Twenty-nine.

34 6 0
                                    

-L-lo giuro- sussurro. Mi sento come se fossi stata colta in flagrante a rubare: inchiodata al muro, o nel mio caso a questa vetrina.

-Nessuno ha mai perso la testa per te?- domanda incredulo. Continuo imperterrita a fissare il gatto mentre faccio cenno di 'no' con la testa. Un pò mia fa ridere. Sono certa che la mia vocina ora gli direbbe 'Ma mi hai vista? Chi mai perderebbe la testa per me?', ma per fortuna riesco a soffocare la sua linguaccia tagliente.

-Difficile da credere- raggiunge, scuotendo la testa.

-P-perchè?- gli chiedo riuscendo ad alzare lo sguardo da Gandalf. Le sue iridi marroni sono di nuovo lì, vicinissime, che mi tormentano. Ci cado dentro e solo quei fili color caramello mi aiutano a risalire. Alla mia domanda i suoi occhi si aprono un pò di più, increduli.

-Beh..-dice alzandosi -Ora ti faccio vedere-. Solleva Gandalf dalle mie cosce e lo adagia per terra con delicatezza. Il micio lo guarda un attimo confuso e poi si gira, andandosene da dove era arrivato. Poi mi porge la mano e mi aiuta ad alzarmi, mettendomi di fronte alla vetrina. Benchè il vetro sia rovinato e sporco, riesco a vedere il mio riflesso. Dietro di me, Davide sembra ancora più grande. Lo sento appoggiarmi le mani sulle spalle e vedo nel ventro che si avvicina al mio orecchio. Mi irrigidisco e smetto di respirare.

-Per questo è difficile da credere: guardati- sussurra vicino al mio collo.

-Cosa vedi?- domanda.

-Me- rispondo in un soffio.

-E come sei?-

-Normale. Bassa, con gli occhiali e piena di lentiggini-. Perchè è quello che vedo io. Non so cosa potrebbe vederci lui di diverso.

-Io vedo invece degli splendidi occhi dorati, delle magnifiche lentiggini e un sorriso mozzafiato. Vedo anche un piccolo neo proprio sotto al collo, che rende la tua pelle ancora più bella. E quando ti mordi il labbro in quel modo, il tuo viso è una delle cose più belle che io abbia mai visto.-

'Oh'.

Rimango a bocca aperta. Mi stavo mordendo il labbro? E' successo davvero? Davvero ha detto...

'Wow'.

Arrossisco violentemente, chinando veloce il capo e concentrandomi sulle pietre che compongono la calle. Non posso credere che mi abbia detto davvero quelle splendide parole. Sono senza fiato. Non so come sospiro un -Grazie-. Lo sussurro così piano che non credo che mi abbia sentito qualcuno. Il peso delle mani di Davide svanisce dalle mie spalle e mi ritrovo a chiedermi se posso stare in piedi senza quel sostegno. Le mie gambe sembrano fatte di gelatina e spero vivamente che riescano a riportarmi a casa.

-Tu non vedi tutto questo?- chiede all'improvviso Davide, distogliendomi dai miei pensieri.

Scrollo la testa e alzo le spalle, come quando da piccola volevo dire no ma trovavo il coraggio. Continuo a guardarlo attraverso il vetro, senza girarmi.

Lo sguardo di Davide si fa un pò più severo e vedo che comincia a soppesare la mia risposta.

-Dovresti- conclude, con un sorriso tenero sulle sue labbra perfette -Sei molto timida- afferma e per il rossore che stava svanendo ritorna prepotente. Non ho più il controllo delle mie emozioni. Terrificante.




VeneziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora