Forty-three.

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-Ok..mmm..beh vedi quello lì?- mi dice, indicando un ragazzo che sta prendendo un caffè al bancone.

-Sì-

-Fidanzato, ingegnere, triste. Ha tanti amici, ma pochi sono fidati. E quella- dice indicando con un cenno del mento una ragazza accanto a quel ragazzo - Quella è innamorata, ma non corrisposta, le piace viaggiare-

-Come fai a dire tutte queste cose?-

-Li ho osservati e li ho ascoltati. E' semplice-

Lo guardo in silenzio. Un ciuffo biondo si appoggia ribelle sulla sua fronte e lo fa sembrare spensierato, meno ribelle.

Non so cosa darei per saper leggere le persone come fa lui.

-A che pensi?-

-Al fatto che vorrei capire le persone come fai tu-

-Non è poi un grande vantaggio se non sai come sfruttarlo-

-In che senso?-

-Beh, qui tu sei la prima con lui parlo-

-Anche tu sei il primo con cui ho parlato-

-E scommetto che mi avresti tirato un pugno-

Sorrido e annuisco. E' vero. Deve essere un indovino!

-Non sempre però- ammetto.

-Davvero? E quando non mi avresti tirato un pugno?- domanda divertito.

-Ora, ad esempio. Oh, e quando hai iniziato a parlarmi con le frasi di Jane Eyre. Sei stato... carino- rispondo, imbarazzata.

Tossicchia nervoso, sempre ridendo.

-Solo carino?-

-Ecco, ora te ne darei uno- ma non sono sincera. Comincio a capirlo.

-Andiamo, dobbiamo andare in aula- dice alzandosi, mentre io lo seguo.

****

Passiamo diverse settimane a conoscerci. Andrea è complicato, ma anche gentile e premuroso. Ci aiutiamo con gli appunti, mangiamo assieme a pranzo, passiamo le pause assieme e scherziamo. Ridiamo tanto, e nel frattempo mi aiuta a comprendere le persone.

Comincio ad accoccolarmi nella mia routine: di giorno in università, la sera con Davide.

Anche con Davide il rapporto cresce, matura. Cominciamo a capirci bene, siamo in sintonia e ci avviciniamo sempre più. Sul divano stiamo sempre più vicini, i baci della buonanotte sulle mie guance sono sempre più lunghi, e i rari abbracci sono sempre più stretti, c'è ogni giorno meno voglia di scioglierli. Quando penso a Davide e creco di capirlo come farebbe Andrea credo che lo definirei dolce, avvolgente, un ragazzo pieno di insicurezze ma bravo a mascherarle. La vedo un pò più chiaramente, ora, la personalità delle persone. Ascolto, chiedo, osservo. Sono diventate un mantra queste tre parole, me le ripeto spesso, sembrano un incantesimo.




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