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È il giorno dopo, e stamattina sono andata in università come al solito. Durante la mattinata ho sentito Tony; mi ha raccontato della serata, dicendomi che hanno spaccato come sempre, con quel suo entusiasmo che riesce a trasmettere anche in pochi messaggi. Però, c'era qualcosa di diverso oggi, un tono un po' più distaccato che non riuscivo a ignorare.

Quando gli ho scritto che stavo andando da Ale per parlarci, mi ha risposto solo con un "va bene". Poche lettere, secche e fredde, che mi hanno fatto capire chiaramente che ce l'ha con me. Anzi, ne sono certa. Sento una stretta allo stomaco, perché so che questa situazione sta mettendo a dura prova il nostro rapporto.

Mi incontro con Ale vicino casa sua, e sinceramente, la scelta del luogo mi sta bene. È familiare, e forse anche un po' rassicurante. Parliamo in modo tranquillo, anche se c'è un leggero disagio nell'aria, inevitabile dato tutto quello che è successo.

Ale è chiaro fin da subito: non vuole rovinare la nostra amicizia. Mi dice che ha capito di doversela far passare e che non interferirà tra me e Tony. Le sue parole mi fanno tirare un sospiro di sollievo, perché ci spero davvero che possa andare così. Nonostante tutto, mi mancava parlare con lui. Oggi l'ho trovato molto meglio rispetto all'ultima volta che ci siamo visti, più sereno e meno teso.

Mi dice che anche lui sarà al bar stasera, il che mi fa piacere. È un piccolo passo, anche se so che ci vorrà del tempo per tornare a quel punto. Scherza sul fatto che ormai Yugi senza Ginko e Ciccio non si muove.

Torno a casa dopo aver parlato con Ale, sentendomi un po' più leggera. Poco dopo, inizio a prepararmi per la serata. Mi trucco come sempre, un trucco leggero ma curato, e decido di indossare una gonna di jeans grigia nonostante sappia già che creperò di freddo. Aggiungo una felpa nera e lascio i capelli lisci, anche se a volte mi mancano le onde. La piastra però è un casino, e oggi proprio non ne ho voglia.

Dopo essermi messa la giacca, esco e mi ritrovo con Neri in piazza. Finalmente, penso. Quando mi vede, mi accoglie con un sorriso e un abbraccio caloroso.

"Eeeee che bella!" mi dice, stringendomi.

"Graziee" rispondo, staccandomi e osservandolo. "Tu quel borsello mai a casa, eh?" gli chiedo, notando il solito accessorio che non lascia mai.

Lui scuote la testa, ma sorride. Sta in fissa con quel borsello, sembra sempre un pusher, ma ormai ci ho fatto l'abitudine.

Ci avviciniamo al bar e, con mia sorpresa, non siamo i primi ad arrivare. Artie e Tony sono già lì, e ora che ci penso, Tony me l'aveva detto che sarebbe venuto con Artie.
Li salutiamo, e poi mi avvicino a Tony per dargli un bacio sulla guancia,per abitudine. Nemmeno si alza, tanto sa già che dovrò passargli davanti per sedermi. Mentre lo faccio, non perde l'occasione di mettermi le mani sui fianchi, bloccandomi per un attimo da dietro. Sento lo sguardo di Artie su di noi, e quando vedo quel suo sorriso malizioso, non posso fare a meno di sospirare. Sa solo pensare male, come sempre.

Artie poi scambia uno sguardo complice con Tony, e quest'ultimo sorride leggermente.Ecco, penso, chissà quanto hanno parlato di me mentre stavo arrivando. Sbuffo leggermente,cercando di non farci caso.

Poco dopo, arrivano anche Yugi, accompagnato da Ciccio, Ginko e Ale.
Quando entrano, tutti e tre mi lanciano uno sguardo, poi guardano Ale. L'atmosfera cambia leggermente, con un pizzico di tensione.

"Francesco non sta bene," dice Neri, rompendo il silenzio con la sua solita franchezza.

"Ma guardate che ci ho parlato oggi con Ale," dico, togliendomi la giacca e sistemandola sulla sedia.

"Ah, vero l'uscita," interviene Artie, come se volesse ricordare a tutti che era al corrente.

"Ah beh, se ti ha detto quello, figurati," aggiungo, lanciando un'occhiataccia a Tony.

Lei resta.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora