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Prendo il telefono dalla borsa e noto diverse chiamate perse da Yugi.
Lo guardo confusa e decido di richiamarlo subito, mettendo la chiamata in viva voce.

"Ali, dove cazzo state?" dice Yugi, visibilmente agitato.

"Che succede?" chiedo cercando di ascoltare, preoccupata.

"Artie sta male, quei due non si trovano.
Senti, muovetevi, stiamo fuori."

"Ok, arriviamo," rispondo rapidamente, chiudendo la chiamata e guardando Tony con preoccupazione.

Lui mi fa cenno di uscire subito e, senza dire una parola, corriamo fuori dalla discoteca.
Una volta fuori, vediamo Yugi che ci fa segno di seguirlo. Attraversiamo la folla e arriviamo al marciapiede, dove Artie è seduto con la testa tra le mani, visibilmente sofferente.

"Che succede?" chiedo inginocchiandomi
accanto ad Artie.

"Non lo so, ha iniziato a sentirsi male all'improvviso," risponde Yugi,visibilmente preoccupato.

"È stato qualcosa che ha bevuto?" chiede
Tony, cercando di capire la situazione.

"Non lo so, stava bene fino a un'ora fa," risponde Yugi.

Provo a parlare con Artie, cercando di attirare la sua attenzione.
"Artie, mi senti?  Che succede?"

Artie alza lentamente la testa, il viso pallido e gli occhi sfocati.
"Non... non lo so, Ali. Mi sento strano."

"Cosa hai bevuto?" chiedo, cercando di mantenere la calma.

"Solo un paio di drink, niente di strano," risponde con voce tremante.

Tony si avvicina mettendosi vicino dall'altra parte di Artie.
"Forse qualcuno gli ha dato qualcosa senza che lui se ne accorgesse. Dobbiamo portarlo in hotel."

Annuisco e ci diamo da fare per sollevarlo.
Yugi prende un braccio e Tony l'altro.
Giulia e Neri arrivano correndo, preoccupati per la situazione.

"Cosa sta succedendo?" chiede Giulia, guardando Artie con ansia.

"Non lo sappiamo, sembra che qualcuno gli abbia dato qualcosa," spiego io, mentre ci muoviamo verso le macchine.

Riusciamo a raggiungere un posto più tranquillo, un angolo buio del parcheggio.
Artie sembra migliorare leggermente, ma è ancora pallido e confuso.

"Dobbiamo portarlo a casa," dice Neri, guardandoci. "Non può restare qui."

"Sì, andiamo," dico io. "Artie, riesci a camminare?"

Lui annuisce debolmente e ci aiutiamo a sorreggerlo.
Ci dirigiamo verso la macchina, preoccupati ma determinati a farlo stare meglio.
Yugi lo sistema sul sedile posteriore, mentre io salgo davanti.

"Vado piano," dice Yugi, accendendo il motore e uscendo dal parcheggio. "Tutto ok dietro?"

"Sì," risponde Tony, seduto accanto ad
Artie. "Cerco di tenerlo sveglio."

Neri e Giulia ci seguono dietro nell'altra macchina.
Sono un po' agitata, e Yugi va abbastanza veloce mentre Tony continua a fare domande ad Artie, cercando di capire cosa sia successo.
Arrivati in hotel, tutti lo aiutiamo a scendere dalla macchina e ci dirigiamo verso l'ascensore.
Andiamo a turno per salire, visto che siamo in tanti. Giulia apre la porta della camera di Yugi e Artie, e lo spostiamo delicatamente sul letto.

Neri guarda Tony e si scambiano degli sguardi complici. C'è una tensione palpabile nell'aria.

"Che ha?" chiedo a Yugi, sentendo crescere l'ansia.

Quei tre si guardano tra di loro, visibilmente preoccupati.

"Oh, parlate cazzo!" sbotta Giulia, perdendo la pazienza.

"Droga, probabilmente," dice Neri, con un tono grave.

"Già," conferma Tony, scuotendo la testa.

"Ma seriamente?" dico, incredula e preoccupata.

"Facciamolo bere," suggerisce Yugi, cercando di mantenere la calma.

Tony prende una bottiglia d'acqua dal frigo bar e cerchiamo di farla bere ad Artie.
Lo vediamo debolmente rispondere ai nostri tentativi, ma è ancora molto scosso.

"Povero," mormoro, accarezzandogli la fronte.

Yugi si siede accanto a lui, cercando di tenerlo sveglio.

Giulia si avvicina e mi prende per mano, cercando di darmi conforto.
Annuisco, ma la preoccupazione è ancora evidente sul mio volto.
Neri e Tony continuano a scambiarsi occhiate, probabilmente discutendo silenziosamente su cosa fare dopo.

"Artie, oh, resta sveglio," dice Tony, dandogli dei colpetti leggeri.

"Ma che fai?" chiede Giulia, preoccupata.

"Saprà come fare no?" sbotta Neri, visibilmente frustrato.

"Calmati," dico, cercando di mantenere la calma.

Restiamo qui un po' più a lungo. Dopo un bel po', Artie sembra riprendersi, si rilassa e si poggia sul cuscino.

"Apposto, domani starà meglio," dice Yugi, sospirando di sollievo.

Tutti annuiamo e ci diamo la buonanotte.

"Io resto," dice Tony, sedendosi accanto a Artie sul letto, mentre Yugi si dirige in bagno.

"Sei sicuro?" chiedo, rimanendo in piedi accanto al letto.

Tony annuisce e io mi avvicino, abbassandomi per dargli un bacio sulla guancia.

"Però è stato bello prima," dico con un sorriso.

Tony sorride leggermente e mi bacia sulle labbra.
"Ti amo tanto," sussurra.

"Anch'io," rispondo.

Mi tira a sé, abbracciandomi teneramente.
Proprio in quel momento, Yugi esce dal bagno, cambiato e pronto per la notte.

"Restate qua voi due?" chiede Yugi.

"Io sì," dice Tony.

"Resterei se ci fosse posto. Se avete bisogno, tanto siamo vicini," dico, prendendo la borsa per andarmene.

"Tony, vai pure, stai tranquillo. So gestirlo," dice Yugi con calma.

Mi ricordo che, in momenti simili, Yugi aveva sempre aiutato Tony.
Tony sospira, dà un abbraccio a Yugi, e senza pensarci sorrido,non si abbracciavano da mesi.

"Ci vediamo domani," dice Yugi, con un sorriso affettuoso.

"Certo," rispondo, e con un ultimo sguardo a Tony, lasciamo la stanza.

Torno nella nostra stanza con Tony, riflettendo sulla serata.
Speriamo che Artie si riprenda presto e che domani sia un giorno migliore.

Lei resta.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora