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Dopo una settimana senza vedere tutti, siamo finalmente tornati alla vecchia routine, quella che mi mancava tantissimo. A casa di Yugi con questi quattro idioti, e, lo ammetto, mi mancano davvero.

Non vedo l'ora di passare del tempo con loro, quindi mi sono pure truccata e vestita bene. Se Tony non mi degna di abbastanza attenzione, giuro che lo ammazzo. Fa un freddo cane fuori, ma non importa: oggi l'università è andata benissimo e sono di ottimo umore.

Quando salgo da Yugi, lui mi ha già aperto e appena entro in casa, mi accoglie una scena che mi fa ridere. Tutti stanno mangiando come se non avessero visto cibo da giorni. Probabilmente hanno fatto  after e ora stanno cercando di riprendersi. L'aria è piena di odore di erba e sigaretta, segno evidente che senza di me non sanno sopravvivere per più di due giorni.

Appena mi vedono, fanno tutti un casino, ma noto subito che Tony non c'è. Ridendo, li guardo e li saluto:

"Coglioni," dico affettuosamente mentre vado ad abbracciare Neri e Yugi. Artie, invece, è troppo impegnato a sbranare il suo panino per abbracciarmi, quindi gli rubo semplicemente gli occhiali dalla testa.

"Belle treccine nuove,Artie," gli dico mentre osservo.

"Grazie, spaccano, lo so già," risponde Artie con la bocca piena, mordendo un altro pezzo di panino con un sorrisetto soddisfatto.

Proprio in quel momento, vedo Tony scendere le scale. "Buonasera ," dico, mentre lo abbraccio con affetto. Lui mi sorride e mi dà un bacio, ma nonostante quel gesto affettuoso, sento già una leggera tensione dentro di me. Mi aspetto che mi dica qualcosa di più, magari una battuta o un complimento, ma rimane in silenzio.

"Minchia, hai pisciato dieci minuti," commenta Artie, con il suo solito tono provocatorio.

Neri sbuffa, e Yugi ride mentre si versa una birra. Tony non risponde, si limita a girare gli occhi e si siede pesantemente sulla sedia, visibilmente stanco. Decidiamo di spostarci tutti in salotto, continuando a chiacchierare.

Parliamo un po' dei giorni in Sardegna, e noto che sono tutti belli stanchi, con l'energia tipica di chi ha tirato troppo la corda. Fortunatamente, non c'è nessun accenno ad Ale o altre questioni delicate, e sinceramente preferisco così. Mi godo la serata con loro, anche se quel piccolo fastidio dentro di me per Tony non riesco proprio a scacciarlo. Ma per ora, cerco di rilassarmi e di lasciarmi andare alla compagnia.

"Dormite qua tutti?" chiede Yugi, guardandoci con un sorriso complice.

"Bro, io devo andare da Giulia stasera," risponde Neri, un po' dispiaciuto. Lo guardo con affetto, pensando a quanto siano carini quei due insieme.

"Beh, io sinceramente resto qua," dice Artie, gettandosi con nonchalance sul divano, già preparato a farsi una comoda dormita. Io e Tony annuiamo in segno di accordo, quindi salutiamo Neri mentre si prepara a uscire.

"Allora vi faccio il favore di dormire in camera mia," dice Yugi, alzandosi dal divano con un tono quasi solenne. "Io e Artie ci sacrifichiamo."

Artie lo guarda di traverso, visibilmente scocciato. "Che palle," sbuffa, mentre io non posso fare a meno di ridere.

"Che tragico," lo prendo in giro, ma lui, con la solita aria da teatrante, mi imita esagerando l'espressione, facendomi girare gli occhi.

"Grazie, Francee," dico io con un tono esagerato, alzandomi. Tony è visibilmente stravolto, sembra che reggersi in piedi gli richieda uno sforzo sovrumano. Ci scambiamo un sorriso complice e ci dirigiamo verso la camera di Yugi.

Appena chiudo la porta, Tony mi ribacia con impeto. "Sei stravolto tu invece," dico ridendo, osservando il suo sguardo stanco ma felice.

"Troppa erba e poca energia," ammette lui con un mezzo sorriso prima di baciarmi di nuovo, stavolta le sue mani iniziano a scendere con una certa intenzione. Mi stacco leggermente, guardandolo con un sorrisetto malizioso.

Lei resta.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora