23.

532 17 2
                                    

Stamattina a scuola è stata una noia mortale.
Tony non c'era nemmeno, sono passate un po' di settimane, ha finito le date e tra qualche giorno ci saranno i Magazzini a Milano.
Sono così fiera di lui; sta passando un sacco di tempo in studio e ultimamente sembra leggermente distante.
Ci vediamo spesso, però fuma molto in questo periodo, anche troppo.
Sembra più concentrato sul fumo e sulla musica che su di me.
Decido di concentrarmi sulla lezione.
Yugi è sempre attento e ogni tanto mi rompe disegnando qualcosa sul quaderno.
Giro gli occhi e gli do un colpetto.

"Aia," dice a bassa voce.

"Te lo meriti," rispondo a bassa voce sorridendo.

Le lezioni finiscono in fretta e decido di tornare a casa. Stasera finalmente, dopo giorni, vedo Tony.
Sta uscendo con noi ogni tanto, ma non c'è spesso e la mia paura è che stia lontano da noi e venga influenzato da quella ragazza, quella di cui ancora oggi penso alle parole.
Tornata a casa, decido di finire di studiare.
Dopo cena mi inizio a preparare.
Mi arriccio i capelli biondi, mi trucco leggermente e mi metto dei jeans stretti e una felpa bianca.
Prendo la giacca e mia madre mi accompagna in studio da Tony.
A quest'ora sarà sicuramente da solo.
Esco dalla macchina, saluto mia madre con un bacio ed entro in studio.
Lo vedo fumare sul divanetto con la testa appoggiata all'indietro.
L'atmosfera è rilassata, ma posso percepire una leggera tensione nell'aria.

"Ciao eh," dico entrando e togliendomi la giacca.
Fa un po' caldo qui. Il suono delle mie scarpe risuona leggermente sul pavimento di legno.

"Ciao Alicina," mi dice alzandosi e dandomi un leggero bacio sulle labbra.
Sento il suo respiro calmo, ma noto un'ombra di stanchezza nei suoi occhi.

"Come va?" gli dico poi sedendomi accanto a lui sul divanetto e lui mi segue con lo sguardo.

"Bene bene, procede tutto. A scuola?" mi chiede guardandomi intensamente.
Sembra interessato, ma c'è qualcosa che lo disturba.

"Mh, bene, noioso senza di te," dico, cercando di riportare un po' di leggerezza nella conversazione.

"Eh, capirai," dice con un sorriso stanco, passandosi una mano tra i capelli scuri.

Mi faccio passare la canna e faccio un tiro.
Dovrei? Non lo so, lo faccio lo stesso.
Il fumo riempie i miei polmoni e mi rilasso leggermente.

"E quindi, sei pronto per i Magazzini?" chiedo, cercando di cambiare argomento e spezzare la tensione.

"Sì, credo di sì. È un grande evento, ma sono fiducioso," risponde, guardandomi intensamente con un misto di eccitazione e ansia.

"Sono sicura che spaccherai, come sempre," dico sorridendo, cercando di infondergli un po' di fiducia.

Poco dopo, la tensione cambia.
Il fumo fa un po' effetto, ma leggero, almeno a me. Iniziamo a baciarci, mi metto sopra di lui.
Sento le sue labbra scendere leggermente sul mio collo, dandomi baci umidi.
Mi tolgo la felpa e rimango con una maglietta nera a maniche corte.
Sento le sue mani sulla mia vita che mi stringono leggermente, andando un po' sotto la maglietta. Le sue labbra tornano alle mie e le lingue si uniscono delicatamente.

"Mi mancavi," gli dico, sentendo il calore del suo corpo contro il mio.

"Anche tu," mi risponde con un sorriso.

Ad un tratto, sento il suo telefono vibrare.
È una chiamata.

"Aspetta, rispondo," dice prendendolo dal tavolo.

"Chi è?" chiedo, un po' confusa. Guardo il nome e vedo che è quella ragazza, Elena, quella di quella sera. Un'ombra di fastidio attraversa il mio volto.

Lei resta.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora