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Alcuni giorni dopo, i ragazzi sono già andati via e i letti sono stati smontati, quindi c'è più spazio, per fortuna. Tra poco dovremo tornare a casa e non ho proprio voglia.
Tutto sta andando bene: Artie è tornato prima per stare con Anna, e ha fatto bene, si vedeva che non stava proprio al top.
Neri sta cucinando per la cena e Yugi sta scrivendo qualche pezzo in camera sua.
Scendo da Neri mentre Tony si sta facendo la doccia.

"È pronto?" chiedo curiosa.

"Quasi," dice continuando a cucinare.
Il profumo di qualcosa di delizioso riempie la cucina.
Mi siedo sul tavolo, c'è solo la tovaglia.

"Scendi, Ali," mi dice girando gli occhi.

"Mi annoio," rispondo, facendo un mezzo sorriso.

"Aiutami, no? Apparecchia," dice mentre mescola una pentola.

"Va bene," dico alzandomi con un sospiro.

Mentre apparecchio, Neri mi parla un po' del progetto con papa e di quanto siano vicini a finire.
Mi sento felice per lui, ma poi cambia argomento e mi chiede del tour di Tony.

"Scusa, ha un tour?" chiedo mentre sistemo i bicchieri.

"Sì, te l'ha detto no?" mi chiede, sorpreso.

"No," dico, sentendo un po' di fastidio.

"Ah, comunque sì, gli hanno dato delle date, ma ogni tanto starà via, non sempre," spiega Neri, cercando di rassicurarmi.

"Capito," dico un po' così, cercando di nascondere la delusione. Non mi ha detto nulla e non capisco.

Alla fine Yugi e Tony scendono.
Tony ha ancora i capelli umidi dalla doccia, e Yugi sembra soddisfatto del lavoro che ha fatto sui suoi pezzi.
Mangiamo tutti e quattro insieme, la cena preparata da Neri è ottima come al solito.
Dopo cena, decidiamo di fare un giro in veranda.
Fa freddissimo, ma ci avvolgiamo nelle giacche.
Dopo un po', il freddo diventa insopportabile e decidiamo di rientrare.
Andiamo tutti a dormire, ma prima di salire in camera, abbraccio sia Yugi che Neri.

"Notte," dico con affetto.

"Notte, Ali," rispondono in coro.

Mi avvio in camera con Tony.
Lui mi abbraccia e mi tira vicino a sé.

"Stai bene?" mi chiede Tony, guardandomi con una leggera preoccupazione.

"Sì sì," dico, cercando di rassicurarlo.

"Mh," fa lui, senza sembrare del tutto convinto.

"Neri mi ha detto che ti hanno dato le date del tour e non mi hai detto nulla," dico, cercando di mantenere la calma.

"Vabbè, sono tutte serate. Starò via qualche weekend ma poi torno la domenica," risponde con nonchalance.

"Vabbè, ma me lo potevi dire," dico, sedendomi sul letto, sentendomi leggermente ferita.

"Boh, Ali, non è importante. Cioè, ci vediamo lo stesso, eh," dice, come se fosse una cosa da niente.

"Ok, ma potevi dirmelo," continuo, non riuscendo a trattenere il fastidio.

Tony sbuffa, evidente segno di irritazione.

"Perché sbuffi?" chiedo, sentendo il nervosismo crescere.

"Ma non devi farci un dramma, non è che sto via mesi," risponde, cercando di minimizzare.

"Sì, vabbè," dico, sentendomi ancora più infastidita.
La sua indifferenza mi ferisce, anche se so che non vuole farmi del male.
È solo il modo in cui gestisce le cose, ma vorrei che capisse quanto significano per me.

"Ma non ti offendere, staremo insieme," dice Tony, cercando di calmarmi.

"Si, lo so," rispondo, girandomi e prendendo il cuscino per abbracciarlo.
Prendo il telefono dal comodino e lo accendo, cercando una distrazione.

Non so, ci sono rimasta male.
Faccio un po' la bambina ed è sbagliato, ma mi dà fastidio.
È come se non ci desse peso.

"Dai, Ali," dice alzandosi e prendendo una canna che aveva messa nel pacchetto di sigarette.

"Fai tu," dico, ancora infastidita.

"Ma non ho detto nulla di male," ribatte, cercando di difendersi.

"No, ma potevi dirmelo prima.
Non so perché mi nascondi una cosa così importante," dico, sentendo il nervosismo crescere.

Tony mi guarda, sospirando.
"Non volevo nascondertelo.
Pensavo solo che non fosse così rilevante.
Sono via solo qualche sabato,sono serate in discoteca."

"Ma per me è importante," rispondo, alzando lo sguardo verso di lui.
"Non è che non voglio che tu vada, è solo che voglio essere informata. Voglio sentirmi parte della tua vita."

"Va bene, scusami, dovevo parlartene," dice Tony continuando a fumare.
"Vieni in balcone?" mi chiede.

"Mm," rispondo un po' nervosa.
Mi metto una felpa addosso e lo raggiungo dalla porta finestra.
È un balcone grande che dà vista sul lago e anche sul molo.
C'è un dondolo e ci sediamo lì.
Vedo Tony che si rilassa, indietreggiando con la testa e fumando.

Io lo guardo e appoggio la testa sulla sua spalla.
"Se vuoi ti porto a qualche serata con me," dice.

"Non voglio più," dico facendo l'offesa.

"Invece ti porterò comunque," risponde con un sorriso.

Sbuffo, ma non riesco a trattenere un sorriso.

"Deve uscire un album nuovo, lo sto preparando da un po'.
C'è una canzone che potrebbe essere per te," dice Tony continuando a fumare.

Mi sento importante e non riesco a trattenere un sorriso tra me e me.
"Davvero?"

"Sì, niente spoiler," risponde con un sorriso malizioso.

"E dai," lo imploro, sperando in qualche dettaglio in più.

"La sto ancora finendo, mi hanno fatto solo la base," dice Tony.

"Vabbè, aspetterò," rispondo, fingendo una finta impazienza.

"Ti piacerà, promesso," aggiunge, guardandomi negli occhi. "Non vedo l'ora di fartela ascoltare."

Sorrido di nuovo, questa volta apertamente. "Non vedo l'ora anch'io."

Tony spegne la canna e mi tira ancora più vicino. "Grazie per la pazienza e per capire.
Sei tanto speciale per me, lo sai?"

Il mio cuore si riempie di calore.
"Anche tu sei speciale per me," rispondo, baciandolo dolcemente.

Lei resta.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora