," dice Neri rompendo la conversazione.

"Ciao," rispondiamo in coro.

Tony si siede vicino a Yugi e Neri si sistema accanto ad Alessandro.

"Di che stavate parlando?" chiede Neri.

"Valeria e le solite cose, sapete già," dice Yugi.

Tony annuisce, ma non sembra particolarmente interessato.
Oggi è abbastanza silenzioso e non capisco il perché.

"Musica, voi come siete messi?" chiede Alessandro.

"Mah, tutto bene," dice Tony accendendosi una canna.

"Sì, io sto iniziando a creare un album. Devo ancora organizzarmi bene, ma ci siamo," dice Neri.

Parliamo un po' e poco dopo Yugi va a preparare per la cena. Neri entra ad aiutarlo e rimaniamo noi tre.
Non so perché, ma con Alessandro mi trovo bene. Mi mette spesso nei discorsi ed è simpatico.
Chiacchieriamo un po' di tutto.
Tony rimane in silenzio, con il suo sguardo perso nel fumo della canna.
Tento di coinvolgerlo nella conversazione, ma risponde a monosillabi.
Alessandro poi racconta una cosa divertente di un viaggio che ha fatto, e non posso fare a meno di ridere. Proprio in quel momento, vedo Tony alzarsi di colpo e rientrare in casa, visibilmente infastidito.

"Ma che ha?" mi chiede Alessandro, guardando Tony allontanarsi.

"Boh, sarà stanco," dico, cercando di nascondere la mia preoccupazione.

Provo a seguire Tony, ma mi fermo un attimo prima di entrare in casa, cercando di capire come gestire

"Rientriamo?" chiedo ad Alessandro, cercando di ignorare il nodo alla gola.

"Sì sì, certo," risponde con un sorriso comprensivo.

Rientriamo in casa e Neri mi fa una faccia confusa.
Alzo le spalle, senza dire nulla, e mi dirigo verso le scale. So che Tony è fuori sul balcone.
Quando entro in camera, lo vedo esattamente dove immaginavo, seduto sul dondolo in balcone con di nuovo la canna tra le dita.

"Oi, tutto bene?" gli chiedo, cercando di mantenere la voce calma.

Lui alza appena lo sguardo, poi torna a fissare il buio oltre la ringhiera.
Fuma in silenzio.

"Sì, no?" insisto, sperando di ottenere una risposta più chiara.

"Sì sì," dice aspirando profondamente.

"Mah," rispondo, sentendo crescere l'irritazione.

"Boh niente, vai sotto," dice senza nemmeno guardarmi.

"Perché?" chiedo, sentendo la frustrazione montare.

"Eh non lo so, vai no?" mi dice, il tono più freddo di prima.

"Sono qua, voglio parlare con te," insisto, avvicinandomi.

"Eh si vedeva prima," dice con sarcasmo.

"Dai, ma sei serio Tony?" chiedo, incredula.

"Cosa?" mi dice continuando a fumare, finalmente girandosi verso di me.

"Te la sei presa per lui? Perché ci ridevo?" chiedo, cercando di capire il vero problema.

"No."

"E allora?" insisto, sperando che mi dia una spiegazione.

"Ma niente, voglio stare da solo, posso? O devo sempre spiegarti tutto?" dice con un tono esasperato.

"Ma intanto ti calmi. Cosa c'è? Non mi posso preoccupare?" chiedo, cercando di mantenere la calma.

"No, in questo momento no. Lasciami solo," ribatte, girando lo sguardo altrove.

"Va bene, come ti pare. Stai solo se vuoi ma non venirmi a cercare dopo," dico, sentendo la rabbia crescere dentro di me.

"Stai tranquilla, non lo farò," dice distogliendo lo sguardo e continuando a fumare.

Sbatto la porta finestra e ritorno dentro, cercando di trattenere le lacrime.
Decido di andare di sotto per aiutare Yugi e Neri.
Scendo le scale e trovo Neri e Yugi in cucina, intenti a preparare la cena.
Neri mi lancia uno sguardo interrogativo.

"Tutto a posto?" chiede.

"Più o meno," rispondo, cercando di sembrare tranquilla.
"Posso aiutarvi con qualcosa?"

"Beh, se vuoi tagliare le verdure, ci faresti un favore," dice Yugi, passandomi un coltello.

Mi metto a tagliare le verdure, cercando di concentrarmi sul lavoro manuale per distrarmi dai miei pensieri. Alessandro entra in cucina poco dopo e si siede sullo sgabello vicino al bancone.

"Va tutto bene?" mi chiede, con uno sguardo preoccupato.

"Sí, tutto bene," rispondo, forzando un sorriso.

Passiamo il resto della serata a cucinare e chiacchierare, cercando di mantenere l'atmosfera leggera.
Ma non riesco a togliermi dalla testa il comportamento di Tony.
Poco dopo, ci sediamo tutti insieme a mangiare.
Tony si unisce a noi, ma rimane in silenzio per la maggior parte del tempo, rispondendo solo con monosillabi quando viene interpellato.
L'atmosfera è tesa e mi sento un nodo allo stomaco.

Lei resta.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora