38.

333 10 6
                                    

I giorni successivi sono stati un po' così, con Tony non ci ho proprio parlato, anzi ho cercato di ignorarlo il più possibile.
Gli altri hanno capito che c'è qualcosa che non va, ma nessuno ha osato chiedere apertamente.
Il viaggio è stato lo stesso, pieno di silenzi imbarazzanti. Artie, percependo la tensione, si è messo in mezzo a noi due, come un cuscinetto tra due poli opposti.
Entrambi guardiamo fuori dal finestrino, perdendoci nei nostri pensieri.
Tony è più silenzioso del solito, il suo sguardo fisso fuori dal finestrino mentre fuma incessantemente con il solito finestrino abbassato.
Quando arriviamo a casa, Yugi decide di passare prima da casa mia.
So che tutti e quattro vorranno parlare della situazione e chiarire le cose con Tony.
Esco dalla macchina e apro il baule per prendere le mie cose.

"Qualcuno mi aiuta?" urlo, sbuffando con frustrazione.

Vedo Tony aprire la porta della macchina e giro gli occhi.
So che probabilmente quei tre glielo hanno detto e, come al solito, lui non se lo fa ripetere due volte.
Lo vedo un po' a disagio, ma in pochi secondi riesce a prendere la mia valigia.

"Grazie," dico, cercando di essere il più fredda possibile, ma non riesco nemmeno a guardarlo negli occhi senza sentire un nodo in gola che mi fa venire voglia di piangere.

"Prego," risponde lui, con un tono quasi impercettibile. Poi fa un passo verso di me e chiede, "Possiamo parlare?"

"No," rispondo secca.

"Torna in macchina," dico, mentre alzo l'asta della valigia e saluto Yugi e Neri.
Do un bacio sulla guancia a entrambi dal finestrino. Loro mi salutano e Artie mi sorride agitando la mano.
Giro gli occhi e gli sorrido leggermente mentre entro in casa.

Prima di chiudere la porta, sento Neri urlare:
"Tony,oh, parla o veramente..." La frase si perde mentre entro in casa, il rumore della porta che si chiude dietro di me accentua il silenzio che ora mi circonda.

Salgo in casa e penso che mia madre dovrebbe tornare per cena.
Metto le cose da lavare nel cesto e mi dirigo verso il bagno per farmi una doccia, sento il bisogno di rilassarmi e struccarmi.
L'acqua calda scorre sulla mia pelle, lavando via non solo il trucco, ma anche parte della tensione accumulata. L'odore del mio bagnoschiuma preferito riempie l'aria, e per un momento riesco a distendermi completamente, chiudendo gli occhi e lasciandomi avvolgere dal calore.

Esco dalla doccia e mi avvolgo nel mio accappatoio bianco morbidissimo, che mi fa sentire coccolata.
Con i capelli ancora bagnati, prendo il telefono dal comodino e vedo che c'è un messaggio di Tony.

Tonino🩶:"Senti, so che mi odi ma almeno non ignorarmi qua."

Sospiro profondamente, sentendo una fitta al cuore. Digito rapidamente una risposta:
Me:"Io ti ho già detto tutto."

Non passa molto tempo prima che arrivi la sua risposta: Tonino🩶:"Sì, ma fammi spiegare."

Il mio stomaco si stringe. Sento la frustrazione crescere mentre guardo lo schermo del telefono.
Non riesco a credere che stiamo ancora su questo punto. Digito:

Me:"Non c'è nulla da spiegare, mi hai presa in giro," poi esco da WhatsApp, lasciando cadere il telefono sul letto con un gesto di stizza.

Rimango ferma per un attimo, cercando di calmarmi. Poi mi avvolgo meglio nell'accappatoio e vado in cucina, decidendo di iniziare a preparare qualcosa per cena.
La casa è silenziosa, e il solo rumore è quello dei miei passi sul pavimento.
Apro il frigo e tiro fuori degli ingredienti, cercando di concentrarmi su altro per non pensare a Tony.
Comincio a tagliare le verdure, il ritmo delle mie mani che lavora è quasi ipnotico.
Ma i pensieri continuano a tornare a lui, alle sue parole, alle sue scuse.
Ogni volta che il telefono vibra, il mio cuore salta un battito, ma cerco di ignorarlo.

Spero che mia madre apprezzi lo sforzo, ma soprattutto spero che la sua presenza possa portare un po' di conforto.

Le settimane passano, e sorprendentemente, la situazione non è così terribile come avevo temuto.
Nonostante tutto, il gruppo è rimasto unito. Semplicemente, io e Tony non parliamo più.
È come se fossimo diventati due estranei che condividono gli stessi spazi.
Credo che Tony abbia ormai rinunciato a cercare di parlare con me.

In queste settimane ho iniziato a parlare con Alessandro.
È nato tutto per caso, più in amicizia che altro.
L'ho incontrato a un live di Yugi e, da quel momento, abbiamo iniziato a scambiarci messaggi e parlare spesso. Non ci sto uscendo insieme, o almeno non nel senso romantico del termine. Siamo amici, diciamo così. Anche perché è passato solo un mesetto da quando io e Tony abbiamo chiuso, e la cosa è ancora fresca.
Non ci siamo nemmeno parlati da allora, e sinceramente, non ho voluto ascoltarlo.
So che forse sto sbagliando, ma non riesco più a fidarmi di lui.

Ora sono sul divano, con il telefono in mano, e sto scorrendo TikTok senza pensarci troppo.
Nei Per te mi appare un video di Tony in macchina. Sotto, un suo spoiler musicale che non avevo mai sentito prima. Parla d'amore, e sinceramente, non me l'aspettavo. Ci siamo appena lasciati e lui parla d'amore? Mi rode? Sì, decisamente.
Decido di non mettere like, ma che nervi.
Vorrei sapere se quella canzone è per me o per qualcun'altra. Cerco di non pensarci, ma la curiosità mi consuma.
Stasera ho in programma di uscire con Ale. Potrebbe sembrare qualcosa di più, ma sono certa che tra noi ci sia solo amicizia. I ragazzi sono tutti impegnati con i loro tour, e la cosa mi fa uno strano effetto.
Mi mancano, cavolo, tutti quanti. È come se ci fosse un vuoto che cerco di riempire, ma senza troppo successo.
Decido di prepararmi senza troppa cura, optando per qualcosa di semplice e disinvolto. Indosso dei pantaloncini e una maglietta bianca, lascio i capelli sciolti e applico solo un po' di mascara. Niente di troppo elaborato. Nonostante abbia perso parecchio peso ultimamente, nessuno dei ragazzi sembra essersene accorto, forse perché non ci vediamo così spesso.
Forse è meglio così. In fondo, non mi va di attirare l'attenzione su qualcosa che preferirei ignorare anch'io.

Lei resta.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora