19.

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Dopo la serata di Tony, torniamo a casa sua.
È sabato e il suo DJ set è andato alla grande.
Entriamo in una casa che per me è un po' un ritorno dopo tanto tempo; non ci entravo da quando avevo sei anni, letteralmente.
Una volta dentro, mi tolgo i tacchi.
Saliamo in camera sua e Tony mi passa qualcosa per cambiarmi e stare più comoda.
Vado in bagno, stavolta senza voglia di struccarmi, semplicemente pettinando i capelli lisci.
Quando torno da lui, lo trovo cambiato, indossa solo i pantaloni del pigiama.
Ci sdraiamo insieme e accendiamo un po' la TV.

"Sei stato bravissimo stasera, hai spaccato." gli dico girandomi per guardalo.

"Grazie, Ali," mi risponde con un bacio leggero.

Mi avvicino a lui, e mentre mi abbraccia, sorride.
Mi bacia sulla fronte e accarezza i miei capelli con gesti delicati.
Sorrido felice e gli prendo il viso tra le mani.
Iniziamo a baciarci, e quel bacio è diverso, dolce ma carico di un'importanza che non riesco a definire.
Sono sotto di lui mentre ci baciamo dolcemente e con il contatto delle labbra che si susseguono con tenerezza.
Piano piano i suoi baci scivolano verso il mio collo, umidi e delicati, facendomi rabbrividire leggermente. Prendo il suo viso tra le mani e continuiamo così per un po'.
Poi, con delicatezza, inizia a scendere ancora più giù, alzando la mia maglietta e baciandomi il costato.
Alzo lo sguardo verso di lui.

"Posso? Sei sicura?" mi chiede guardandomi.

lo annuisco e continua a baciarci scendendo piano piano.
Mi rilasso completamente anche se non è facile,sento le sue mani premere leggermente sulle mie cosce e lasciando baci umidi su di esse.
Gli riprendo il viso tra le mani e continuiamo a scambiarci baci delicati e appassionati.
Si posiziona tra le mie gambe e le nostre labbra si incontrano insieme alle nostre lingue,facendomi sentire un brivido per tutto il corpo.

"Ali, sei sicura?" mi chiede dolcemente guardandomi negli occhi.

Annuisco
"Sì," rispondo con fermezza.

"Va bene," accetta con un sorriso.

Dopo aver compiuto il fatidico gesto, ci ritroviamo abbracciati.
La mia testa riposa sul suo petto mentre Tony fuma una canna guardandomi di tanto in tanto e accarezzandomi i capelli.

"Come stai?" mi chiede lui un po' incerto.

"Bene," rispondo, un po' stanca, sempre appoggiata al suo petto.

"Sicura?" continua a domandare con premura.

"Uhmm, e tu?" chiedo guardandolo.

"Bene," risponde, dandomi un bacio sulla fronte.

"Posso?" chiedo, indicando la canna.

"Certo," risponde lui.

Mi alzo leggermente, coprendomi anche se non c'è bisogno, e fumo mettendo i gomiti sulle ginocchia.
Sento Tony che mi guarda mentre sono accanto a lui.

"Che guardi?" chiedo, curiosa della sua espressione.

"Nulla, sei bellissima anche così, non so come tu faccia," mi dice guardandomi , facendomi sorridere.

"Smettila, scemo," rispondo sorridendogli

"È vero," ribatte, prendendo la canna e passandomela mentre ci sdraiamo insieme.

"Attenzione o brucio il lenzuolo," lo avverto scherzando, cercando di mantenere un tono leggero nonostante la situazione.

"Capirai," risponde lui con un sorriso complice, continuando a fumare.

Finiamo di fumarla, arrivando a metà circa prima che Tony la spegne.
Mi guarda negli occhi e prende delicatamente il mio viso tra le mani.

"Ti amo, Ali," mi dice con sincerità.

"Anch'io ti amo," rispondo dolcemente.

"Grazie per stasera," aggiungo io.

"Grazie a te che ti sei fidata di me," dice lui sorridendomi.

Alla fine ci addormentiamo così, abbracciati stretti nel letto.
Tony tiene ancora le braccia intorno a me mentre ci lasciamo andare al sonno.

Mi alzo piano dal letto, sentendo le voci provenire dal salotto al piano di sotto.
L'ansia mi pervade, temendo che la madre di Tony, mi veda cosi e con il trucco colato sul viso.

"Tony," bisbiglio cercando di svegliarlo.

"Mm?" mi risponde lui, guardandomi con aria confusa.

"Tua madre," dico, cercando di nascondere l'imbarazzo.

"Ali, tranquilla. Ti conosce meglio di me," mi risponde, sbuffando e gettandosi sul letto come un sacco.

"Sono nuda,con te, fai tu," dico un po' imbarazzata.

"Va bene," dice Tony con un sospiro, dirigendosi verso il suo armadio per prendere le cose pulite per me.

Lo osservo mentre si dirige verso l'armadio, indossando solo i boxer.
È bellissimo anche così, i suoi tatuaggi mi piacciono troppo.
Mi da una sua tuta e una maglietta, e decido di prendere le cose in mano.
Mi dirigo in bagno, mi cambio velocemente, pettino i capelli e cerco di rimediare al trucco colato.
Per fortuna trovo uno struccante nel bagno e lo uso per rimuovere il trucco.
Ritorno nella camera di Tony, lo trovo un po' assonnato
Le sue mani si avvicinano ai miei fianchi e mi tirano verso di lui.

"Scusami, sto morendo di sonno," mi dice guardandomi con occhi stanchi.

"Tranquillo," rispondo sorridendo.
Sento le sue mani scendere leggermente lungo la mia schiena e stringendo leggermente.

"Non ti allargare," dico roteando gli occhi.

"Scusami, però ieri notte..." inizia a dire.

"Zitto," lo interrompo.

"Va bene, mi preparo e scendiamo," dice, alzandosi. Annuisco.
Si veste velocemente, indossando una felpa e dei pantaloni del pigiama, e poi scendiamo di sotto.

"Buongiorno amore, Alice! Da quanto tempo!" esclama sua madre abbracciandomi calorosamente.

"Cosa ci fai qui?" mi chiede, poi guarda Tony con uno sguardo interrogativo.
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"State insieme?" ci domanda mentre facciamo colazione insieme.

"No," risponde Tony mangiando.

"Più o meno, dai," dico io, cercando di essere sincera.

"Con mio figlio proprio? Alice, era meglio Matteo," dice sua madre con un sorriso forzato.

Sorrido, mentre Tony alza gli occhi al cielo continuando a mangiare.

"Tua madre lo sa?" mi chiede sua madre, visibilmente preoccupata.

"Mm, no, non sa nulla," rispondo.

"Nemmeno che hai dormito qui?"

"Sì, cioè, le ho detto che dormivo qui ma non si fa domande," dico cercando di tranquillizzarla.

"In effetti," dice lei, riflettendo sul fatto che siamo amici da sempre.

"Comunque sei veramente bellissima, lo sei sempre stata ma sai non ti vedevo da molto," dice la madre di Tony, guardandomi con affetto.

"Grazie," rispondo sorridendo.

"Sentite, io devo sistemare e poi andare al lavoro. Quando vuoi, Ali, vieni pure," mi dice abbracciandomi.

"Certo," rispondo, ricambiando l'abbraccio.

Tony si alza e mette il piatto nel lavandino.
Decido di chiamare mia madre per farmi venire a prendere.
Metto la giacca, i calzini e le scarpe.
Dopo un po', sento il suono del clacson di mia madre fuori dalla casa.
Saluto ovviamente la madre di Tony e anche lui con un bacino leggero.

"Ci vediamo a scuola, mm?" dico.

"Certo," mi risponde annuendo e sorridendomi dolcemente.

Lei resta.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora