57.

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La mattina dopo, quel santo di Yugi mi presta dei vestiti suoi. Sinceramente, dovrei davvero portarmi uno struccante o qualcosa, ormai passo così tanto tempo da lui che mi sembra di essere tornata ai vecchi tempi, che mi mancano un sacco. Indosso un paio di pantaloni della tuta grigi e una felpa con la zip, entrambi enormi, ma estremamente comodi. Tony sta ancora dormendo, mentre io e Yugi siamo in cucina a fare colazione.

Mentre sorseggio il caffè, mi volto verso il divano e vedo Tony che dorme pacificamente. Mi sciolgo un po' vedendolo così tranquillo, un vero patatino.

"Avete parlato?" mi chiede Yugi, notando il mio sorriso.

Annuisco. "Sì, abbiamo parlato. Ho deciso di chiudere con Ale, France... per il suo bene e per il mio."

Yugi annuisce pensieroso. "Sì, sinceramente si è comportato male ieri sera. Tony stava davvero perdendo la pazienza. Non l'ho mai visto così."

Mentre Yugi parla, intinge un biscotto nel suo latte, e il rumore familiare mi fa sorridere. Poi scende Neri, ancora un po' rincoglionito e distrutto dalla serata precedente. Si guarda intorno, vede Tony che dorme ancora, e poi si avvicina al tavolo, sedendosi con un'espressione di puro disagio.

"Ma ieri quanto ho bevuto?" chiede sbuffando, massaggiandosi le tempie.

Yugi ridacchia. "Quanto hai vomitato, piuttosto."

"Per favore, non parliamo di vomito," dico io, facendo una smorfia.

Neri sbuffa e si appoggia al tavolo con un lamento. "Dimenticatevi di me ieri sera. È tutta colpa di Papa, mi ha trascinato giù lui."

Anche se la serata era stata un disastro in certi momenti, stamattina c'ècalma, come se tutto si fosse finalmente placato.

"Tonino sta bello dormiente," dice Neri mentre mangia con un'aria ancora un po' affaticata dalla sera prima.

"Mhmh," mormoro io, distratta, mentre guardo Tony che dorme ancora beatamente.

Intanto, Yugi comincia a spiegare meglio la situazione di ieri sera, raccontando ad alta voce quello che è successo con Ale.

"Stai scherzando?" dice Neri, alzando le sopracciglia incredulo.

"Matte, non farci una tragedia," gli rispondo cercando di smorzare il tono, ma so già che sarà difficile calmarlo.

"Eh no, non doveva toccarti," ribatte lui, con quella sua solita aria protettiva. A volte mi sembra più mio padre di quanto non lo sia mio padre vero e proprio.

"Tranquillo, ci ha già pensato Tonino," interviene Yugi ridendo leggermente, facendo un cenno con la testa verso Tony ancora mezzo addormentato sul divano.

"Ma menomale," sbuffa Neri, sollevato, prima di prendere un altro morso di biscotto.

"Che pace senza Artie," dico, stiracchiandomi e godendomi il silenzio della mattinata.

"Si sta da dio," mormora Tony, ancora mezzo sepolto sotto il piumone sul divano letto. La sua voce è roca e impastata dal sonno, ed è una di quelle cose che mi fa sciogliere ogni volta. Giuro, non resisto quando è così.

Yugi sta seduto, con un sorriso furbo, si volta verso Tony. "Trimone, alzati!" urla, ridendo.

Tony non si muove neanche di un centimetro, ma riesce comunque a fare il gesto del dito medio senza nemmeno girarsi. La sua mano emerge stancamente da sotto le coperte, puntando verso Yugi.

Neri, che stava finendo di mangiare, scoppia a ridere. "Minchia, Tony, non cambi mai," commenta ridacchiando mentre si alza. Lo vedo dirigersi verso il bagno per una doccia, e immagino che Yugi dovrà prestare dei vestiti anche a lui visto come è conciato.

Nel frattempo, Yugi inizia a lavare i piatti, e il rumore dell'acqua corrente riempie la stanza. Io mi avvicino a Tony, che sembra deciso a non alzarsi.

"Alzati, scemo," gli dico con una leggera spinta sulla spalla. Lui si muove appena, ma sbuffa come un bambino contrariato.

"Ancora cinque minuti..." borbotta, tirandosi il piumone ancora più su, fino a coprire anche il viso. Non resisto a trattenere un sorriso.

"Daiii," dico, scuotendolo delicatamente. Tony sbuffa, passandosi una mano sugli occhi mentre si siede sul divano. Ha un'aria assonnata, e con quella maglietta nera attillata, non posso fare a meno di sciogliermi. È davvero bello, anche così poco sveglio.

Quando si alza, lo avvolgo in un abbraccio stretto. Lui sorride leggermente, e io non riesco a non notare che, essendo solo in boxer, la situazione è... come dire, abbastanza chiara. Mi viene da sorridere.

Tony gira gli occhi, come a dire che sta cercando di gestire la situazione. Intanto Yugi finisce di lavare i piatti e si gira verso di noi.

"Vi amo a tutti e due, ma dobbiamo sistemare un po' e anche Tony dovrebbe vestirsi," dice Yugi con un sorriso.

"Sei diventato Neri," dico io ridendo mentre dò un bacino leggero a Tony.

"E voi siete troppo tornati di nuovo appiccicati," dice Yugi sorridendo leggermente, mentre ci osserva con un misto di divertimento e affetto.

Lei resta.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora