Fifty-three.

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Cerco di collegare le due cose. Il ragazzo dolce e sfacciato e lo stronzo con cui Rebecca ha tradito Davide. Per qualche motivo, non riescono a combaciare.

-Lui è Andrea..-sussurro.

Ora è Davide ad essere confuso.

-C-cosa?-

-Lui è Andrea-ripeto più decisa e a voce più alta.

Il mio sguardo si sposta di Andrea che ora è pietrificato, il viso bianco come un lenzuolo.

-Val-comincia ma viene subito interrotto da Davide.

-Lui è Diego! Val..-

Guardo Davide. La rabbia che traspare dai suoi occhi è reale.

Poi guardo Andrea. E il modo in cui si trattiene è strano.

-Valentina..- dice Andrea, con voce remissiva.

-Andrea, diglielo anche tu, sia sta sbagliando..-

-Valentina il mio secondo nome è Diego. Lui non si sta sbagliando-

Sbianco.

-M-ma n-no, non può e-essere. Lui..tu..oddio-

Cosa faccio?

Mi sento..sporca. Scene di quello che è successo poco fa nel locale dietro di noi mi lampeggiano nella mente. Non dovrebbe essere successo. Assolutamente no. Quello che ho provato mi terrorizza anche di più. Il desiderio di avere di più, di approfondire quel bacio, di lasciarmi andare definitivamente, tutte emozioni che non avrei dovuto provare.

Ho paura.

Di quello che ho provato.

Di quello che proverò.

Di me.

Della mia capacità di giudizio.

Di Andrea.

Di Davide.

Di quello che farà quando gli dirò cosa è successo tra me e Andrea.

Di perderli entrambi.

Mi volto verso Davide e faccio un passo verso di lui.

Quanto si possono allontanare due anime in pochi secondi?

Beh, le nostre in questo momento sembrano essere lontane centinaia di chilometri.

Lo capisco dal suo corpo rigido. Dalla mia titubanza. Dalle sue mani strette in pugni risoluti lungo i suoi fianchi. Dalle mie mani tremanti.


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