52.

277 16 40
                                    

La mattina dopo, la luce del sole filtra prepotentemente attraverso le grandi vetrate, svegliandomi più presto di quanto avrei voluto. Sono ancora avvolta nelle coperte, un po' calde ma confortevoli,inevitabilmente gli occhi si aprono, e noto Tony accanto a me. È già sveglio e, come al solito, sta per accendersi una canna. Sorrido internamente, perché per lui sembra sempre che il primo pensiero sia per l'erba piuttosto che per me.

Mi muovo leggermente nel letto, ancora assonnata, e lui finalmente si accorge che sono sveglia. Mi saluta con un sorriso mentre mi stringe dolcemente le guance con una mano, poi prende un tiro dalla canna, l'odore pungente riempiendo subito l'aria.

"Mhmmm basta," mi lamento con un tono pigro, cercando di sottrarmi al fumo che si diffonde nella stanza. La sua routine mattutina mi fa sorridere, anche se a volte mi infastidisce un po' l'odore così presto.

"Buongiorno anche a te, Ali," risponde lui con un sorriso leggero, la voce ancora un po' impastata dal sonno.

"Mhmh," mormoro io, ancora mezzo addormentata, tirando le coperte un po' più su e cercando di ritagliarmi un ultimo momento di pace prima di affrontare la giornata.

Prende un tiro lungo e profondo, poi si avvicina per darmi un bacio leggero. Il sapore dell'erba si mescola con il suo respiro e anche se mi ha svegliata solo da pochi minuti, non posso fare a meno di sorridere per la sua dolcezza. "Dovrei essere abituata," penso tra me e me, ma ogni volta è una sensazione un po' strana. È carino, però, non posso negarlo.

Mi morde delicatamente la guancia, e non posso fare a meno di fare una smorfia involontaria.

Mi alzo un po', sedendomi sul letto e appoggiando la testa sulle ginocchia, cercando di coprirmi meglio con le coperte, anche se so che ha poco senso dato che sono praticamente nuda sotto. Nonostante lui mi abbia vista così centinaia di volte, c'è sempre quel leggero imbarazzo che non mi lascia mai del tutto.

"Come hai dormito?" gli chiedo, osservandolo mentre continua a fumare.

"Bene, dai." risponde, tirando un'altra boccata e guardandomi con un sorriso appena accennato. Annuisco, ancora un po' assonnata, e lui mi sorride, continuando a godersi la sua canna.

"Un anno e un giorno oggi," dico, facendo riferimento al nostro anniversario. Lui mi guarda con gli occhi un po' socchiusi, ancora assonnati, e sorride. "Incredibile," dice con la voce un po' impastata, forse per il fumo o forse per il sonno.

"Sei un mongolo," gli dico, sorridendo a mia volta. Sento quel leggero disagio che ogni tanto mi prende, ma so che è solo una sensazione momentanea. Lui mi ha visto così infinite volte, eppure non riesco a farci l'abitudine. Forse è proprio questo che rende tutto più speciale.

Prendo il telefono dal comodino e mi avvicino un po' a lui. Tony mi tira a sé, avvolgendomi con il braccio intorno al collo. Ogni tanto mi dà qualche bacio umido, e posso sentire il sapore del fumo che si mescola con il suo respiro. Continuo a chiedermi come sia ridotta la mia faccia, probabilmente con il trucco tutto sbavato, ma in questo momento non importa davvero.

Rispondo a qualche messaggio, mando il buongiorno a mia madre e vedo che Ale mi ha scritto un sacco di messaggi. Tony non può fare a meno di notarlo, e anche se cerca di non farlo vedere, lo vedo chiaramente che è infastidito.

"Gelosone," sussurro, con un piccolo sorriso.

"Seh, io geloso?" risponde lui, stringendomi un po' di più. dice, cercando di mantenere un tono leggero, ma c'è quella nota nel suo tono che mi dice tutto.

"Dai, non fare così," dico, cercando di raggiungere le sue labbra per un bacio.

"Mhhh..." fa lui, aspirando un altro tiro e guardandomi con un'espressione che è un misto di divertimento e una leggera irritazione.

Mi alzo finalmente dal letto, prendendo al volo una delle sue magliette larghe che mi scivola addosso in modo rilassato. Mi dirigo verso il bagno per struccarmi, ma mentre mi guardo allo specchio, mi rendo conto che il trucco non è poi così disastrato come pensavo. Il mascara ha tenuto bene, nonostante tutto. Mentre mi pulisco il viso, penso a come sarà la giornata, ma subito mi viene da sorridere. Torno in camera e vedo che Tony si è già messo il costume, come se non vedesse l'ora di fare un tuffo.

"Che bellina struccata," dice con quel sorriso un po' furbo, mentre mi porge un costume bianco che ha scelto lui.

Il sorriso mi si allarga sul viso mentre lo abbraccio. Le sue mani si posano sui miei fianchi con una leggerezza che mi fa sentire protetta e apprezzata allo stesso tempo. Il contatto è dolce, ma sento l'energia appena sotto la superficie, pronta a esplodere al minimo segnale.

"Che carino," dico, riferendomi al fatto che si sia preso la briga di scegliere il costume per me. È un gesto piccolo, ma significativo.

"Visto? Che ragazzo perfetto. Per questo dovrei esserci solo io," risponde, il tono apparentemente scherzoso, ma colgo la frecciatina.

Sbuffo con un leggero sorriso. "Ragazzo perfetto, mi aiuti o faccio da sola?" domando, guardandolo negli occhi, mentre tengo il costume davanti a me.

"Ah, come vuoi," dice stringendomi un po' più forte, un gesto che mi fa sorridere ancora di più. Sa che non c'è bisogno di insistere troppo.

Mentre mi aiuta con il costume, non posso fare a meno di notare quanto Tony sia tenero e affettuoso. Ogni suo gesto è pieno di una dolcezza che mi fa sorridere, ma allo stesso tempo è evidente che non riesce a trattenersi del tutto. Quando si avvicina per allacciarmi la parte superiore del costume, le sue mani finiscono inevitabilmente per sfiorare il mio petto.

"Scemo," sbuffo, cercando di mantenere un tono severo, anche se dentro di me non posso fare a meno di sorridere.

Tony ride leggermente, il suono caldo e rilassato, e finalmente allaccia il costume come si deve, anche se nel farlo rimane appoggiato contro di me, il suo corpo che mi avvolge da dietro. Posso sentire il calore della sua pelle contro la mia, e per un momento rimaniamo così, vicini, quasi senza parlare.

Mi giro velocemente e gli do un piccolo schiaffetto sulla spalla, più per gioco che per altro, mentre lui sorride, divertito dal mio tentativo di mantenere un po' di serietà.

"Dai, finito," dico con un sorriso, ma so già che non vedo l'ora di andare in piscina.

Tony continua a sorridere, e senza dire una parola, mi prende per mano e mi guida verso l'esterno, dove la piscina ci aspetta sotto il sole caldo. È una giornata perfetta, e per il pranzo possiamo pensarci dopo.

Una volta fuori, lui è il primo a tuffarsi in acqua, creando una piccola onda che mi bagna leggermente. "Oh, basta,mi hai già bagnata" protesto, ma non posso fare a meno di ridere.

"Ohhh, capirai," risponde ridendo anche lui, mentre riemerge dall'acqua con i capelli bagnati che gli ricadono sulla fronte.

Giro gli occhi, ma con un sorriso, e mi stendo su uno dei lettini vicino alla piscina, godendomi il sole. Tony, nel frattempo, continua a divertirsi in acqua, come un bambino, e per un attimo mi dimentico di tutto il resto.

Lei resta.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora