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La serata non è andata male, anzi, sorprendentemente bene. Alessandro e io abbiamo chiacchierato con leggerezza, e il fatto che abbiamo Yugi come amico in comune rende sempre tutto più facile.
Quando decido di tornare a casa, Alessandro si offre di accompagnarmi. Non fa freddo, ma mangiando poco ultimamente lo sento molto di più. Lui non ci fa caso, ma una parte di me pensa che Tony l'avrebbe notato subito. Si sarebbe accorto che stavo tremando e mi avrebbe dato la sua felpa senza dire nulla.
Sono una stronza, lo so, ma non posso farci niente.
Non riesco a fidarmi di lui. E quando lo vedo, tutto diventa inutile.
Parla poco, fuma spesso, e pure in quel TikTok aveva una canna in bocca.
È evidente che non sta bene nemmeno lui, ma io continuo a rimuginare su quel pezzo. Per chi cavolo è? Mi tormenta, non riesco a togliermelo dalla testa.

Apro il portone di casa e entro, cercando di lasciarmi alle spalle i pensieri. Mi sistemo per dormire, indosso una maglietta lunga e larga e decido di non struccarmi nemmeno. Voglio solo riposare.

Spengo la luce e mi avvolgo nelle coperte. Attacco il telefono al caricatore e, quasi automaticamente, apro Instagram. Scorro pigramente il feed finché non vedo una storia di Tony. Basta, che palle.

Vedo la storia di Tony: due foto scattate in bagno, lui che fuma, ed è veramente sempre bellissimo.
Quel pensiero di rispondergli mi attraversa la mente, e decido di farlo.
Vedo che ha il mio accendino in mano nella foto, e penso che sia il momento giusto per rompere il ghiaccio.
Sento di voler parlare con lui, anche se ho paura che lui non voglia più avere a che fare con me. I sensi di colpa mi opprimono e, forse, sto facendo una cazzata.

Gli scrivo semplicemente: "Oh, il mio accendino."

Subito dopo, chiudo Instagram e cerco di distogliere i pensieri da Tony.
Mi preoccupo che sia stata una mossa avventata, ma ormai il messaggio è stato inviato.
Rimane solo la speranza che non abbia fatto un errore e la consapevolezza di aver aperto una porta che avevo cercato di tenere chiusa.

"Ma lo hai regalato comunque,"
mi risponde Tony poco dopo.

Il messaggio mi fa sorridere, e non posso fare a meno di pensare che abbia ancora il coraggio di rispondermi.

Prendo un respiro profondo e decido di continuare la conversazione, sentendo che forse è il momento giusto per parlare.
La sensazione di aver parlato con lui mi manca tanto, eppure è stato un piccolo conforto.

Purtroppo, dopo quella conversazione su Instagram con Tony, le cose non sono progredite molto.
Lui è sempre impegnato con i tour e le serate, e lo stesso vale per gli altri ragazzi. Mi sono ritrovata a uscire solo con Ale, ma esclusivamente da amici. Con l'estate che sta per finire, so che saranno tutti perennemente occupati, e questa situazione mi dà parecchio fastidio.

Fortunatamente, però, c'è un evento  che potrebbe rianimare un po' la situazione: il compleanno di Artie, che cade a fine agosto.
Ha invitato davvero chiunque, come al solito. La cosa positiva è che Artie non chiede mai regali, e quindi non dobbiamo preoccuparci di nulla.
Come dice sempre Yugi: "si risparmia".

Il giorno della festa arriva finalmente. Neri decide di passare a prendermi insieme a Papa.Saluto entrambi appena li vedo, e ci dirigiamo direttamente alla festa.
So che Yugi ha in macchina con sé Ale, Ginko e Ciccio, mentre Tony dovrebbe arrivare con Kevin e altri suoi amici.
I compleanni di Artie sono sempre così, pieni di movimento e di persone. C'è un'atmosfera caotica ma entusiasmante. Non vedo l'ora di vedere tutti, anche se so già che la presenza di Tony potrebbe rendere la serata un po' complicata. Ma forse, proprio in mezzo a tutta questa gente, riuscirò a capire meglio quello che provo e cosa fare.

Arriviamo finalmente alla festa, e devo dire che il viaggio in macchina con Neri e Papa è stato davvero divertente. Papa è davvero un grande, e con Neri fanno sempre gli scemi insieme.
È una di quelle rare occasioni in cui vedo Neri divertirsi davvero, senza preoccupazioni, ed è bello poterlo vedere così.

Quando arriviamo, la casa di Artie è semplicemente gigantesca. Come al solito, lui esagera sempre con tutto. Ci accoglie con il suo solito entusiasmo, abbracciando forte sia Neri che Papa, e poi stringe anche me in un abbraccio fortissimo, ovviamente tenendo in mano una birra. Non posso fare a meno di girare gli occhi, sorridendo per quanto sia prevedibile.

Ci porta subito dagli altri, e lì vedo Yugi, Ciccio e Ginko che stanno già bevendo come degli scemi, mentre Ale è tranquillo in disparte, intento a fumare una sigaretta. Saluto tutti, e Yugi mi fa un complimento sul mio vestito nero, un po' corto ma comunque adatto alla serata.
Mi sento abbastanza a mio agio, e sembra che la serata stia iniziando nel migliore dei modi.
La serata prende una piega diversa quando Ginko e Ciccio iniziano a portare da bere anche a noi.
Inizio a bere parecchio e, presto, tutto diventa confuso.
Vedo tutto sfocato e mi gira la testa, ma che cazzo.
Mi siedo su un divanetto, o almeno credo, e guardo il telefono: sono le tre.
Passa tutto così velocemente.

A quanto pare, rimarrò qui a dormire, o almeno credo. Vedendo Tony avvicinarsi, mi alzo di colpo e gli vado addosso.

"Oh, tutto ok?" mi chiede Tony, con un tono preoccupato mentre cerco di mantenere l'equilibrio.

Non riesco a concentrarmi bene, è tutto così confusionario. "Devo andare in bagno," dico, cercando di camminare diritta.

Tony mi segue e, in poco tempo, siamo al piano di sopra. Mi siedo sul water chiuso e guardo il soffitto.
Tony si appoggia al lavandino accanto, chiaramente preoccupato.

"Ho bevuto?" chiedo, biascicando le parole e tentando di mantenere gli occhi aperti.

"Molto, Ali," dice Tony, sbuffando un po' e passando una mano tra i capelli. "Ti sei un po' lasciata andare."

Rido senza motivo apparente, le mie risate sembrano eccessive. "Sei bello, lo sai?" dico, appoggiandomi al muro con la testa inclinata all'indietro.

Tony alza gli occhi al cielo, ma non può trattenere un piccolo sorriso.

"Non ti odio più, sai?" continuo, ridendo. "È da tutta la sera che penso a quanto sei bello."

Tony scuote la testa, il sorriso si allarga leggermente.

"Sei solo ubriaca," dice Tony, cercando di mantenere la calma.

"No, lo penso veramente," dico ridendo, cercando di mantenere il controllo, ma le mie parole escono confuse.

"Mh,mh," dice lui, incrociando le braccia e alzando un sopracciglio.

"Ti voglio tanto bene," continuo a ridere, "voglio baciarti."

Tony sbuffa e scuote la testa. "Ali, non è il caso. Vai a riposarti, ti farò compagnia."

Mi alzo lentamente, mentre Tony mi guida verso un letto dove posso riposare. "Ma... sei sicuro?" chiedo, ancora un po' confusa e incerta.

"Certo, non ti preoccupare," dice lui, cercando di aiutarmi a sistemarmi. "Ma riposa un po', ok?"

Mi sdraio sul letto, ma non riesco a prendere sonno.
Mi sento stanchissima, ma il sonno sembra sfuggirmi. Mi rigiro e rigiro, cercando di trovare una posizione comoda.

"Non ho sonno," dico un po' biascicando, con la testa che mi gira.

Tony, seduto accanto al letto con il telefono in mano, alza lo sguardo e dice con calma:
"Provaci."

"Ti odio," dico, ancora confusa.

"Mh, mh," risponde lui, con un tono neutro.
È come se stesse cercando di mantenere la calma di fronte alla mia confusione.

"Non è vero," aggiungo ridendo, cercando di non prendere sul serio i miei stessi sentimenti.

"Cerca di dormire, su," dice Tony, cercando di essere rassicurante.

Mi sveglio confusa, il sole che filtra dalla finestra mi infastidisce. Vedo Tony accanto a me, e per un momento non riesco a capire cosa stiamo facendo insieme. Mi alzo, ancora confusa, e controllo il telefono. Sono le sei del mattino. Che diavolo? Ho dormito solo tre ore?
Mi chiedo quanto ho bevuto per arrivare a questo punto. Rimetto il telefono nella borsa e provo a riprendere fiato, cercando di sistemare la confusione della notte.

Provo a riaddormentarmi, ma non ci riesco.
La sua presenza accanto a me mi rende nervosa, e continuo a ripensare a cosa ho potuto dire o fare durante la notte. Mi chiedo se ho detto cazzate o se ho fatto qualcosa che ora potrebbe complicare ulteriormente le cose.

Lei resta.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora