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Mentre giro il cibo nel piatto, mio padre mi chiede, "Ali, Tonino è stato qui ieri sera?" Annuisco, ancora assorta nei miei pensieri, "Mhmh." La serata di ieri non è stata proprio come avrei voluto; non abbiamo chiarito del tutto e mi sembra che Tony sia ancora un po' risentito. Abbiamo scambiato qualche messaggio, ma entrambi siamo stati troppo occupati per parlare davvero.

"Che carini che siete," dice mia madre mentre raccoglie i piatti dalla tavola, incluso il mio. Non ho più fame. "Magari organizziamo una cena con i suoi, no?" chiede mio padre, cercando di rompere il silenzio che si è creato.

"Come volete," rispondo distrattamente, la mente ancora rivolta alla conversazione di ieri.

"Sì, in effetti, è da tantissimo che non ci parliamo," aggiunge mia madre mentre si siede, sistemando le tazzine per il caffè. Mio padre serve il caffè a tutti, come al solito, e prende una sorsata dalla sua tazzina.

"Poi non lo vedo mai lui, quindi sarebbe bello scambiare due parole," dice mio padre, cercando di coinvolgermi nella conversazione. Annuisco mentre sorseggio il caffè, lo sguardo fisso sulla TV nel salotto.

"Oggi ha una data, però poi gli chiedo," dico, cercando di mostrarmi interessata, anche se in realtà sono ancora persa nei miei pensieri.

I miei genitori annuiscono, contenti della mia disponibilità, mentre io continuo a sorseggiare il caffè.

"Ormai è da un bel po' che va avanti," dice mia madre, guardandomi con un sorriso affettuoso mentre raccoglie le tazzine dal tavolo.

"Sì, è vero," rispondo, posando la mia tazzina con un leggero sospiro. Mi sento un po' pensierosa, ma cerco di nasconderlo.

"Ti è sempre piaciuto," aggiunge mio padre, lanciandomi un'occhiata mentre si serve un altro po' di caffè.

Sorrido appena, cercando di non far trasparire troppo quello che sento. "Ma se tutti mi volevano con Matteo," rispondo con una risata leggera, cercando di stemperare l'atmosfera.

Mio padre annuisce, sorseggiando il caffè. "Anche Francesco non era male, un bel tipetto," dice, alzando un sopracciglio come se stesse rivedendo tutte le opzioni.

"Ma Tony è il migliore, fidati," interviene mia madre, decisa. C'è un tono di sicurezza nella sua voce che mi fa sorridere, ma al tempo stesso mi fa sentire una piccola stretta al petto.

"Se solo non fumasse così tanta erba, sarebbe il mio preferito," aggiunge mio padre con una risata ironica, anche se so che in fondo quella cosa gli dà davvero fastidio.

"Dai, papà..." rispondo un po' infastidita, sentendo il bisogno di difendere Tony, anche se dentro di me so che le cose tra noi non sono così perfette in questo momento.

Lui mi fa una linguaccia per sdrammatizzare, e io gliela ricambio, cercando di ignorare la tensione che sento.

"Insieme a Ivan, sono i più tatuati," continua mio padre, scuotendo la testa con un sorriso divertito.

Annuisco, anche se la conversazione sta prendendo una piega che preferirei evitare.

"Ma Ivan sta ancora con quella ragazza?" chiede mia madre, riferendosi ad Anna.

"Ma va, si sono lasciati da un bel po'," rispondo io, quasi distrattamente. Artie non è proprio il tipo da relazioni serie ora, e ormai lo sappiamo tutti.

"È sempre stato così, non che Tonino fosse da meno, eh," dice mio padre, alzando un sopracciglio come a sottolineare la sua osservazione. So che ha ragione, ma sentire certe cose da lui mi dà sempre una strana sensazione, quasi un fastidio.

"Vabbè, ma con Ali sta durando," interviene mia madre, cercando di rassicurare mio padre. C'è una nota di speranza nella sua voce, come se volesse convincere tutti noi che tutto andrà bene.

"Eh, ma non dimentico quando si erano lasciati," ribatte mio padre, con quel tono protettivo che mi ha sempre fatto sentire al sicuro, ma che ora mi pesa un po'. È lo stesso atteggiamento che ha Neri, solo che mio padre ha tutte le ragioni di essere così.

"Vabbè, parlate dei miei amici da soli, io vado di sopra," dico alzandomi dalla sedia, cercando di sfuggire alla conversazione che sta diventando troppo invadente.

"Dai, non fare così," dicono entrambi quasi in coro, con quell'insistenza che solo i genitori sanno avere.

Giro gli occhi, rassegnata, e alla fine mi lascio convincere. Mi risiedo, sapendo che non riuscirò a scappare così facilmente. Alla fine, la conversazione si allontana da Tony e si sposta su altri argomenti più leggeri.

Quando finalmente risalgo in camera, dopo una lunga conversazione con i miei, mi sento completamente esausta. È come se la mia batteria sociale fosse arrivata a zero. Nonostante il calore familiare, parlare di tutto e di niente mi ha svuotata.

Mi tolgo i vestiti e mi infilo subito il pigiama, morbido e caldo. Essendomi già lavata prima di scendere per cena, sono pronta a buttarmi sul letto senza altre preoccupazioni. Mi sdraio tra le coperte, e il calore del letto mi avvolge, regalandomi una sensazione di conforto immediato. Amo l'inverno per questo, per la sensazione di rifugio che offre quando ci si può avvolgere in qualcosa di caldo.

Mentre mi rilasso, un pensiero attraversa la mia mente: tra qualche giorno, io e Tony faremo un anno insieme. Un anno intero. Con tutto quello che è successo di recente, soprattutto con la situazione con Ale, mi chiedo se ho rovinato un po' la magia di questo traguardo. Spero solo che Tony, nonostante tutto, si stia divertendo stasera e non stia facendo nulla di grave.

Lei resta.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora