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Tornata a casa dall'università, sono completamente esausta. La giornata è stata lunghissima e non vedo l'ora di rilassarmi. A cena sarò da sola: i miei genitori sono usciti con degli amici di famiglia e, a dire il vero, sono contenta che si stiano godendo la serata. Le cose tra di loro vanno super bene, e questa piccola pausa per me è perfetta.

Dopo una doccia calda, mi infilo subito il pigiama e mi sento già meglio. Guardo l'orologio: sono quasi le sette e la pasta che mia madre ha cucinato si è ormai freddata. La metto a scaldare, e mentre giro la pasta sui fornelli, sento il telefono vibrare. È Tony. Rispondo e metto subito il vivavoce, così posso continuare a cucinare.

"Dimmi, Tonino," dico con un tono rilassato.

Dall'altro lato della linea sento il suo respiro e poi, con quella voce che ogni volta mi fa sciogliere, mi chiede: "Amore, sei ancora da sola, sì?"

Quel "amore" mi colpisce in pieno. Cerco di non farlo notare troppo, ma dentro di me sorrido come una bambina. "Sì, sono ancora sola. Perché?" gli chiedo curiosa, cercando di mantenere il tono neutro, anche se una parte di me già sa cosa sta per chiedere.

"Stasera sono in sbatti... la data è saltata. Se vuoi, passo da te," dice lui, e io sento il cuore accelerare.

La sua proposta arriva come una sorpresa, anche se lo desideravo. Cerco di mantenere la calma, ma dentro di me sto festeggiando. "Davvero? Sì, certo che puoi passare," rispondo, cercando di non sembrare troppo emozionata. "Ma devo ancora mangiare, eh," aggiungo, quasi a voler mettere un limite alla mia euforia.

"Dai, ti faccio compagnia mentre mangi," dice lui con quella semplicità che mi fa capire quanto tiene a me, anche nei piccoli gesti.

Sorrido da sola. "Va bene... però copriti bene, che fuori fa troppo freddo," dico con un tono premuroso.

"Sisisisi, tranquilla," risponde lui, un po' scherzoso come sempre, e poi ci salutiamo.

Chiudo la chiamata e per un attimo resto lì, con un sorriso che non riesco a trattenere.

Dopo una quindicina di minuti, finalmente Tony arriva. Io nel frattempo ho preparato la tavola solo per me e ho iniziato a mangiare, sinceramente avevo troppa fame per aspettare. Quando entra in casa, si siede subito di fianco a me, rilassato, ma lo vedo subito attaccato al telefono. Non che mi dia fastidio, ma lo noto.

"Buona?" mi chiede, lanciando uno sguardo al mio piatto.

"Mah..." faccio io con un mezzo sorriso. "Più o meno."

Lui annuisce, concentrato sul telefono. Lo vedo rilassato, ma allo stesso tempo continua a guardarmi, quasi a controllare che stia bene.

Sbuffo leggermente e dico: "Ho finito, non è che devi preoccuparti." Cerco di farlo smettere di fissarmi, è un po' strano.

"Vabbè... ti tenevo d'occhio, no?" risponde lui, poggiando il telefono sul tavolo e alzando leggermente le spalle, come a giustificarsi.

Sbuffo di nuovo e mi alzo per mettere il piatto nel lavandino. Mentre spengo le luci della cucina, lui mi segue con lo sguardo e poi, senza dire niente, mi segue di sopra. Vado subito in bagno a lavarmi i denti, e quando esco, lo trovo bello spaparanzato sul letto della mia camera, sempre con quel maledetto telefono in mano.

Sospiro e mi avvicino, lo guardo con un sorrisetto e dico: "Molla sto telefono." Non gli do nemmeno il tempo di rispondere, gli prendo il cellulare dalle mani e lo metto sul comodino, lontano da lui.

Tony mi guarda con un'espressione sorpresa, ma sorride divertito. "Ah, così?" dice ridendo leggermente , mentre si tira su leggermente per guardarmi meglio.

Lei resta.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora