17.

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Tornati a casa, tutti mezzi stravolti, alcuni si mettono subito a dormire.
Vedo Neri e Artie mangiare in cucina, niente di che, e Yugi andare a farsi una doccia.
Io mi cambio in camera mettendomi più comoda, prendo dei pantaloni del pigiama e una maglietta larga a maniche corte di Neri.
Poi prendo lo struccante, mi siedo sul pavimento e mi strucco per terra con lo specchio davanti.
Sono stravolta.
Vedo Tony entrare, buttando il telefono sul comodino e buttandosi poi sul letto.

"Che stanchezza," dice.

"Mm," dico facendo sì con la testa.
Lui si alza, si toglie la maglietta e i jeans, cambiandosi con dei pantaloni del pigiama e una maglietta comoda.

"Ti aiuto?" mi chiede.

"Nono, tranquillo," dico guardandolo.

Dopo neanche due minuti siamo entrambi per terra e mi sta struccando lui, sono sempre lenta la notte a struccarmi.

"Comunque struccata sei più bella," mi dice guardandomi mentre mi strucca.

"Mm, non so," dico un po' così, imbarazzata ma lusingata dal complimento.

Tony continua a passare il cotone delicatamente sul mio viso, rimuovendo il trucco con cura.
La sua vicinanza e la sua attenzione mi fanno sentire al sicuro e amata.
Finisce di struccarmi e mi sorride, i suoi occhi brillano di dolcezza.

"Fatto," dice, mettendo da parte lo struccante.

"Grazie," rispondo, sentendo il calore nel cuore.

Ci alziamo dal pavimento e ci dirigiamo verso il letto. Tony mi abbraccia, tirandomi vicino a sé.

"Sei stanca?" chiede, accarezzandomi i capelli.

"Sì, però sono felice," rispondo.

"Anche io," dice, baciandomi dolcemente sulla fronte.

Ci sdraiamo nel letto e tiro su le coperte.
Mi giro per guardarlo, notando ancora le lampade accese.
Una delle cose che mi piace di lui è il fatto che abbia così tanti tatuaggi.

"Mi sento bene con te, scusa se ho paura per questo o se non abbiamo fatto passi," dico.

"Devi stare tranquilla, non mi interessa di quello.
Sto bene con te, mi basti tu," risponde.

"Sì, ma con le altre..." inizio.

"Ali, non mi importa. Le altre non mi sono mai piaciute come mi piaci tu," interviene sembrando un po' scocciato

"Va bene," dico, rilassandomi.

"Io non ho mai avuto nessuno, quindi è nuovo per me," aggiungo.

"Lo so, Ally. Tranquilla, ti aspetto," mi assicura, dandomi un bacio leggero.

Finiamo per abbracciarci e poi ci addormentiamo insieme.
La giornata passa in fretta e la sera arriva subito.
Yugi e Artie sono usciti insieme a due amici di Yugi, mentre Neri è rimasto con noi, Alessandro e l'altro ragazzo.
Io e Tony siamo di sopra, prima di cena.

"Ragazzi, tra poco è pronto," ci dice Neri aprendo la porta.
Annuiamo e lui la richiude, lasciandoci di nuovo soli. Non abbiamo fatto granché oggi, siamo stanchi entrambi.
Siamo sul letto, abbracciati.
Io sono sopra di lui, accoccolata.
Tony mi fa i grattini da sotto la felpa, e ho il cappuccio in testa.
Sento che le sue mani, anche se delicatamente, vanno un po' più sotto, ma non mi dispiace.
Alzo la testa e gli do un bacio.
Lui sorride e iniziamo a baciarci in modo più serio.
Sposta le mani verso la mia schiena e io gli prendo il viso con le mani, intensificando il bacio.
Tony mi dà dei baci umidi sul collo che mi fanno rabbrividire un po'.
Le sue mani si spostano sotto la mia schiena, stringendomi leggermente, e le nostre lingue si incastrano.
Non sento il bisogno di fermare questo momento, nonostante ieri avessi quella "paura".
Il bacio va avanti per un po.
Poi si stacca e si passa le mani sugli occhi dalla stanchezza.
"È meglio se smettiamo, mm?" dice.

"Perché?" chiedo.

"Ali, dai," mi dice, sorridendo,facendomi capire la situazione lì sotto.

Sorrido e gli do un bacio sul naso.
"Va bene," dico.

Sentiamo Neri chiamarci e io scendo subito dal letto. Tony si alza e si abbassa la felpa.
Rido, e lui gira gli occhi.

"Colpa tua," dice mettendomi il braccio intorno al collo.

Gli faccio la linguaccia e scendiamo di sotto, ridendo insieme, pronti per la cena.
Scendiamo di sotto per la cena e la situazione è tranquilla.
Tony mangia con il cappuccio ancora sulla testa mentre gli altri chiacchierano animatamente.
Neri si occupa di servire i piatti, distribuendo porzioni generose a tutti.
Il clima è rilassato, eppure sento una tensione leggera tra me e Tony dopo il momento di poco fa.
Ci sediamo a tavola insieme agli altri.
Alessandro e il suo amico sembrano integrarsi bene nel gruppo, e la conversazione scorre su argomenti casuali.
Tony e io ci scambiamo qualche sguardo  di tanto in tanto, ma cerchiamo di non far trasparire troppo di quanto accaduto poco prima.

"Come vi siete trovati ieri sera?" chiede Neri, rompendo il silenzio momentaneo.

"È stato divertente, vero?" risponde Alessandro , guardando tutti per conferma. "Non male per un Capodanno al lago."

L'amico annuisce con entusiasmo.
"Sì, è stato bello ballare,Mi sono divertito."

Io mi limito a sorridere, sentendo il bisogno di non dire troppo.
Il pasto procede senza intoppi.
Finita la cena, Yugi, Artie e gli altri due ragazzi tornano, e comunicano di dover partire domani mattina.
Alla fine, tutti e quattro decidono di partire domani mattina, e sembrano felici della scelta, anche se il motivo non è del tutto chiaro.
La serata prosegue con me che passo un po' di tempo con Neri a parlare fuori in veranda; non voglio allontanarmi da lui ora che sto con Tony.
Artie, Tony e Yugi trascorrono del tempo con gli altri all'interno.

"Come stai?" chiedo a Neri, accendendo una sigaretta e sedendomi sul divano, mentre lui è di fronte a me seduto nell'altro.

"Bene e tu?" mi chiede, curioso.

Fa freddo, entrambi indossiamo le giacche, e stranamente anche lui fuma, sigarette ovviamente.

"Bene," dico.

"Tonino ti tratta bene, vero?" mi chiede.

"Sì," rispondo.

"Non è ancora ufficiale?" mi chiede, mettendosi le mani in tasca.

"Mmh, no. È un problema?" chiedo, agitandomi leggermente.

"No, Ali, no," dice sorridendo.
"Con calma arriverà il momento," mi rassicura.

Annuii, tirando su una boccata di sigaretta mentre Neri mi guarda pensieroso.

"Lo vedo sereno comunque," mi dice.

"Si?" chiedo, curiosa di sapere cosa ha in mente.

Lui annuisce e cambiamo argomento, parlando di lui stesso.
Mi racconta che non sta frequentando nessuna ragazza al momento e che insieme a papa stanno finendo l'album e che la cosa lo rende molto felice.

"Poi riguardo a Tony," mi chiede, con un tono un po' curioso.

"Dimmi," rispondo, preparandomi mentalmente ad affrontare una possibile discussione da "padre cinquantenne".

"Se succede qualcosa, parlarmene, intendo in generale, litigate o cose più importanti per te," mi dice seriamente.

"Certo, Neri, lo farei. Non è successo nulla di particolare, zero litigate o cose strane," rispondo sinceramente.

"Nulla, nulla?" insiste.

"Nulla, scemo," dico, sorridendo per stemperare un po' l'atmosfera.

Neri ride e mi prende in giro un po', ma so che lo fa solo perché gli importa.
Continuiamo a parlare ancora un po' mentre fumiamo, godendoci la tranquillità del lago.

Lei resta.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora