Tiro fuori la mia copia di Tess dei d'Uberville, ormai consunta dalle troppe riletture. Adoro Hardy, adoro il suo modo di descrivere i luoghi e i sentimenti dei personaggi, e adoro il carattere di Tess.
Mi immergo nell'atmosfera del Wessex e ci rimango immersa per oltre un'ora.
Sento bussare alla porta.
-Si?-
-Posso entrare?- chiede Kathrine titubante.
-Certo, entra!-. Questo è decisamente un passo avanti. A parte i miei genitori, mai nessuno è entrato nella mia camera. Ma lei entra come se fosse la cosa più naturale del mondo, non fa caso al disordine che regna sulla scrivania e si siede con me sul letto.
-Allora cosa avevi in mente di fare oggi?- dice, sorridendomi.
-A dirla tutta, dovrei andare a comprare qualche vestito nuovo. Ma non sono molto sicura di volerci ancora andare- rispondo, con le immagini degli abiti che le ho aiutato a tirare fuori dalla valigia che mi lampeggiano nella mente.
-Come mai?-
-Beh..- la guardo, ma decido di mentire. -Sono solo un pò stanca..- dico vaga.
-Sciocchezze! Vestiti che andiamo a fare shopping!-
-Tranquilla, non voglio disturbarti, faremo un'altro giorno...sarai stanca..-
-No no no, ti ho chiesto io cosa volevi fare! Ora andiamo, dai!-
Posiziono il segnalibro e lo intrappolo tra le pagine, abbandonando la mia dolce Tess un pò controvoglia per qualche ora.
-Va bene, mi preparo e arrivo!- sospiro, ma stranamente non provo la stessa sensazione di quando vado a comprare qualcosa con mia madre. Quando me lo propone lei la mia giornata peggiora, perchè so che qualsiasi cosa mi proverò a lei non piacerà.
Lei è decisamente più aggiornata di me in fatto di moda, e ogni volta che mi vede indossare i miei jeans larghi con sopra la mia camiciona a quadri di flanella le si forma una ruga profonda sulla fronte. Io la chiamo ''la ruga della disapprovazione''.
Ma questa volta è diverso, mi sento... euforica. Forse riuscirò a farmi dare qualche consiglio da Kathrine.
Mentre indosso i miei jeans preferiti, quelli con un'enorme strappo sotto il ginocchio e decisamente comodi, sento suonare il campanello. Mi infilo velocemente la maglietta del concerto degli ACDC e mi sto per fiondarmi ad aprire la porta, quando sento Kathrine che urla
-Vado io!-, quindi me la prendo comoda e comincio a spazzolarmi i capelli.
-Ciao! Sono Davide, c'è Valentina?-
-VALEEE! E' per te!-
Sento la sua voce, lancio la spazzola sul letto e corro nel corridoio che porta all'entrata. Prima di apparire, mi sistemo la maglia, e spingo dietro l'orecchio i capelli. Prima di fare l'ultimo passo faccio un'enorme respiro e spingo più in su gli occhiali sul naso.
Entro nella sua visuale e vedo che mi rivolge un sorriso, come se fosse contento di rivedermi.
-Ehm.. C-ciao- dico insicura come al solito, mentre mi domando perchè con Kathrine non ho avuto questi problemi.
-Ciao! Senti, stasera fanno una festa in un locale che conosco, e per farmi perdonare per oggi volevo..si ecco volevo invitarti!- dice guardandomi timido. Poi girando lo sguardo verso Kathrine aggiunge -Ovviamente l'invito vale per tutte e due!-
Il suo sguardo si sofferma a lungo sulla figura di Kathrine, soppesandola, analizzandola, assaggiandola con gli occhi. Nel frattempo arrossisco, sentendomi un pò di troppo.
Kathrine è la prima ad interrompere il contatto visivo, girandosi verso di me e dicendomi
-Certo che veniamo, non è vero Vale?-
-B-beh si..ehm..si, si. Ok.- farfuglio, mentre lei si gira soddisfatta verso Davide e dice con la sua vocina squillante -Bene! Ora basta che ci dici ora e luogo!-
-Beh passo a prendervi alle 9, andremo con la mia barca, è troppo lunga la strada per andarci a piedi.-
Oh..wow. Barca. Non ci sono mai stata.
-Fantastico!-
-Beh, a stasera ragazze!-
-Ciao!-
-C-ciao.-
Kathrine chiude la porta e io faccio un'enorme respiro di sollievo. La presenza di Davide mi manda in confusione completa.
-Sentito? Stasera si festeggia!
Ahi. Bel problema. Kathrine si accorge che qualcosa non va e la vedo aggrottare la fronte.
-Ehi, c'è qualcosa che non va?-
-Oh..no beh, si. No, tranquilla!-
-Balbetti sempre?- mi guarda con un sorriso tranquillo, che inaspettatamente non mi lascia un rossore invadente sulle guance.
-Solo quando sono nervosa..- e le rispondo con un sorriso timido.
-E perchè ora lo sei?-
-Ecco, vedi... come dire... non.. non ho mai, realmente.. insomma...-
-NON SEI MAI ANDATA AD UNA FESTA??- e nel suo sguardo vedo uno shock vero e proprio. Ora sì che le mie guance si infiammano.
-Ehm..no.-
-Oddio!- dice mettendosi teatralmente le mani sulla bocca.
-E'..grave?-
-Certo che lo è! Stasera rimediamo..ora shopping!
-Sì- e mi metto addosso un sorriso di circostanza.
'Forse tutto sommato ti farà bene andare a questa festa. Magari ti scioglierai un pò', si intromette la mia coscienza, impertinente come pochi.
Torno in camera e finisco di spazzolarmi i capelli, recupero la mia borsa e vado di nuovo all'entrata.
-Eccomi, sono pronta. Andiamo?- dico, stranamente impaziente di uscire.
-Certo!-
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Venezia
RomanceValentina inizia una nuova avventura a Venezia, dove decide di frequentare l'università. E' una ragazza timida e insicura, ma l'arrivo di Kathrine, la sua coinquilina, le stravolge il mondo, capovolgendo la sua vita. Magari per la nostra protagonist...