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"Ma quelli continuano a parlare, oh!" dice Giulia, sbattendo leggermente la porta del bagno mentre entra, visibilmente esasperata.

"Eh, non ce la faccio più nemmeno io," dico mentre mi guardo allo specchio, cercando di sistemarmi i capelli.

Lei si unisce a me, lavandosi le mani con fare nervoso. Siamo in questo ristorante per il compleanno di Ciccio, tutto molto bello e ben organizzato, ma la presenza di Ale sta rovinando la serata. Continua a guardarmi con quello sguardo truce, e lo sento parlare continuamente con gli altri, come se volesse farmi pesare il fatto che lo sto ignorando. Non abbiamo davvero chiuso i rapporti in maniera netta, ma mi rifiuto di dargli più attenzione. So che lo infastidisce.

"Ali, non so come facevi a essere amica di Ale," dice Giulia mentre si asciuga le mani.

"Giu, lascia stare..." sbuffo, cercando di non pensarci.

Mi guarda e, con il suo solito sorriso, cambia argomento. "Comunque, sei bellissima stasera."

Sorrido leggermente. "Anche tu, Giu."

E lo penso davvero. Lei è stupenda nel suo vestito nero che le sta a pennello. Ha quel fisico slanciato che fa sembrare tutto perfetto addosso a lei. Quanto vorrei avere il suo fisico, sembra così naturale per lei essere così elegante e sicura di sé.

Giulia mi sorride dolcemente e mi prende in giro un po' con tono complice. "Tonino non ti toglie gli occhi di dosso stasera."

"Esagerata," dico sbuffando, anche se un sorriso mi scappa. Lo so bene in realtà.

"È vero!" insiste, stringendomi in un abbraccio affettuoso.

Sento la differenza d'altezza anche con i tacchi. Lei è sempre stata un po' più alta di me, e quando ci abbracciamo così mi fa sentire piccolina. Ma mi mancava davvero, non ci vedevamo da tanto tempo.

Torniamo a sederci e io mi ritrovo di nuovo accanto a Tony, stavolta all'angolo del tavolo. Ciccio è seduto a capotavola, con Yugi di fronte a me e poi, man mano, tutti gli altri amici e conoscenti. La cena scorre abbastanza tranquilla, ma mi rendo conto che Tony continua a lanciarmi occhiate ogni tanto, come se fossi l'unica cosa interessante in tutta la serata. Mi fa sorridere, ma cerco di non farci troppo caso, anche perché Ciccio e Yugi mi hanno appena trascinata in un discorso da maschi che non mi riguarda per nulla.

"Ma che ne so io perché non ti caga " sbuffo, esasperata. Non ho idea di cosa stiano parlando.

"Ali, sei una ragazza eh, dovresti saperlo," dice Yugi, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

Lo guardo alzando un sopracciglio. "Ho capito, ma non è che siamo tutte uguali," rispondo, girando gli occhi. Non è mica un segreto che ogni persona ha la propria testa, no?

"Eeeee dai, alla fine ragionate tutte allo stesso modo," commenta Ciccio, con quel suo tono un po' provocatorio.

Lo fisso incredula, ma non ho nemmeno voglia di rispondere. In quel momento Tony, che fino ad allora era rimasto silenzioso, alza appena le spalle, come se la conversazione non lo toccasse minimamente, e torna a parlare con Neri e Artie.

Mi concentro di nuovo sul mio piatto, lasciando perdere il discorso. Yugi e Ciccio continuano con le loro teorie sulle ragazze, ma io ormai non ci sto più dietro, persa nei miei pensieri.

"Senti, ripeto: perché mi ignora?" insiste Ciccio, esasperato.

"Fra, sei chiatto, è per quello," commenta Ginko, senza pensarci troppo.

A quel punto, Artie scoppia a ridere, seguito da Neri, mentre Giulia sbuffa, visibilmente infastidita da quel genere di battute. Il gruppo torna rapidamente a parlare tra loro, con Tony che ascolta distrattamente i discorsi.

Lei resta.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora