Thirteen.

39 8 2
                                    

Qualcuno mi picchietta la spalla, e io un pò frastornata mi giro. Mi ritrovo davanti Kat, per mano ad un adone biondo. Il suo sorriso sul motoscafo sembra ampiamente giustificato.

Il biondo, che suppongo essere Stefan dallo sguardo orgoglioso di Kathrine, mi tende la mano e sento a malapena Kat che me lo presenta, presa come sono a sedare il mio attacco ormonale. Il disagio per la scena di Davide e il braccio muscoloso di Stefan mi mandano in confusione. Mi sento attorniata da persone perfette, bellissime e mi sento fuori luogo come mai nella mia vita.

Stringo debolmente la mano a Stefan, mentre lui quasi stritola la mia.

-Piacere, Valentina!- urla, con una voce profonda.

-Piacere mio, Stefan..ma chiamami Val!- rispondo, in completo imbarazzo.

-Ciao!- esclama qualcuno dietro di me, e subito mi giro per vedere chi è. E mi ritrovo vicinissima a Davide, che intanto è tornato da noi, con i bicchieri in mano.

Ne porge uno a Kat e uno a me, poi tende la mano verso Stefan che risponde al saluto con entusiasmo. Messi a confronto, Davide e Stefan sono agli antipodi: Davide, con i suoi capelli mori disordinati ad arte e la sua tranquillità, Stefan, il suo biondo cenere e l'esuberanza. Non potrebbero essere più diversi. Kat guarda con aria trasognata il suo ragazzo, che nel frattempo le ha passato un braccio intorno alle spalle e la cinge con fare protettivo. Mi chiedo per quale motivo non siano ancora ufficiali, anche perchè hanno decisamente l'aria di due persone che stanno insieme, e anche da parecchio tempo. Comincia a crescere per l'ennesima volta un senso di invidia nei confronti di Kathrine, della sua bellezza, della sua intraprendenza, della sua sicurezza. Ma quando si gira verso di me, con quel sorriso sincero non posso che risponderle sorridendo a mia volta, contenta per lei. Con la scusa di ballare, Kathrine porta lontano Stefan, ma prima di girarsi e di mescolarsi tra la gente nel locale mi guarda e mi fa l'occhiolino. Le rispondo con uno sguardo confuso, ma lei si volta, trascinando Stefan nella massa. E in un attimo mi accorgo di essere rimasta sola in compagnia di Davide.

'Oddio, soli.' . Pare che anche la mia vocina rigetti questa situazione. Mi giro verso Davide. Mi sta fissando.

-Vuoi ballare?- mi chiede accennando un sorriso.

-E-ecco.. i-io n-non ballo, n-non ho m-mai ballato, ehm..- gli dico, abbassando lo sguardo per l'imbarazzo.

-Mai?- mi risponde divertito.

'Simpatico. Ti prende anche in giro, Val. Ottimo.'

Faccio cenno di no con la testa e mi porto alla bocca il bicchiere. Bevo un sorso del liquido arancione, e in bocca le bollicine mi torturano piacevolmente la lingua, mentre il gusto dolce ma anche un pò amaro mi sorprende. Davide deve aver colto la mia sorpresa, quindi mi domanda -Ti piace?-

-Si, molto!- e mi accorgo che per la prima volta non ho balbettato.

'Wow, progressi Val.'.  Zittisco la mia vocina ironica.

-Quindi non hai mai ballato ad una festa?- mi chiede incredulo.

-Io.. io non sono mai andata a una festa.

Allo sguardo incredulo si sostituisce un'espressione decisa. Lo vedo avvicinarsi a me, prendermi il bicchiere dalle mani e appoggiarlo al tavolino vuoto in parte a noi. Ma non mi sembra reale, è come vedere la scena di un film, la osservo da fuori. Rimango di sasso ma lo seguo con gli occhi, curiosa di sapere quale sarà la prossima mossa. Poi inaspettatamente mi prende per mano e mi trascina in mezzo alla folla che si muove a ritmo di musica. La canzone è cambiata, il ritmo è martellante e non colgo le parole. Sono agitatissima, il contatto con la sua pella calda mi distrae nuovamente. Improvvisamente si ferma.

-Balliamo!- mi urla, e comincia a scatenarsi, facendo movimenti sconnessi e per niente aggraziati. E' una scena stranissima, che fa nascere una risata e mi leva un pò dall'imbarazzo. Continua a tenermi la mano, mi fa fare delle giravolte e mi trascina nel suo bizzarro ballo.



VeneziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora