Ritorno con la memoria al tempo della prima superiore. Il viaggio in treno che dovevo compiere per andare a scuola durava quaranta minuti, i quali li passavo solitamente a leggere o ad ascoltare musica. E sopratutto quando accendevo il mio I-Pod per mettere una delle canzoni spacca-timpani che adoravo in quegli anni, mi piaceva osservare la gente. Mi sedevo sempre in un posto vicino al finestrino, ogni tanto guardavo fuori oppure, se c'erano persone interessanti, le guardavo, guardavo le loro smorfie e i loro atteggiamenti, studiandoli. E ogni tanto qualcuno si sedeva vicino a me. Ricordo anche che più di una volta ragazzi carini si erano seduti vicini a me, senza rivolgermi nemmeno uno sguardo. E più guardavo quei bei visi, più mi rendevo conto che quello che provavo doveva per forza essere amore. E non riuscivo a capacitarmi di come si potesse essere innamorati di persone di cui non si conosce nulla, nemmeno il nome. E ogni giorno mi innamoravo di qualcuno di diverso, di qualche bel viso, di qualche bel fisico, di quegli occhi azzurri piuttosto che di quelli verdi. Io lo chiamavo innamorarmi. Ma solo ora me ne rendo conto, solo ora capisco che quello che provavo era attrazione, nulla più, dattata dagli occhi piuttosto che dall'affinità delle anime.
E Andrea? Cosa prova per me? Ha ben chiaro che io sceglierei sempre qualcun'altro, ma quello che prova lui lo sa? Forse dovrei chiederglielo.. E se non provasse nulla? Riuscirei lo stesso a lasciarlo andare? E se, invece, provasse qualcosa? Come dovrei reagire? E di quello che è successo con Davide? Dopotutto è andato a letto con la sua ragazza..Ora che ci penso non ho mai sentito la sua versione della storia.
-Come..cos'è successo con Rebecca?-
Andrea sembra diventare pallido.
-Cosa intendi?-
-Come l'hai conosciuta-
-Nel bar dove lavora- risponde, ma la sua risposta è riluttante. Si vede che non vuole toccare l'argomento.
-E come siete finiti...a letto?-
-Val..-
-No, voglio sapere la tua versione. Finora ho sentito solo il punto di vista di Davide. E in ogni caso, come vedi, continuo a fidarmi di te-
-E' complicato. Ed è una storia lunga-
-Ho tutto il tempo-
Emette un lungo sospiro prima di guardarmi di nuovo e di iniziare a parlare.
-Una sera sono andato con amici nel bar dove lavorava. L'ho notata e lei ha cominciato a flirtare con me. Dopo qualche drink i miei amici mi hanno avvisato che se ne andavano, ma io ormai stavo parlando con questa ragazza, quindi loro sono andati via mentre io sono rimasto a parlare con Rebecca. Erano le due quando ha staccato dal lavoro, e io mi sono offerto di accompagnarla a casa.
Rebecca era una ragazza..particolare. Mi ha detto che una settimana prima si era lasciata con il ragazzo con cui stava..e anche se lo amava ancora molto, diceva che avesse certi atteggiamenti..strani. Non era sempre sè stesso. Una sera le aveva fatto una scenata perchè era tornata tardi da lavoro e dopo quell'ennesimo episodio lui se n'era andato, senza farsi sentire o vedere. Quella sera era una settimana esatta che lui non si faceva vivo, e lei aveva pensato che questo volesse dire che si erano lasciati. Mi ha invitato a salire a casa sua.. e..beh..-
Arrossisco. Ok forse non voglio sapere proprio tutto.
-Mentre eravamo a letto, qualcuno è entrato. Era lui, che ha cominciato a urlarle addosso. Lei continuava a strillare 'E' stato Diego, mi ha convinta lui' mentre io continuavo a negare. Alla fine mi sono rivestito e me ne sono andato. Sinceramente non mi importava molto di quello che sarebbe potuto succedere tra i due-
-Ti ha detto che aveva degli atteggiamenti strani?- il mio corpo si congela, immaginando già la risposta.
Lui annuisce. Così tutto cambia.
STAI LEGGENDO
Venezia
RomanceValentina inizia una nuova avventura a Venezia, dove decide di frequentare l'università. E' una ragazza timida e insicura, ma l'arrivo di Kathrine, la sua coinquilina, le stravolge il mondo, capovolgendo la sua vita. Magari per la nostra protagonist...